Codice europeo e ambienti di vita, architetti in assise

Codice europeo e ambienti di vita, architetti in assise

26/04/2024 0 Di Marco Montini

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La pro­pos­ta di “Codice europeo del­la prog­et­tazione teso alla qual­ità degli ambi­en­ti di vita” è final­iz­za­ta a ren­dere con­creti alcu­ni prin­cipi del­la cul­tura del prog­et­to e del costru­ire a misura d’uomo e dell’ambiente, val­ori ampia­mente con­di­visi ma purtrop­po inat­tuati anche se costan­te­mente affer­mati negli enun­ciati nor­ma­tivi e di ind­i­riz­zo min­is­te­ri­ale. L’iniziativa ha avu­to orig­ine nel­la man­i­fes­tazione “Seed — Design action for the future”, svoltasi un anno fa a Peru­gia, uno dei nove “Fes­ti­val architet­tura 2023” pro­mossi dal min­is­tero ital­iano del­la Cul­tura. La pro­pos­ta, dis­cus­sa anche in impor­tan­ti con­testi pub­bli­ci inter­nazion­ali, è sta­ta pre­sen­ta­ta e pos­ta all’attenzione di un vas­to cons­es­so di prog­et­tisti e ammin­is­tra­tori inter­nazion­ali dal­la riv­ista “Le Car­ré Bleu, feuille inter­na­tionale d’architecture”. Dal con­fron­to è emer­so con chiarez­za che la qual­ità del­la prog­et­tazione degli ambi­en­ti di vita è inter­esse pri­mario di tut­ta la col­let­tiv­ità, pun­ta a creare sicurez­za, social­ità, econo­mia, benessere e, di fat­to, coin­volge vari aspet­ti del­la nos­tra vita: dal­la visione iden­ti­taria e cul­tur­ale di una nazione alla pro­tezione del­la natu­ra, dei luoghi pen­sati dall’uomo, fino alla salute men­tale degli uten­ti. Ogni buon prog­et­to deve riguardare insieme abi­tan­ti e con­testi, pae­sag­gi urbani e nat­u­rali, agire sul pat­ri­mo­nio del pas­sato e con­tribuire a for­mare il pat­ri­mo­nio del futuro. Questi temi saran­no al cen­tro del prossi­mo con­veg­no pro­mosso da In/Arch che avrà luo­go il 29 aprile pres­so la sala Zuc­cari nel Sen­a­to del­la Repub­bli­ca Ital­iana a Roma. Tra gli inter­ven­ti isti­tuzion­ali pre­visti Andrea Mar­garitel­li, pres­i­dente dell’Istituto nazionale di architet­tura; Angel­i­ca Krys­tle Donati, pres­i­dente Ance gio­vani; Mas­si­mo Crusi, pres­i­dente Cnap­pc Con­siglio nazionale degli architet­ti, piani­fi­ca­tori, pae­sag­gisti e con­ser­va­tori; Elio Mas­ciovec­chio, vicepres­i­dente Cni — Con­siglio nazionale degli ingeg­neri.

Mas­si­mo Pica Cia­mar­ra, diret­tore de “Le Car­ré Bleu, feuille inter­na­tionale d’architecture”, sin­te­tizzerà il sig­ni­fi­ca­to del Codice e intro­dur­rà gli argo­men­ti delle suc­ces­sive tav­ole rotonde sulle regole uni­tarie per la prog­et­tazione e un focus sul­la qual­ità degli ambi­en­ti di vita. Pro­prio nell’ultimo numero de “La Col­lec­tion du Car­rè Bleu” (Changez les men­tal­ités de votre temps) ven­gono rac­colte le rif­les­sioni e i sug­ger­i­men­ti di cam­bi di par­a­dig­ma, pun­ti di vista e vie da per­cor­rere per avviare un dif­fu­so e sostanziale proces­so di trasfor­mazione dei nos­tri ambi­en­ti di vita. Il Codice dis­tingue e dà forza ai ruoli di com­mit­tente, impre­sa e prog­et­tista (sogget­to uni­tario dal­la fase di con­cezione a quel­la del­la real­iz­zazione), riconosce la sostanziale impor­tan­za del “pro­gram­ma di prog­et­to”, evi­ta l’idea stes­sa di riduzione di cos­to, sostiene ricer­ca e inno­vazione nel mon­do pro­dut­ti­vo.

“Una nuo­va con­sapev­olez­za eco­log­i­ca si fa sem­pre più stra­da nel mon­do del­la prog­et­tazione e, ad apparire ormai evi­dente, è che lo stru­men­to più effi­cace a fron­teggia­re la crisi ambi­en­tale e i suoi effet­ti, sia la capac­ità di mod­i­fi­care rap­i­da­mente men­tal­ità e com­por­ta­men­ti, che devono nec­es­sari­a­mente essere sostenu­ti da un sis­tema di regole certe e chiare, con­di­vise a liv­el­lo europeo, nel rispet­to dei ruoli degli attori del proces­so”, dichiara Andrea Mar­garitel­li, pres­i­dente dell’Istituto nazionale di architet­tura. “Trent’anni fa l’In/Arch — pri­mo in Italia — ha avvi­a­to un’intensa azione per la ‘Legge dell’Architettura’. Oggi sostiene una forte inizia­ti­va euro­pea — inedi­ta, inno­v­a­ti­va, coin­vol­gente — che con­tribuisce a dare con­cretez­za agli obi­et­tivi di qual­ità dei nos­tri ambi­en­ti di vita”, aggiunge Mas­si­mo Pica Cia­mar­ra, diret­tore de “Le Car­ré Bleu, feuille inter­na­tionale d’architecture”.

L’attuale stesura del Codice si avvale delle tes­ti­mo­ni­anze di prog­et­tisti attivi in Pae­si diver­si e di un’ampia serie di bre­vi video-con­tribu­ti di autorevoli per­son­al­ità europee e Inge­borg Hau, con­sigliere capo per l’Architettura e i 17 Obi­et­tivi di Svilup­po Sosteni­bile delle Nazioni Unite — Con­gres­so Mon­di­ale degli Architet­ti Uia 2023. Tra gli altri Iñaqui Car­nicero, seg­re­tario gen­erale dell’Agenda urbana — min­is­tero dei Trasporti spag­no­lo; Philippe Madec, Glob­al Award for Sus­tain­able Archi­tec­ture, co-auteur del “Man­i­feste de la Fru­gal­ité heureuse et créa­tive” Fran­cia; James Ennis, diret­tore cre­ati­vo, “Under­stand­ing Risk”- Ban­ca Mon­di­ale; Mladen Jadric, Tech­nis­che Uni­ver­sität Wien, facoltà di Architet­tura e del­la piani­fi­cazione; Vladimir Kra­j­car, seg­re­tario gen­erale del­la Cam­era di architet­tura e di piani­fi­cazione del­la Slove­nia; Moni­ka Kon­rad, vicedi­ret­tore del Dipar­ti­men­to di architet­tura e Piani­fi­cazione del­la cit­tà di Varsavia; Natal­ie Mossin, Pres­i­dente dell’Uia World Con­gress / Cope­naghen 2023. Questo appun­ta­men­to aper­to al pub­bli­co a Roma è una nuo­va occa­sione per far cir­co­lare ques­ta pro­pos­ta nelle forme più ampie e nei diver­si Pae­si, con l’auspicio di ritrovare nei pro­gram­mi elet­torali del prossi­mo Par­la­men­to europeo ele­men­ti che pos­sano poi essere ogget­to di diret­tive alle quali i vari Sta­ti deb­bano atten­er­si.
Fonte: Agen­zia Nova

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