Giornata dell’Europa, Tiso-Arbia: “Perché nessuno scende in piazza?”

Giornata dell’Europa, Tiso-Arbia: “Perché nessuno scende in piazza?”

08/05/2024 0 Di Marco Montini

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“Veden­do nelle agende e nei cal­en­dari alla data del 9 mag­gio l’indi­cazione “Fes­ta del­l’U­nione Euro­pea” viene spon­ta­neo chieder­si cosa sia suc­ces­so il 9 mag­gio e in quale anno. Pochi san­no infat­ti che il 9 mag­gio 1950 è nata l’Eu­ropa comu­ni­taria, pro­prio quan­do lo spet­tro di una terza guer­ra mon­di­ale angos­ci­a­va tut­ta l’Eu­ropa. E pro­prio le prime righe di quel­la dichiarazione, redat­ta da Robert Schu­man, Min­istro francese degli Affari Esteri, in col­lab­o­razione con il suo ami­co e con­sigliere, Jean Mon­net, dan­no un’idea dei proposi­ti ambiziosi del­la stes­sa. Veni­va pro­pos­to di porre in essere una isti­tuzione euro­pea sovran­nazionale cui affi­dare la ges­tione delle materie prime che all’e­poca era­no il pre­sup­pos­to di qual­si­asi poten­za mil­itare, il car­bone e l’ac­ciaio. Tut­to dunque è com­in­ci­a­to da quel 9 mag­gio e al ver­tice tenu­to a Milano nel 1985 i capi di Sta­to e di gov­er­no decis­ero di fes­teggia­re ques­ta data come Gior­na­ta del­l’Eu­ropa. E per cel­e­brar­la, le isti­tuzioni Ue aprono oggi le porte al pub­bli­co all’inizio di mag­gio e gli uffi­ci locali del­l’Ue in Europa e in tut­to il mon­do orga­niz­zano una serie di attiv­ità ed even­ti adat­ti tutte le età. Ogni anno migli­a­ia di per­sone parte­ci­pano a vis­ite, dibat­ti­ti, con­cer­ti e altre attiv­ità per cel­e­brare la gior­na­ta e sen­si­bi­liz­zare in mer­i­to all’Ue.

La pro­pos­ta è ora quel­la di portare le cel­e­brazioni a un liv­el­lo suc­ces­si­vo e isti­tuire una fes­ta nazionale in tut­ti i Pae­si Ue, così che l’i­den­tità euro­pea pos­sa essere cel­e­bra­ta in par­al­le­lo con quelle nazion­ali e region­ali. Siamo alla fine tut­ti Europei, e il 9 Mag­gio bisogna riportare lo spir­i­to e i prin­cipi fon­da­men­tali, ritrovar­ci in uni­co popo­lo uni­to, coeso, anche se con diverse cul­ture, diverse lingue o per cer­ti ver­si diverse visione politiche, il prog­et­to Sta­ti Uni­ti d’Europa e anco­ra lon­tano. L’Unione euro­pea non è anco­ra per­fet­ta. C’è anco­ra tan­ta stra­da da fare pri­ma di rag­giun­gere un’organizzazione pien­amente demo­c­ra­t­i­ca che dia voce ai suoi oltre 500 mil­ioni di cit­ta­di­ni. Ma tra­guar­di come il rispet­to del­la lib­ertà, l’uguaglianza, la sol­i­da­ri­età e la gius­tizia sono impaga­bili. Va ricorda­to che oltre 70 anni fa si chi­ude­va il con­flit­to più vio­len­to del­la sto­ria dell’umanità: la Sec­on­da guer­ra mon­di­ale.

Oggi, le sfide prin­ci­pali sono i cam­bi­a­men­ti cli­mati­ci, la perdi­ta di bio­di­ver­sità, la dis­oc­cu­pazione, l’accoglienza, la fame nel mon­do. Per­ché, come dice­va Schu­man, “la pace mon­di­ale non potrà essere sal­va­guar­da­ta se non con sforzi cre­ativi, pro­porzion­ali ai peri­coli che la minac­ciano”. Parole evi­den­te­mente oggi rimaste inascoltate e inevase dalle isti­tuzioni Ue e dai suoi sta­ti mem­bri, i cui gov­erni sono per lo più impeg­nati a pen­sare alla cor­sa agli arma­men­ti o all’incremento degli eserci­ti. Quan­do dovreb­bero puntare ai costi del­la pace, non del­la guer­ra. E tut­to questo in un con­testo pre­oc­cu­pante dove l’Europa è per­cepi­ta lon­tana anni luce dalle reali esi­gen­ze del­la comu­nità. È un pec­ca­to dunque — ma sen­za stupir­ci, chiara­mente — che il 9 mag­gio sia sostanzial­mente sconosci­u­to ai più quan­do invece avrebbe potu­to rap­p­re­sentare una data real­mente sen­ti­ta e cel­e­bra­ta in piaz­za da mil­ioni dei cit­ta­di­ni europei…”

Così, in una nota, il fonda­tore del sodal­izio “Inizia­ti­va 9 mag­gio”, Roc­co Tiso, e il por­tav­oce nazionale del comi­ta­to “Prospet­tive Future”, Attilio Arbia.

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