Frascati, al teatro Villa Sora grande partecipazione al convegno “Giovani Violenti”

Frascati, al teatro Villa Sora grande partecipazione al convegno “Giovani Violenti”

16/04/2018 0 Di Marco Montini

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“Gio­vani Vio­len­ti: Bullis­mo, Baby Gang e Vio­len­za di genere” è il tito­lo di un con­veg­no tenu­tosi ieri, saba­to 14 aprile, al Teatro Vil­la Sora. Un even­to estrema­mente attuale, un appro­fondi­men­to da un pun­to di vista giuridi­co, psi­co­logi­co e ped­a­gogi­co dei com­por­ta­men­ti vio­len­ti di ado­les­cen­ti in cop­pia e in grup­po. Sono state trat­tate e anal­iz­zate tem­atiche impor­tan­ti come il bullis­mo, le baby gang, la vio­len­za di genere e tutte le con­dotte ado­lescen­ziali dif­fuse tra stra­da, scuo­la e web.  Pro­prio per com­pren­dere l’importanza di un approc­cio mul­ti­dis­ci­pli­nare alla prob­lem­at­i­ca del­la vio­len­za gio­vanile, l’Osservatorio Nazionale Ado­lescen­za ha orga­niz­za­to questo even­to for­ma­ti­vo riv­olto a gen­i­tori, inseg­nan­ti, ragazzi e a tut­ti i pro­fes­sion­isti del set­tore, per com­pren­dere le dinamiche, le moti­vazioni e le strate­gie di inter­ven­to. Han­no svis­cer­a­to questi del­i­cati temi: Mau­ra Man­ca, Pres­i­dente dell’Osservatorio Nazionale Ado­lescen­za, Ciro Nutel­lo, Coor­di­na­tore del Prog­et­to “Scuole Sicure” del­la Ques­tu­ra di Roma, Andrea Labasi, Avvo­ca­to, Don Francesco Mar­coc­cio e Gian­ni Tor­roni, Diri­gen­ti sco­las­ti­ci, Mar­cel­la Cia­pet­ti, Ped­a­gogista, Chiara Antoni­ni, Psi­coter­apeu­ta dell’Osservatorio Nazionale Ado­lescen­za, Simone Bar­ra­co, il Diret­tore Artis­ti­co del Cen­tro Inter­nazionale “Il Gira­sole”. L’aspetto del­la vio­len­za gio­vanile sem­bra sia un’emergenza sociale data da l’incremento dei com­por­ta­men­ti legati alla micro­crim­i­nal­ità e la vio­len­za riv­ol­ta ver­so le per­sone da parte di ragazz­i­ni sem­pre più pic­coli. Infat­ti, sec­on­do i dati dell’Osservatorio Nazionale Ado­lescen­za, su un cam­pi­one di 11.500 ado­les­cen­ti, dagli 11 ai 19 anni, che non vivono in con­dizioni di ris­chio: il 24% dei ragazzi ha parte­ci­pa­to a risse, il 22% ha commes­so atti van­dali­ci, il 6,5% fa parte di una gang e 1 su 10 dichiara di aver aggred­i­to un coeta­neo sen­za moti­vo.

 

Si trat­ta di com­por­ta­men­ti di una grav­ità estrema, appar­ente­mente immo­ti­vati, un agire impul­si­vo, qua­si in pre­da ai pro­pri impul­si aggres­sivi in un appar­ente esca­la­tion di vio­len­za. Il prob­le­ma di questi ado­les­cen­ti che agis­cono in bran­co o in bande, è che non han­no più pau­ra dell’autorità in gen­erale, sia sco­las­ti­ca o gen­i­to­ri­ale. Il fat­to di non avere più tim­o­re delle con­seguen­ze delle pro­prie azioni, delle sanzioni e di far del male, li fa sen­tire onnipo­ten­ti e li por­ta a sfi­dare, attra­ver­so tut­ta una serie di com­por­ta­men­ti anti­so­ciali.  Ciò che, inoltre, è sta­to mes­so in luce dal con­veg­no, è che non si deve fare l’errore di con­fondere questi com­por­ta­men­ti crim­i­nali con il bullis­mo, come purtrop­po spes­so accade. Il bullis­mo, infat­ti, prevede una ripet­i­tiv­ità dei com­por­ta­men­ti riv­olti inten­zional­mente nei con­fron­ti di una vit­ti­ma, bam­bi­no o ado­les­cente che sia, pre­sa di mira per alcune sue speci­fiche carat­ter­is­tiche o fisiche o di per­son­al­ità, in cui c’è una asim­me­tria di potere, ossia uno è più debole fisi­ca­mente e psi­co­logi­ca­mente dell’altro. È emer­so che, nel­la fas­cia tra i 14 e i 18 anni, il 28% dei ragazzi è sta­to vit­ti­ma di bullis­mo men­tre, nel­la fas­cia tra gli 11 e i 13 anni, i numeri sal­go­no fino al 30%. Inoltre, è sta­to appro­fon­di­to poco il tema del­la vio­len­za di genere tra gli ado­les­cen­ti, fenom­e­no trop­po spes­so sot­to­va­l­u­ta­to, sebbene sia molto dif­fu­so anche tra i più pic­coli. Infine, durante l’evento, è sta­to sot­to­lin­eato come la tec­nolo­gia, soprat­tut­to all’interno delle cop­pie, sia diven­ta­ta un ampli­fi­ca­tore costante delle vio­len­ze che tan­ti ragazzi subis­cono. Per tale ragione, non dob­bi­amo sot­to­va­l­utare le vio­len­ze dig­i­tali per­ché le chat e i social net­work ven­gono usati come vere e pro­prie armi per sof­fo­care l’altro: il 16% degli ado­les­cen­ti è sta­to obbli­ga­to a can­cel­lare amici/amiche su Face­book o su altri social net­work e 7 su 100 sono sta­ti addirit­tura obbli­gati a dare la pass­word, così da essere costan­te­mente mon­i­torati. Si trat­ta di per­sone che, per pau­ra di essere tra­dite, las­ci­ate e abban­do­nate, uti­liz­zano queste modal­ità con­trol­lan­ti ed intru­sive, violan­do la lib­ertà e la pri­va­cy del part­ner, superan­do ogni lim­ite.

Mar­co Mon­ti­ni

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