Agricoltura, Tiso(Confeuro): “Bene mobilitazione nazionale. UE cambi rotta”

Agricoltura, Tiso(Confeuro): “Bene mobilitazione nazionale. UE cambi rotta”

23/01/2024 1 Di Marco Montini

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“Dopo le forme di protes­ta degli agri­coltori tedeschi, e pri­ma anco­ra olan­desi e france­si, la mobil­i­tazione sbar­ca adesso anche sul ter­ri­to­rio ital­iano. Una onda­ta di dis­senso forte e tenace, da nord a sud, per accen­dere i fari sulle prob­lem­atiche di un com­par­to fon­da­men­tale per il nos­tro sis­tema pro­dut­ti­vo, ma che attra­ver­sa un momen­to di grande dif­fi­coltà a causa di politiche dis­sennate e dinamiche eco­nomiche peri­colose. In tal sen­so, Con­feu­ro si schiera con le istanze degli agri­coltori, esprime sol­i­da­ri­età e vic­i­nan­za alla cat­e­go­ria. 

Le orig­i­ni di questo sen­ti­to malessere sono moltepli­ci, com­in­cian­do dall’incremento indis­crim­i­na­to dei costi di pro­duzione, l’aumento spro­porzion­a­to del prez­zo del gaso­lio agri­co­lo, la dras­ti­ca riduzione dei mar­gi­ni, tut­ti a van­tag­gio tra l’al­tro del­la grande dis­tribuzione, nonché le politiche miopi del­l’Eu­ropa che apre a prodot­ti sostanzial­mente ignoti come i sin­teti­ci e le farine d’in­set­ti.
Altra crit­ic­ità da sot­to­lin­eare, poi, è l’ec­ces­so di buro­crazia e gli scar­si inves­ti­men­ti che Agea (l’Agenzia per le erogazioni in Agri­coltura) ha fat­to nei CAA, i Cen­tri di assis­ten­za Agri­co­la. Sen­za con­sid­er­are, purtrop­po, che siamo in un momen­to di tran­sizione molto del­i­ca­to in cui si spinge oltre modo ver­so l’am­mod­er­na­men­to del set­tore, per­den­do di vista il vero prob­le­ma e cioè la red­di­tiv­ità delle aziende sem­pre più schi­ac­ciate dal­la forza con­trat­tuale del­la gdo. È chiaro ed evi­dente che la polit­i­ca euro­pea deve cam­biare rot­ta. La Pac nel tem­po ha introdot­to sem­pre più lac­ci e lac­ci­uoli buro­crati­ci sac­ri­f­i­can­do sul­l’altare del­la sosteni­bil­ità ambi­en­tale mil­ioni di pro­dut­tori agri­coli ormai esclusi da ogni sosteg­no. Siamo con­sapevoli che intro­durre pro­ces­si pro­dut­tivi rispet­tosi del­l’am­bi­ente è nec­es­sario, ma lo si deve fare investen­do e soste­nen­do tut­ti i costi che ques­ta trasnizione inevitabil­mente deter­mi­na. Non pos­si­amo per­me­t­tere che questi costi resti­no soltan­to a cari­co degli agri­coltori. Va bene pro­durre “green” ma i costi van­no sostenu­ti con la Pac.
Oggi invece è il con­trario.
Il con­trib­u­to viene eroga­to se l’a­gri­coltore segue ed attua sche­mi eco­logi­ci di pro­duzione”.

Così Andrea Tiso, pres­i­dente nazionale Con­feu­ro, la Con­fed­er­azione degli Agri­coltori Europei e del Mon­do.

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