Cori: ‘Ritrovare l’Uomo e le sue Cose’, la nuova mostra di dipinti di Francesco Porcari

Cori: ‘Ritrovare l’Uomo e le sue Cose’, la nuova mostra di dipinti di Francesco Porcari

14/09/2016 0 Di Marco Castaldi

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L’inaugurazione domeni­ca 18 Set­tem­bre, alle ore 10:00, a Palazzet­to Luciani. Resterà aper­ta al pub­bli­co fino a domeni­ca 2 Otto­bre, quan­do si chi­ud­erà con un ricor­do di Cesare Chiom­into. Con­tem­po­ranea­mente ver­rà allesti­ta nel­la vic­i­na sala del tem­pio romano la mostra fotografi­ca di Piero Man­cioc­chi ‘L’artista nel suo stu­dio’ che servirà a finanziare i prog­et­ti di restau­ro delle antiche opere d’arte di CorArte.

Domeni­ca 18 Set­tem­bre, alle ore 10:00, nel­lo spazio cul­tur­ale del Palazzet­to Luciani, a Cori, Francesco Por­cari inau­gu­ra la sua nuo­va mostra di dip­in­ti ‘Ritrovare l’uomo e le sue cose’, aper­ta la pub­bli­co fino a domeni­ca 2 Otto­bre. Inter­ver­ran­no il Sin­da­co di Cori Tom­ma­so Con­ti, Domeni­co Palom­bi, Gabriel­la Coluc­ci, Gior­gio Chiom­into, Irene Barat­ta. Un lavoro di due anni, nel cui tito­lo si coglie già l’intenzione e la sper­an­za del Mae­stro di ritrovare il sen­so più pro­fon­do dell’umanità.

Francesco Por­cari, artista di grande spes­sore, corese, atten­to alle cose che gli accadono intorno, anche sta­vol­ta ci rac­con­ta, con respon­s­abil­ità e inqui­etu­dine, il suo ter­ri­to­rio e le trasfor­mazioni che esso costan­te­mente subisce. Il pae­sag­gio che muta, si appi­at­tisce e viene sos­ti­tu­ito da fig­ure geo­met­riche, il tridi­men­sion­ale diven­ta tec­no­logi­co, lo spazio e il tem­po ven­gono stra­volti, l’uomo non ha più notizie del futuro, il suo sguar­do perde espres­sione este­ri­ore, ma si affac­cia all’anima e diven­ta Voyeur di se stes­so e delle cose che lo cir­con­dano.

I quadri esp­ri­mono la cen­tral­ità dell’immagine fem­minile, l’importanza del rap­por­to prim­i­ge­nio uomo-don­na, l’incertezza e gli inter­rog­a­tivi sull’esistenza, la bellez­za del­la natu­ra, la nos­tal­gia per una rural­ità che sem­bra per­du­ta, a cui ha dato pre­sen­za e volto con i ritrat­ti di con­ta­di­ni e pas­tori. Eppure c’è fidu­cia in una ri-nasci­ta capace di sventare l’estinzione di un mon­do cos­ti­tu­ito di sem­pli­ci ma sostanziali val­ori. Da qui la fun­zione civile del­la sua arte, come sti­mo­lo ad una rif­les­sione eti­ca e sociale sul­la vita e i rap­por­ti interu­mani.

Anche per questo Francesco Por­cari è una delle fig­ure più caris­matiche che han­no fat­to e con­tin­u­ano a fare la sto­ria del suo paese, dalle vicende mil­lenar­ie, con le sue per­sone umili e i suoi luoghi carat­ter­is­ti­ci e magi­ci. È anche gra­zie alla pro­pria qual­ità artis­ti­ca, al pro­prio estro e alla capac­ità di tradurre in poe­sia a col­ori ques­ta uman­ità con pen­nel­late vere, con­crete, se gli enco­mi del­la sua ter­ra risuo­nano e si pro­pagano oltre i con­fi­ni di quel­la che è già sta­ta l’antica Cora.

Il 2 Otto­bre, dopo la chiusura e una passeg­gia­ta per il cen­tro stori­co, pres­so la Trat­to­ria ‘Da Chec­co’ ci sarà un ricor­do del poeta Cesare Chiom­into, grande ami­co di Por­cari, con la figlia Ele­na Chiom­into che reciterà alcune delle sue più cele­bri poe­sie. Dal 18 Set­tem­bre al 1° Otto­bre inoltre, nel­la sala del tem­pio romano adi­a­cente alla Chiesa di S.Oliva, ver­rà allesti­ta la mostra fotografi­ca ‘L’artista nel suo stu­dio’: il rica­va­to del­la ven­di­ta degli scat­ti di Piero Man­cioc­chi che doc­u­men­tano il Por­cari al lavoro nel­lo stu­dio di via Vit­to­rio Vene­to servirà a finanziare i prog­et­ti di restau­ro delle antiche opere d’arte por­tati avan­ti da CorArte.

Mar­co Castal­di

Addet­to Stam­pa & OLMR

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