Ue, Prospettive Future: “Stessi nomi ma inversione di rotta per essere leader globale”

Ue, Prospettive Future: “Stessi nomi ma inversione di rotta per essere leader globale”

19/07/2024 0 Di Marco Montini

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“Rober­ta Metso­la alla pre­si­den­za del par­la­men­to Ue, Ursu­la Vor Der Leyen alla pre­si­den­za del­la com­mis­sio­ne euro­pea. I ver­ti­ci di due del­le prin­ci­pa­li isti­tu­zio­ni del­la Unio­ne Euro­pea nel pros­si­mo quin­quen­nio (2024/29) saran­no gui­da­ti dal­le stes­se espo­nen­ti che han­no chiu­so l’ultima legi­sla­tu­ra bru­xel­le­se. Una legi­sla­tu­ra, a dire il vero ric­ca di ombre e poche luci, duran­te la qua­le il Vec­chio Con­ti­nen­te ha vis­su­to il com­pli­ca­to con­te­sto pan­de­mi­co, una con­giun­tu­ra eco­no­mi­ca poco feli­ce e l’avvio del con­flit­to bel­li­co in Ucrai­na (sen­za dimen­ti­ca­re chia­ra­men­te la guer­ra israe­lo ‑pale­sti­ne­se): il tut­to sen­za inci­de­re in manie­ra signi­fi­ca­ti­va sul­le scel­te geo­po­li­ti­che, inter­na­zio­na­li, eco­no­mi­che e socia­li. È chia­ro ed evi­den­te, dun­que, che seb­be­ne l’Unione Euro­pea ripar­ta dagli stes­si nomi, ha biso­gno di una tota­le inver­sio­ne di rot­ta isti­tu­zio­na­le, che la fac­cia dive­ni­re lea­der glo­ba­le tra le gran­di poten­ze come Rus­sia, Sta­ti Uni­ti e Cina. Cosa che ades­so ovvia­men­te non è. I popo­li d’Europa infat­ti voglio­no una Ue più equa, inclu­si­va, che con­tri­bui­sca a man­te­ne­re la pace e la sta­bi­li­tà nel con­ti­nen­te, ma agi­sca anche come un poten­te pro­mo­to­re di sicu­rez­za, valo­ri demo­cra­ti­ci e dirit­ti uma­ni in tut­to il mon­do. Una Unio­ne Euro­pea, che sap­pia affron­ta­re mol­te­pli­ci e com­ples­se sfi­de: dal cam­bia­men­to cli­ma­ti­co alla soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le, dal rilan­cio del­la agri­col­tu­ra ai flus­si migra­to­ri, dal­la que­stio­ne ter­ro­ri­smo alla affer­ma­zio­ne del­la pace, fino al con­tra­sto di tut­ti quei movi­men­ti popu­li­sti, estre­mi­sti ed euro­scet­ti­ci, che stan­no gua­da­gnan­do ter­re­no in mol­ti pae­si euro­pei, met­ten­do in discus­sio­ne l’u­ni­tà e la coo­pe­ra­zio­ne all’in­ter­no del­l’U­nio­ne Euro­pea. Inol­tre, ma non meno rile­van­te, la Ue deve ope­ra­re con impe­gno per la cre­sci­ta eco­no­mi­ca dei ter­ri­to­ri, pun­tan­do sul­le gio­va­ni gene­ra­zio­ni — che saran­no i cit­ta­di­ni e gli ammi­ni­stra­to­ri del doma­ni — e con­tra­stan­do ogni for­ma di disu­gua­glian­za socia­le. Infi­ne, l’Europa dovrà esse­re in gra­do di com­pe­te­re con altre poten­ze glo­ba­li nel cam­po del­l’in­no­va­zio­ne, del­la digi­ta­liz­za­zio­ne e del­lo svi­lup­po del­la intel­li­gen­za arti­fi­cia­le (che assu­me anche una valen­za eti­ca e cul­tu­ra­le), assi­cu­ran­do­si di rima­ne­re com­pe­ti­ti­va in un mon­do sem­pre più tec­no­lo­gi­co. I nostri “nuo­vi” gover­nan­ti euro­pei riu­sci­ran­no nel­la mis­sion?”.

Così, in una nota, del Grup­po Ope­ra­ti­vo in atte­sa del­l’As­sem­blea rifon­da­ti­va pre­vi­sta per la pri­ma deca­de di set­tem­bre.

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