Pantelleria, intervista a La Francesca (Pd): ricominciamo dalla politica

Pantelleria, intervista a La Francesca (Pd): ricominciamo dalla politica

29/04/2019 0 Di Francesca Marrucci

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Dopo la sfiducia al Segretario Fumuso, abbiamo incontrato Giuseppe La Francesca, leader del centrosinistra di Pantelleria ed ex-segretario del Pd.

Alla vigilia dell’assemblea degli iscritti ed a meno di un mese dalle elezioni europee, La Francesca guarda avanti e a ricostruire il Pd dai contenuti politici e dalla partecipazione.

di Francesca Mar­ruc­ci

Ritrovar­si con un par­ti­to sen­za Seg­re­tario ad un mese dalle elezioni europee non è cer­to una con­dizione invidi­a­bile, in specie per un par­ti­to già in sof­feren­za come il Pd di Pan­tel­le­ria. Era quin­di per forza ques­ta la ques­tione da trattare nel nos­tro incon­tro con Giuseppe La Francesca, espo­nente di spic­co del­la vita polit­i­ca isolana e pun­to di rifer­i­men­to per quel che riguar­da il cen­trosin­is­tra ed in par­ti­co­lare il Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co.

Cominciamo dalla fine: come si è arrivati alla sfiducia di Angelo Fumuso da Segretario del Pd di Pantelleria? E prima ancora, come si è arrivati a Fumuso segretario?

Io ero seg­re­tario del Pd ormai da 6 anni e sper­a­vo in un rin­no­va­men­to del­la classe diri­gente. Purtrop­po non c’er­a­no gio­vani disponi­bili, come sarebbe sta­to aus­pi­ca­bile, ed Ange­lo Fumu­so ha mes­so a dis­po­sizione il suo tem­po e la sua espe­rien­za. Essendo una per­sona sti­ma­ta, abbi­amo accolto con favore la sua disponi­bil­ità.

Questo il 9 dicem­bre 2018. Il 10 dicem­bre già agi­va in modo autoref­eren­ziale, sen­za rap­por­tar­si con nes­suno. In questo modo ha con­tin­u­a­to, non coin­vol­gen­do, di fat­to, il cir­co­lo in niente. Ha mosso in moto alcune cose in questi 4 mesi, è vero, ma non si è pre­sen­ta­to né all’assem­blea degli iscrit­ti né al Diret­ti­vo e ha con­tin­u­a­to per con­to suo. Se siamo arrivati a pren­dere ques­ta deci­sione del­la sfidu­cia nonos­tante il del­i­ca­to momen­to politi­co alla vig­ilia delle elezioni europee era pro­prio per­ché erava­mo ad un pun­to di non ritorno.

Ora cosa farà il Pd di Pantelleria?

Si riparte già da domani, quan­do ci sarà un’assem­blea degli iscrit­ti e si eleg­gerà un Coor­di­na­men­to ed un Coor­di­na­tore che gestis­ca il peri­o­do elet­torale. Poi si tornerà a fare cam­pagna elet­torale casa per casa, cosa che per­sonal­mente ho sem­pre fat­to. 

E dopo le elezioni? Si ricandiderà a Segretario?

Non è ques­ta la mia inten­zione. Lo dico soprat­tut­to per quan­ti han­no pen­sato che ques­ta sfidu­cia fos­se per ripren­der­mi la Seg­rete­ria. Spero che ci siano per­sone che vogliano pren­dere in mano il par­ti­to e far­lo crescere. Per­sone che poi deci­dano di can­di­dar­si alle prossime ammin­is­tra­tive. Io ho las­ci­a­to un cir­co­lo con 37 iscrit­ti ed era già una situ­azione non rosea, oggi ne sono rimasti 26.

E come si salva un Pd arrivato a questi livelli e dove Zingaretti non sembra fare lo stesso effetto-traino che nelle altre Regioni?

L’u­ni­ca strate­gia adot­ta­bile sarà quel­la di allargare il coin­vol­gi­men­to del­la popo­lazione su temi con­creti e locali, pri­or­i­tari per la comu­nità. Serve un lavoro di squadra, non uno che fac­cia tut­to per pro­prio con­to, e bisogna stare quo­tid­i­ana­mente sul pez­zo.

E che c’è di vero in questa presunta divisione che vedrebbe un Fumuso pro-M5S e un La Francesca pro-Lega?

In un pic­co­lo cen­tro si deve par­lare con tut­ti, è cer­to dif­fi­cile, in specie con chi non ha una polit­i­ca o un’ide­olo­gia affine, ma ci si deve con­frontare. Questo è ben diver­so dal fare alleanze. A scan­so di equiv­o­ci voglio dir­lo chiara­mente: non è pos­si­bile alcu­na allean­za con la Lega. Tremar­co ave­va con­vo­ca­to un tavo­lo allarga­to a tutte le forze di oppo­sizione e io sono anda­to a nome del Coor­di­na­men­to del Pd, anche se Fumu­so non vol­e­va che andas­si in rap­p­re­sen­tan­za del Par­ti­to. Si trat­ta­va di dis­cutere di prob­lem­atiche di Pan­tel­le­ria e ci dove­va­mo essere.

Già nel 2016 orga­niz­za­m­mo un tavo­lo di con­fron­to politi­co con tutte le forze e fu lì che il M5S pre­sen­tò la pro­pos­ta del­la Zona Fran­ca che poi fu sposa­ta da tut­ti. Questi tavoli ser­vono e poi chi è assente, si sa, ha sem­pre tor­to.

A proposito di M5S, cosa ne pensa dell’amministrazione grillina a quasi un anno dall’insediamento?

È anco­ra ammin­is­tra­ti­va­mente presto per fare bilan­ci. Chi ha ammin­is­tra­to sa che sono pochi 9 mesi per vedere dei risul­tati, ma dal­l’im­postazione iniziale direi che la giun­ta gril­li­na non promette niente di buono.

E il Parco?

Con­fi­do molto nel­l’Ente Par­co. Con­fi­do soprat­tut­to nel­la capac­ità di Comune e Par­co di col­lab­o­rare e con­frontar­si. Devono par­lare e gov­ernare insieme il ter­ri­to­rio, non essere in con­trap­po­sizione. Io sono a favore del Par­co da tem­pi non sospet­ti, già dal 2009, ma a che serve se non dialo­ga con il Comune? In questo modo, per­diamo la forza propul­si­va di entram­bi gli enti ammin­is­tra­tivi a pre­scindere da chi sia il Sin­da­co o il Pres­i­dente del Par­co, e così alla fine chi ci rimette è sem­pre la comu­nità tut­ta.

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