Grottaferrata, Pompili: “Protocollate le mie dimissioni, unica scelta possibile.”

Grottaferrata, Pompili: “Protocollate le mie dimissioni, unica scelta possibile.”

29/11/2021 0 Di Marco Montini

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Da poco è sta­to uffi­cial­men­te pro­to­col­la­to il docu­men­to uni­ta­rio con cui, con­tem­po­ra­nea­men­te ad altri otto con­si­glie­ri comu­na­li, ho ras­se­gna­to le mie dimis­sio­ni dal Con­si­glio comu­na­le, facen­do così deca­de­re il Sin­da­co ed il Con­si­glio stes­so. Deci­sio­ne sof­fer­ta, dif­fi­ci­le e pre­sa con gran­de tor­men­to, ma con la con­vin­zio­ne che fos­se l’u­ni­ca scel­ta pos­si­bi­le.
Dopo mesi di rifles­sio­ne, aumen­ta­va in me la con­sa­pe­vo­lez­za di por­ta­re avan­ti una serie di pro­get­tua­li­tà, anche mol­to impor­tan­ti per la nostra cit­ta­di­nan­za, in cui solo io e pochi altri cre­de­va­mo real­men­te. Allo stes­so tem­po, mi accor­ge­vo che si cer­ca­va il mio coin­vol­gi­men­to esclu­si­va­men­te per con­di­vi­de­re deci­sio­ni già pre­se da altri, e si cer­ca­va la mia appro­va­zio­ne solo per­ché neces­sa­ria. Tut­ta­via un buon gover­no non può esse­re frut­to di deci­sio­ni di sin­go­li, impo­ste alla col­let­ti­vi­tà e per que­sto incon­tro­ver­ti­bi­li: un buon gover­no è la con­clu­sio­ne di scel­te par­te­ci­pa­te e con­di­vi­se, dove ognu­no appor­ta il pro­prio con­tri­bu­to. E’ in que­sto con­te­sto che ho acqui­si­to viep­più la con­sa­pe­vo­lez­za che, non solo l’en­tu­sia­smo, la gran­de voglia di fare e l’ot­ti­mi­smo di quat­tro anni fa, era­no solo un lon­ta­no ricor­do, ma che anche la pos­si­bi­li­tà di con­clu­de­re alcu­ni pun­ti del nostro pro­gram­ma elet­to­ra­le, da anni atte­si dal­la nostra cit­ta­di­nan­za, sareb­be sta­ta pro­cra­sti­na­ta per l’en­ne­si­ma vol­ta “alla pros­si­ma legi­sla­tu­ra”.
Più vol­te ho invi­ta­to il nostro Sin­da­co ad una mag­gio­re chia­rez­za e fer­mez­za sul­le scel­te e sul­le deci­sio­ni da pren­de­re, ma in cam­bio ho sem­pre rice­vu­to atteg­gia­men­ti e dichia­ra­zio­ni vaghe. Ormai con­sa­pe­vo­le che, piut­to­sto che la mia par­te­ci­pa­zio­ne, si cer­cas­se una col­la­bo­ra­zio­ne con espo­nen­ti di altre for­ze poli­ti­che, non pre­sen­ti nel­la nostra com­pa­gi­ne di mag­gio­ran­za, ho espres­sa­men­te rife­ri­to a lui le mie inten­zio­ni sul pro­se­gui­re insie­me o meno, l’azione di gover­no del pae­se, ormai fat­ta di visio­ni diver­gen­ti.
Infat­ti, ciò che mi ha spin­to ad intra­pren­de­re que­sta deci­sio­ne irre­ver­si­bi­le è la tota­le disat­te­sa del­le pro­mes­se fat­te ai nostri cit­ta­di­ni e l’in­ca­pa­ci­tà con­cla­ma­ta di riu­sci­re a rida­re vigo­re ad un mac­chi­na ammi­ni­stra­ti­va pale­se­men­te sot­to orga­ni­co e con evi­den­ti cri­ti­ci­tà nel­la ripar­ti­zio­ne dei ser­vi­zi, aggrap­pa­ta al sen­so di attac­ca­men­to all’en­te e alla buo­na volon­tà dei pochi dipen­den­ti rima­sti — che rin­gra­zio per l’impegno pro­fu­so — nono­stan­te un timo­ne al coman­do che, più che indi­riz­za­re, ten­ten­na­va e ritor­na­va sul­le deci­sio­ni in pre­ce­den­za pre­se e con­di­vi­se per det­ta­re la sua rot­ta, uni­la­te­ral­men­te scel­ta.
In que­sti gior­ni ho let­to che mi si defi­ni­sce poco coe­ren­te per la deci­sio­ne pre­sa, tut­ta­via sono con­vin­to che per i moti­vi sopra descrit­ti, que­sto gesto sia un atto di coe­ren­za estre­ma nei con­fron­ti dei con­cit­ta­di­ni che in noi e nel nostro pro­gram­ma han­no cre­du­to e per que­sto sup­por­ta­to. Sicu­ra­men­te non c’è coe­ren­za in chi pre­fe­ri­sce striz­za­re l’oc­chio e ten­ta di “acca­par­rar­si” con­si­glie­ri elet­ti in schie­ra­men­ti oppo­sti a suoi, a disca­pi­to di quan­ti inve­ce, con­vin­ta­men­te (ahi­mè), lo han­no soste­nu­to. Infat­ti, non si può defi­ni­re una coin­ci­den­za il fat­to che il docu­men­to con cui si sono ras­se­gna­te le dimis­sio­ni, sia sta­to sot­to­scrit­to da ben quat­tro con­si­glie­ri elet­ti nel­l’i­ni­zia­le mag­gio­ran­za, vale a dire qua­si la metà dei con­si­glie­ri con cui è sta­to elet­to Sin­da­co. Aggiun­go che non c’è matu­ri­tà, oltre che coe­ren­za, nel non saper ammet­te­re i pro­pri fal­li­men­ti e nel cer­ca­re con­ti­nua­men­te ali­bi o col­pe­vo­li a cui poter addos­sa­re tut­te le col­pe.
Riflet­ten­do infi­ne, sul ruo­lo dei gio­va­ni, c’è da chie­der­si quan­to si desi­de­ri vera­men­te un loro impe­gno atti­vo in poli­ti­ca, o piut­to­sto il loro coin­vol­gi­men­to sia det­ta­to dall’esclusivo fine di otte­ne­re qual­che con­sen­so in più e riem­pir­si poi la boc­ca su quan­to sia­no impor­tan­ti le nuo­vi gene­ra­zio­ni e la loro nuo­va visio­ne di cit­tà.
Con­fer­man­do­mi sem­pre dispo­ni­bi­le, e con spi­ri­to di ser­vi­zio, ad intra­pren­de­re pro­get­ti futu­ri che veda­no al pri­mo posto la nostra ama­ta Cit­tà ed i suoi cit­ta­di­ni, rin­gra­zio quan­ti, in que­sti anni ed ancor di più in que­sti gior­ni, mi han­no soste­nu­to, non facen­do­mi mai man­ca­re la loro lea­le ami­ci­zia e vici­nan­za.

Così, in una nota, il con­si­glie­re comu­na­le dimis­sio­na­rio di Grot­ta­fer­ra­ta, Fede­ri­co Pom­pi­li.

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