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“Accogliamo senz’altro positivamente le modifiche della Politica Agricola Comune, approvate recentemente dal consiglio Ue, che potranno essere applicabili dagli agricoltori già nel 2024. Si tratta di un atto istituzionale di buona volontà politica, poiché indirizzato alla tutela di un comparto chiave come quello della agricoltura, ma allo stesso tempo dimostra tutte le lacune di un sistema amministrativo che fatica a partorire norme strutturali, di ampio respiro e capaci di rispondere prontamente alla evoluzione degli eventi: le ultime misure proposte dalla Commissione Ue per la riduzione degli oneri per gli agricoltori, infatti, prima di ricevere il semaforo verde dal consiglio, sono state approvate dal Parlamento Europeo solo tramite procedura di urgenza e questo dimostra chiaramente che il sistema burocratico della Ue in questi anni non ha funzionato in modo naturale, corretto e veloce. Anche perché, come detto, esistono questioni che evolvono in modalità talmente rapida che sarebbe necessario quanto impensabile ricorrere costantemente a misura di emergenza. Questa la riflessione di carattere generale. Scendendo nello specifico delle ultime modifiche Pac, invece, consideriamo molto positiva la possibilità di rendere applicabili le disposizioni già dall’anno in corso, così come reputiamo importante l’esenzione per le aziende agricole sotto i 10 ettari dai controlli di condizionalità e dalle sanzioni al fine di alleggerire l’onere amministrativo legato ai controlli stessi, che è più alto per le piccole aziende agricole rispetto a quelle più grandi. Mentre, a giudizio di Confeuro, l’istituzione da parte degli Stati Membri di un eco-schema per l’utilizzo delle superfici a riposo rappresenta sostanzialmente un appesantimento burocratico, che si poteva evitare. L’auspicio della nostra Confederazione è che, dopo le elezioni europee e con un nuovo parlamento eletto, si possa mettere in campo una reale e totale inversione di rotta in merito alla Pac, che detiene ancora una struttura troppo complessa, un mostro burocratico che richiede snellimento amministrativo ed efficienza strutturale. Inoltre, bisogna iniziare a valorizzare le piccole e medie aziende agricole a livello di reddito e commercializzazione di prodotti, anziché continuare sic et sempliciter con l’assistenzialismo legato ai contributi comunitari che, si vanno bene, ma devono essere assolutamente semplificati. Questa, per Confeuro, le basi fondamentali per rilanciare e tutelare l’agricoltura in Europa”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, Confederazione degli agricoltori europei e del mondo.
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Classe ’82, giornalista pubblicista dal 2012, cronista di strada dal 2007, scrivo ormai da tempo di sport, politica, sociale e cultura. Attualmente collaboro con testate dei Castelli Romani e della Capitale, fornendo al contempo prestazioni e consulenze di comunicazione per numerose realtà territoriali, private e pubbliche. Laziale, teatrante, animale sociale, adoro viaggiare, conoscere e nutrirmi della diversità, del nuovo, dello sconosciuto.
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