Roma: all’ospedale San Carlo de Nancy la quarta edizione del corso di ecocardiografia transesofagea 3D

Roma: all’ospedale San Carlo de Nancy la quarta edizione del corso di ecocardiografia transesofagea 3D

18/09/2023 0 Di Marco Montini

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La migrazione san­i­taria, sec­on­do l’ultimo rap­por­to del­la Corte dei con­ti, pesa notevol­mente sulle casse pub­bliche. Basti pen­sare che dal 2012 al 2021 la mobil­ità san­i­taria inter­re­gionale è costa­ta alla Regione Lazio 2,15 mil­iar­di di euro. Per inver­tire ques­ta ten­den­za, uno degli stru­men­ti fon­da­men­tali, è dotar­si di tec­nolo­gie d’avanguardia e spe­cial­isti del­la for­mazione sul ter­ri­to­rio. È quan­to sta avve­nen­do all’ospedale San Car­lo de Nan­cy di Roma. “Ques­ta è la quar­ta edi­zione di questo cor­so avan­za­to di eco­car­dio­grafia trans­esofagea 3D e si tiene pres­so l’ospedale San Car­lo di Nan­cy, che da poco ha accred­i­ta­to con il sis­tema san­i­tario nazionale la sua car­diochirur­gia”, spie­ga il pro­fes­sore Giuseppe Speziale, coor­di­na­tore del­la car­diochirur­gia di Gvm Care and Research. “Questo – pros­egue – è un repar­to molto avan­za­to sia tec­ni­ca­mente che tec­no­logi­ca­mente, che ha per­me­s­so pro­prio di lavo­rare su pazi­en­ti molto com­p­lessi e dif­fi­cili, su tutte le patolo­gie car­diache, con dei risul­tati eccel­len­ti. E la for­mazione è pro­prio la chi­ave di tut­to questo per­ché sen­za non potrem­mo avere risul­tati come quel­li che abbi­amo reg­is­tra­to qui a Roma”. Il cor­so è patro­ci­na­to dal­la Mitral Acad­e­my. “Mitral Acad­e­my – aggunge Speziale – è un’associazione di appas­sion­ati di valvola mitral­i­ca, in tut­to il mon­do. E investe da sem­pre in for­mazione, attra­ver­so even­ti, con­gres­si, meet­ing, cor­si, ques­ta vol­ta lo fac­ciamo pres­so l’ospedale San Car­lo di Nan­cy dove la car­diochirur­gia nasce pro­prio con questo spir­i­to per­ché la mag­gior parte delle patolo­gie car­diache ven­gono trat­tate con tec­ni­ca sen­za bis­turi, quin­di tran­scatetere o con chirur­gia meno inva­si­va”. Attual­mente l’ecocardiografia tridi­men­sion­ale “riveste un ruo­lo car­dine. Sia in car­diochirur­gia che nell’interventistica strut­turale in quan­to per­me­tte di effet­tuare un’analisi dei dataset tridi­men­sion­ali e vedere real­mente il cuore come è com­pos­to e for­ma­to ed è quel­la che noi defini­amo anato­mia in movi­men­to”, fa sapere il dot­tor Cor­ra­do Fiore, respon­s­abile sci­en­tifi­co del cor­so e car­di­ol­o­go di Gvm Care & Research. “Tramite i soft­ware eco 3D – aggiunge – siamo in gra­do, ad esem­pio, di ricostru­ire le proiezioni del­la valvola mitral­i­ca, avere un dataset valvolare e su ques­ta immag­ine poi dare al car­diochirur­go tut­ta una serie di infor­mazioni che saran­no utili durante l’intervento e pri­ma dell’intervento per piani­fi­care la riparazione del­la valvola stes­sa. In inter­ven­tis­ti­ca strut­turale il ruo­lo è doppio dell’ecocardiografia 3D in quan­to per­me­tte uno screen­ing pri­ma del paziente per capire che approc­cio uti­liz­zare e poi durante l’intraoperatorio è una vera e pro­pria gui­da che gui­da il car­di­ol­o­go inter­ven­tista, il car­diochirur­go inter­ven­tista, nell’esecuzione di inter­ven­ti quali le mitr­a­clip, quali le tri­clip, quali la chiusura dell’auricola. La for­mazione – con­clude Fiore – in questo ambito è fon­da­men­tale affinché vengano rag­giun­ti gli stan­dard di liv­el­lo. Il cor­so di oggi è volto pro­prio a questo: cioè con un approc­cio teori­co prati­co i vari dis­cen­ti sono tenu­ti a ricostru­ire il dataset tridi­men­sion­ale, a effet­tuare un’analisi qual­i­ta­ti­va e quan­ti­ta­ti­va post-pro­cess­ing che poi è alla base di una edu­ca­tion di un cer­to liv­el­lo e quin­di con­sen­ta di tirar fuori i dataset tridi­men­sion­ali migliori per poi piani­fi­care l’intervento.

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