Il monologo teatrale scritto dal giovane corese Fabio Appetito, è andato in scena al Teatro…
‘Ci chiamarono tutti Alda’: l’Officina dell’Arte e dei Mestieri di Cori e Giulianello presenta il suo nuovo spettacolo teatrale
17/07/2016Questo articolo è stato letto 2937 volte!
Due gli appuntamenti: giovedì 21 e venerdì 22 Luglio, alle ore 21:30, al giardino del Museo della Città e del Territorio di Cori. Il monologo è scritto da Fabio Appetito e messo in scena da Giada Villanova e Loretta Della Vecchia, con la regia di Tito Vittori.
Giovedì 21 e venerdì 22 Luglio, alle ore 21:30, presso il giardino del Museo della Città e del Territorio di Cori, l’Officina dell’Arte e dei Mestieri presenterà il suo nuovo spettacolo teatrale ‘Ci chiamarono tutti Alda’. con Giada Villanova e Loretta Della Vecchia, e la regia di Tito Vittori. ‘Ci chiamarono tutti Alda’ è un monologo teatrale scritto da Fabio Appetito. Lo scrittore, dopo una tesi su Alda Merini, in cui ha indagato non solo l’esperienza manicomiale della poetessa ma anche, grazie alla famiglia Pierri, le vicende che ruotano attorno al manoscritto ‘Diario di una diversa’, ha tentato di tracciare un contorno vivido di uno dei momenti più dolorosi della poetessa dei Navigli.
‘Ci chiamarono tutti Alda’ è un testo che prima di tutto rimette al centro la poesia. La poesia scritta ma anche quella vissuta, scontata, maltrattata, tediata. La protagonista non è Alda Merini, o non soltanto: protagoniste sono tutte le donne. Tutte coloro che hanno subito un abuso, una violenza, una sconfitta, un dolore. Eppure, gli aspetti narrati e biografici presenti nel testo, per chi conosce la poetessa, coincidono quasi perfettamente con la sua vita. La voce dunque è quella di milioni di voci. Quell’esperienza di milioni di esperienze. Poiché la sofferenza, così come la gioia, sono uguali dappertutto e per ognuno. Farsi chiamare tutti con lo stesso nome, farsi chiamare tutti ‘Alda’ non è soltanto un invito, è un monito, poiché soltanto morendo più volte, si può tentare di vivere più volte. E forse dovremmo prendere esempio dai poeti.