Villa Santa Lucia/Frosinone. Cartaria Reno de Medici. Ultimo atto? Il PCI chiama alla mobilitazione con i lavoratori. Regione può intervenire in extremis

Villa Santa Lucia/Frosinone. Cartaria Reno de Medici. Ultimo atto? Il PCI chiama alla mobilitazione con i lavoratori. Regione può intervenire in extremis

13/01/2024 0 Di Maurizio Aversa

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La loca­le sezio­ne del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no, quel­la di Vil­la San­ta Lucia — a due pas­si da Cas­si­no -, nel­la por­zio­ne di Cio­cia­ria dove han­no sede pro­dut­ti­ve due gran­dis­si­me fab­bri­che, la Stel­lan­tis (FCA-Fiat_Al­fa Romeo) e la Car­ta­ria Reno de Medi­ci, non ha dub­bi. Dice il segre­ta­rio Lore­to Vac­ca: “dal­le pri­me avvi­sa­glie del 2020, suc­ces­si­va­men­te, e a mag­gior ragio­ne oggi, sia­mo mobi­li­ta­ti affian­co ai lavo­ra­to­ri e alle lavo­ra­tri­ci del­la car­ta­ria. Pro­prio oggi che i 163 dipen­den­ti (facil­men­te misu­ra­bi­li pur­trop­po in 300 cir­ca se si con­si­de­ra l’indotto), dei cir­ca 1.800 dipen­den­ti tota­li che il grup­po indu­stria­le ha in Euro­pa. Que­sta “scel­ta obbli­ga­ta” impo­sta all’azienda i lavo­ra­to­ri, il sin­da­ca­to, il ter­ri­to­rio, non vuo­le e non può subir­la: si rischia la cata­stro­fe socia­le.

Lore­to Vac­ca, segre­ta­rio PCI Vil­la San­ta Lucia


Il PCI — con­clu­de Vac­ca — è qui per lot­ta­re e risol­ve­re!.”. A soste­gno dei lavo­ra­to­ri e del­le lavo­ra­tri­ci, a soste­gno di una sana pro­du­zio­ne, a soste­gno di sin­da­ca­ti e ter­ri­to­rio — con tut­te le isti­tu­zio­ni mobi­li­ta­te — anche il segre­ta­rio del­la Fede­ra­zio­ne comu­ni­sta di Fro­si­no­ne, Bru­no Bar­bo­na, e il segre­ta­rio del PCI Lazio, Ore­ste del­la Posta che, in una dichia­ra­zio­ne con­giun­ta richia­ma­no “all’unità del­la lot­ta per otte­ne­re risul­ta­ti cer­ti che scon­giu­ri­no la chiu­su­ra dell’attività pro­dut­ti­va. Uni­tà dei lavo­ra­to­ri, uni­tà del­le isti­tu­zio­ni loca­li, uni­tà dei cit­ta­di­ni a soste­gno del­la stes­sa mobi­li­ta­zio­ne del 19 gen­na­io. Il PCI — dico­no i due diri­gen­tei comu­ni­sti — sarà in piaz­za e chia­ma alla pre­sen­za com­pa­gne e com­pa­gni, lavo­ra­to­ri e cit­ta­di­ni. Non si può accet­ta­re — sot­to­li­nea­no — che una azien­da sana, non spe­cu­la­tri­ce, sia “costret­ta” a chiu­de­re i bat­ten­ti.

A sini­stra Bru­no Bar­bo­na, a destra Ore­ste del­la Posta, segre­ta­ri del­la Fede­ra­zio­ne e del regio­na­le Lazio PCI


Sap­pia­mo che, secon­do rico­stru­zio­ni ben svol­te, lo sno­do è nel­la pos­si­bi­li­tà di inter­pre­ta­re l’utilizzo come mate­ria pri­ma (qua­le è quel­la in que­sto ramo indu­stria­le) dei fan­ghi di risul­ta di pri­ma lavo­ra­zio­ne, pri­ma dell’invio a smal­ti­men­to dell’ulteriore “uti­liz­zo”. E sap­pia­mo — spe­ci­fi­ca­no Del­la Posta e Bar­bo­na — che l’immobilismo pri­ma degli elet­ti loca­li (a comin­cia­re dei par­la­men­ta­ri e con­si­glie­ri regio­na­li), e la man­ca­ta guida/assistenza nel­la “inter­pre­ta­zio­ne” del­la leg­ge (vedi vicen­da depu­ra­to­re Cosi­lum) sta but­tan­do fuo­ri dal­la pos­si­bi­li­tà pro­dut­ti­va — che in altre par­ti di Ita­lia e di Euro­pa avvie­ne — la Reno de Medi­ci dal­la Cio­cia­ria. A que­sta deri­va noi comu­ni­sti, i lavo­ra­to­ri, la Cio­cia­ria, dico­no NO. Per que­sto, — con­clu­do­no i due segre­ta­ri — intan­to chia­mia­mo alla lot­ta e alla pre­sen­za il 19. E che la Regio­ne, che il il Pre­si­den­te Roc­ca, si assu­ma respo­na­bi­li­tà e pre­ro­ga­ti­ve di sal­va­guar­da­re lavo­ra­to­ri, fami­glie, e un pez­zo impor­tan­te dell’apparato pro­dut­ti­vo Ciociaro!Si avvii la pro­ce­du­ra AIA come richei­sto dall’azienda!”. Insom­ma, sia l’immobilismo del­la Regio­ne, che l’ignavia degli elet­ti loca­li dovran­no ter­mi­na­re, spe­cial­men­te con una for­te riu­sci­ta del­la mobi­li­ta­zio­ne che si sta appron­tan­do: i sin­da­ca­ti ci sono, i lavo­ra­to­ri e le loro fami­glie ci sono, le isti­tu­zio­ni loca­li con­fer­ma­no soste­gno, il PCI a voce alta chia­ma alla lot­ta: è pos­si­bi­le annul­la­re la decre­ta­zio­ne che sia un ulti­mo atto!

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