Castelli romani. Il PCI presente alle iniziative del 25 Aprile: Costituzione, Resistenza, Pace, Cessate il fuoco in Palestina

Castelli romani. Il PCI presente alle iniziative del 25 Aprile: Costituzione, Resistenza, Pace, Cessate il fuoco in Palestina

24/04/2024 0 Di Maurizio Aversa

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Cor­teo 25 apri­le 2023 Roma


I segre­ta­ri e respon­sa­bi­li del­le orga­niz­za­zio­ni comu­ni­ste ter­ri­to­ria­li dei Castel­li roma­ni, ricor­da­no ed indi­ca­no ai com­pa­gni e alle com­pa­gne e ren­do noto a tut­ti i cit­ta­di­ni demo­cra­ti­ci e anti­fa­sci­sti che anche in que­sto 2024, sare­mo nel­le piaz­ze del 25 Apri­le. Un anno buio per le tra­ge­die mon­dia­li infer­te dal capi­ta­li­smo e dal­le for­ze guer­ra­fon­da­ie, e per l’oppressione socia­le che toglie il respi­ro ai lavo­ra­to­ri e a tan­ti pic­co­li arti­gia­ni nel nostro Pae­se, inol­tre con il restrin­gi­men­to degli spa­zi di demo­cra­zia per chi vuo­le oppor­si all’andazzo socia­le e alla gestio­ne poli­ti­ca che agi­sce in osse­quio del capi­ta­li­smo Usa e Ue. Dai Castel­li nel­le varie real­tà, i comu­ni­sti saran­no pre­sen­ti sia nei momen­ti uni­ta­ri isti­tu­zio­na­li sen­si­bi­li alla fedel­tà costi­tu­zio­na­le e in osse­quio ai valo­ri del­la Resi­sten­za e dell’antifascismo, anche in chia­ve di liber­tà dei popo­li come è il caso del­la Pale­sti­na, dove chie­dia­mo con for­za, con mol­ti altri, il ces­sa­te il fuo­co. Ade­ria­mo con le moti­va­zio­ni che il PCI uffi­cial­men­te ha espres­so in que­ste ore : “ Il pros­si­mo 25 Apri­le ricor­re il 79°anniversario del­la libe­ra­zio­ne dell’Italia dall’oppressione, dal­la bar­ba­rie nazi­fa­sci­sta, e come ogni anno, in tan­te par­ti del Pae­se, si ter­ran­no mani­fe­sta­zio­ni vol­te a tene­re viva e ad ali­men­ta­re la memo­ria di quel­la gior­na­ta, sim­bo­lo del­la lot­ta par­ti­gia­na e del­la resi­sten­za, dell’Italia libe­ra. Tale ricor­ren­za, dopo l’affermazione del­la destra alla gui­da del Pae­se, si cari­ca di un ulte­rio­re par­ti­co­la­re signi­fi­ca­to. La destra, infat­ti, ne disco­no­sce lar­ga­men­te il sen­so e la por­ta­ta, e si rifiu­ta di sot­to­li­nea­re il carat­te­re anti­fa­sci­sta che gli è pro­prio. Ciò dice tan­to del distor­to sen­so del­lo Sta­to e del­le Isti­tu­zio­ni che tale destra espri­me, del­la sua natu­ra poli­ti­ca. È un dato di fat­to che la destra ita­lia­na sof­fia sul fuo­co, invo­ca la piaz­za, “liscia il pelo” a quan­to di peg­gio muo­ve nel­la socie­tà ita­lia­na. Sia­mo di fron­te ad una destra che por­ta il nostro Pae­se ad abdi­ca­re ad una poli­ti­ca vol­ta alla pace, ad asse­con­da­re la deri­va bel­li­ci­sta in atto a segui­to del­la rin­sal­da­ta allean­za euro atlan­ti­ca a gui­da sta­tu­ni­ten­se e dei dik­tat del­la Nato, con buo­na pace dell’articolo 11 del­la Car­ta Costi­tu­zio­na­le. Una destra che si limi­ta ad ipo­cri­te paro­le di cir­co­stan­za di fron­te a cata­stro­fi che scuo­to­no le coscien­ze, come la rap­pre­sa­glia geno­ci­da di Israe­le nei con­fron­ti del­la Pale­sti­na. Sia­mo di fron­te ad una destra che attua poli­ti­che che evi­den­zia­no il rischio di una deri­va auto­ri­ta­ria, che per­se­gue un pro­get­to di
rifor­ma dell’assetto isti­tu­zio­na­le che, tra auto­no­mia dif­fe­ren­zia­ta e pre­mie­ra­to, met­te in discus­sio­ne prin­ci­pi e valo­ri del­la Car­ta Costi­tu­zio­na­le e mina gli equi­li­bri tra i diver­si pote­ri del­lo Sta­to, la sua
stes­sa uni­tà. Quan­to per­se­gue la destra ita­lia­na pro­muo­ven­do un attac­co siste­ma­ti­co alle ricor­ren­ze che rin­via­no ai prin­ci­pi, ai valo­ri, ai fon­da­men­ti stes­si del­la Repub­bli­ca Ita­lia­na, capo­vol­gen­do e defor­man­do la nar­ra­zio­ne degli even­ti sto­ri­ci da cui sono sca­tu­ri­ti, dice tan­to, e quel tan­to non può non pre­oc­cu­pa­re ogni sin­ce­ro demo­cra­ti­co. I comu­ni­sti, che tan­to han­no dato per la loro affer­ma­zio­ne, sono e saran­no in cam­po per difen­der­li, a par­ti­re dal­le mani­fe­sta­zio­ni che si pre­an­nun­cia­no in occa­sio­ne del 25 Apri­le. La destra bece­ra e vol­ga­re che oggi si ripro­po­ne come gui­da del Pae­se rap­pre­sen­ta il rischio con­cre­to di un ritor­no ad un pas­sa­to con­dan­na­to dal­la sto­ria e noi, il PCI, ci bat­tia­mo con­tro il vec­chio amman­ta­to di nuo­vo. Anti­fa­sci­smo e lot­ta di libe­ra­zio­ne, oggi più che mai, sono per noi un patri­mo­nio e valo­ri non nego­zia­bi­li.”. Quin­di, com­pa­gni com­pa­gne e anti­fa­sci­sti, noi ci sare­mo ai Castel­li e a Roma.

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