Aquino, Frosinone. Giornata di memoria, di lotta: dal 1920 chi perse la vita lo fece per la pace e la giustizia sociale

Aquino, Frosinone. Giornata di memoria, di lotta: dal 1920 chi perse la vita lo fece per la pace e la giustizia sociale

14/12/2023 0 Di Maurizio Aversa

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C’è l’ev­i­den­za del­la attual­ità polit­i­ca e sociale con quan­to accade oggi nel mon­do, in Italia e in Europa. Tro­vi­amo ciò nel­la lode­v­ole inizia­ti­va del Par­ti­to Comu­nista Ital­iano di Aquino. Ieri, pres­so la sala con­sil­iare del Comune di Aquino, è sta­to dato vita ad un impor­tante appun­ta­men­to che ha coin­volto, pre­sen­ti e atten­ti, decine e decine di cit­ta­di­ni: comu­nisti e non comu­nisti; gio­vani e meno gio­vani. Nel­l’even­to ha trova­to spazio il prezioso con­trib­u­to filmi­co “La notte di San­ta Lucia”, rifer­i­to pro­prio alla ucci­sione di tre con­ta­di­ni del luo­go e il fer­i­men­to di altri, “colpevoli” di riven­di­care dirit­ti, dig­nità e gius­tizia sociale. Si sono avvi­cen­dati Pietro Fer­one, seg­re­tario del PCI di Aquino, nonchè con­sigliere comu­nale; i gio­vani del­la FGCI Ange­lo Di Fiore, respon­s­abile, e Francesco Can­car­el­li; ha cat­tura­to l’at­ten­zione dei pre­sen­ti l’e­s­po­sizione del prof. Tom­ma­so Di Bran­go, esper­to e stu­dioso del­la sto­ria del Bas­so Lazio; han­no coro­na­to la ser­a­ta le parole di salu­to del sin­da­co di Aquino, Faus­to Tom­masi.

Qual­i­fi­catis­si­ma la pre­sen­za uffi­ciale, oltre quel­la orga­niz­za­ti­va, del PCI con Oreste del­la Pos­ta, seg­re­tario regionale del PCI Lazio e Ugo Moro, del­la Seg­rete­ria Nazionale del Par­ti­to. Dal­la relazione espos­ta si è appre­so che “Il 13 dicem­bre 1920 rap­p­re­sen­ta un momen­to che ha seg­na­to la lot­ta per i dirit­ti e la gius­tizia sociale nel nos­tro paese. Questo tragi­co even­to si è svolto in una fase tumul­tu­osa del nos­tro pas­sato, ovvero in pieno Bien­nio Rosso, dove le gran­di aspi­razioni del­la classe opera­ia e con­tad­i­na si unirono alla loro volon­tà di diventare classe diri­gente, pro­prio ispi­ran­dosi alla Riv­o­luzione d’Ottobre. A svol­gere un ruo­lo cru­ciale nel sedare e reprimere lo scon­tro di classe in cor­so, fu l’ascesa del Fas­cis­mo, favorita dal­la classe diri­gente ital­iana del tem­po. Infat­ti, citan­do Gram­sci il Fas­cis­mo è sta­ta “una tremen­da reazione da parte del­la classe pro­pri­etaria e del­la cas­ta gov­er­na­ti­va”. Pro­prio attra­ver­so queste parole Anto­nio Gram­sci, diri­gente e intel­let­tuale Comu­nista, sot­to­lineò la natu­ra di classe del Fas­cis­mo e soprat­tut­to le moti­vazioni del­la sua nasci­ta. La scon­fit­ta del movi­men­to operaio ital­iano nel Bien­nio Rosso sig­nificò infat­ti il salire al potere del­lo squadris­mo, del­la repres­sione, del­la dit­tatu­ra. Anche in questo caso i Comu­nisti, non solo han­no svolto un ruo­lo chi­ave nel­la scon­fit­ta del naz­i­fas­cis­mo, ma han­no con­tribuito in modo sig­ni­fica­ti­vo nel­lo scri­vere la Cos­ti­tuzione Ital­iana nata dal­la Resisten­za, dan­done un forte carat­tere demo­c­ra­ti­co e di gius­tizia sociale.

Anche in segui­to, in par­ti­co­lare durante gli anni 60–70, la classe opera­ia orga­niz­za­ta ha ottenu­to sig­ni­fica­tive con­quiste, ‑anche in questo caso molte volte pagan­do con il sangue‑, come lo Statu­to dei dirit­ti dei lavo­ra­tori, che ha con­fer­i­to dig­nità e pro­tezioni fon­da­men­tali e purtrop­po oggi mes­so in dis­cus­sione e minac­cia­to. Ricor­dare tali even­ti, come quel­lo del 13 dicem­bre 1920, non è solo impor­tante per con­ser­varne la memo­ria stor­i­ca, ma è nec­es­sario per cogliere la valen­za sim­bol­i­ca e l’importanza che tali even­ti han­no anche a dis­tan­za di tem­po. La lezione che dob­bi­amo trarre dal­la sto­ria è chiara: in una soci­età divisa in clas­si, i dirit­ti non avan­zano sen­za lot­ta e orga­niz­zazione. Oggi, in un mon­do dom­i­na­to dal pre­cari­a­to, dal­la povertà e dalle guerre, dob­bi­amo riflet­tere su ques­ta ered­ità e ricon­sid­er­are l’im­por­tan­za di costru­ire una sin­is­tra che pon­ga al cen­tro i lavo­ra­tori. E’ nec­es­sario ricostru­ire un Par­ti­to che sap­pia sicu­ra­mente rin­no­var­si, ma che sia rigi­do nelle sue posizioni che lo con­trad­dis­tin­guono: ovvero la lot­ta con­tro ogni ingius­tizia sociale. La sto­ria ci inseg­na che le con­quiste di oggi sono frut­to di sac­ri­fi­ci e lotte del pas­sato. Dob­bi­amo ono­rare il cor­ag­gio di col­oro che han­no osato sfi­dare l’ingius­tizia, riconoscen­do che la nos­tra stra­da ver­so un futuro migliore richiede impeg­no, sol­i­da­ri­età e la fer­ma deter­mi­nazione di costru­ire una soci­età più gius­ta per tut­ti.”.

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