“Due padri, due figli”, il libro di Salvatore D’Incertopadre fa tappa a Cori

“Due padri, due figli”, il libro di Salvatore D’Incertopadre fa tappa a Cori

03/03/2017 0 Di Marco Castaldi

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Appun­ta­men­to saba­to 4 Mar­zo, alle ore 17:00, pres­so il Museo del­la Cit­tà e del Ter­ri­to­rio di Cori. Insieme all’autore inter­ver­ran­no il Sin­da­co Tom­ma­so Con­ti, lo scrit­tore Pietro Vitel­li e l’editore Dario Pet­ti.

Saba­to 4 Mar­zo, alle ore 17:00, pres­so il Museo del­la Cit­tà e del Ter­ri­to­rio di Cori, si ter­rà la pre­sen­tazione del nuo­vo libro di Sal­va­tore D’Incertopadre “Due padri, due figli. Una famiglia tra Napoli e Lati­na”. Insieme all’autore inter­ver­ran­no il Sin­da­co Tom­ma­so Con­ti, lo scrit­tore Pietro Vitel­li e Dario Pet­ti, del­la Atlantide edi­tore che ha pub­bli­ca­to il vol­ume. A dis­tan­za di un anno dal­la sua opera di esor­dio nel cam­po let­ter­ario, “Il sin­da­cal­ista” prefa­to da Susan­na Camus­so, Seg­re­tario Nazionale Cgil, Sal­va­tore D’Incertopadre, ex Seg­re­tario Provin­ciale del­la Cgil pon­ti­na, orig­i­nario di Napoli dove è nato nel 1952, tor­na in libre­ria, sta­vol­ta con un roman­zo. Il testo nar­ra la sto­ria di una famiglia, i Capece, che pas­sano parte del­la loro vita nel capolu­o­go cam­pano, per poi trasferir­si a Lati­na nei pri­mi anni ‘80. Attra­ver­so la saga di ques­ta famiglia l’autore mette sot­to i riflet­tori per la pri­ma vol­ta una migrazione dal­la Cam­pa­nia alla provin­cia di Lati­na, molto impor­tante e numeri­ca­mente con­sis­tente, che specie negli anni dell’industrializzazione rag­giunse punte di diverse migli­a­ia di per­sone.

Il tito­lo “Due padri, due figli” fa rifer­i­men­to a un non­no, un figlio e un nipote, che attra­ver­sano la sto­ria ital­iana dal Settembre1943 fino ai giorni nos­tri. C’è la Napoli degli anni del dopoguer­ra e del boom eco­nom­i­co, con le sue bellezze artis­tiche e nat­u­rali, la sua cre­ativ­ità, la capac­ità di arran­gia­r­si tra le mille dif­fi­coltà di una metropoli del Mez­zo­giorno e le con­trad­dizioni del­la sua gente. E c’è la cit­tà di Lati­na, costru­i­ta negli anni Trenta dal fas­cis­mo, nel bel mez­zo di una pia­nu­ra, un tem­po palude. Una cit­tà sen­za sto­ria se non quel­la dei suoi pio­nieri Veneti, Friu­lani ed Emil­iani che, insieme all’immigrazione suc­ces­si­va, sti­mo­la­ta dall’ingresso del­la provin­cia nel­la Cas­sa per il Mez­zo­giorno, non sono mai rius­ci­ti a inte­grar­si per for­mare un popo­lo. In queste due cit­tà crescono due gio­vani che affrontano la vita in modo diver­so, dalle ami­cizie alla scuo­la, dal lavoro alla polit­i­ca, dall’amore per una don­na all’affetto per i figli. Ma la vera pro­tag­o­nista di ques­ta sto­ria è una don­na, Assun­ta, capace di guidare i suoi uomi­ni attra­ver­so le dif­fi­coltà che la famiglia incon­tr­erà nel­la vita.

Anto­nio Polsel­li, autore del­la pre­fazione, che definisce il libro di D’Incertopadre come un roman­zo real­is­ti­co sociale e di for­mazione, così intro­duce il let­tore “Due padri, due figli. Una famiglia tra Napoli e Lati­na è un libro che si legge con curiosità e piacere per­ché scrit­to con una prosa flu­i­da e spigli­a­ta, viva e pal­pi­tante. È un roman­zo di grande respiro che nel­la sua vastità, nel­la gal­le­ria ben assor­ti­ta dei per­son­ag­gi, nell’intrigo delle vicende e nell’intrecciarsi dei pun­ti di vista, sem­bra vol­er abbrac­cia­re la total­ità del reale. Un roman­zo appas­sion­a­to e doc­u­men­ta­to, pieno di per­son­ag­gi aut­en­ti­ci, sin­ceri e pieni di uman­ità. Un roman­zo orig­i­nale e avvin­cente imper­ni­a­to sui temi del­la famiglia, dell’amore, dell’amicizia e del lavoro”.

Mar­co Castal­di

Addet­to Stam­pa & OLMR

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