Il Sindaco di Marino, Carlo Colizza, spiega la situazione del sequestro del depuratore, pur non…
Marino. Dai sostenitori di Colizza solo fumo e passi indietro su welfare e donne
12/08/2021Questo articolo è stato letto 2105 volte!
“Riteniamo esatte certe analisi sui temi welfare e donne, ad esempio a cura di candidati che sostengono Colizza, ma assolutamente fuorvianti le proposte/non proposte quelle indicate come soluzioni. – intervengono così Stefano Enderle e Mauro Avello dopo uscite sui media e social di candidati pro M5S — Ci riferiamo in particolare all’uscita pubblica di Andaloro e Ciceroni che dopo una giusta analisi che inesorabilmente vede l’Italia in fondo classifica su questi temi in Europa, gli aggiunti al M5S dicono: “E’ certo che interventi del genere, in particolare quelli economici – gender pay gap – possono e devono essere di competenza in ambiti sovracomunali ma una parte possiamo e dobbiamo farla anche noi e ci riferiamo soprattutto ad attività sinergiche con scuole, associazioni, con donne e uomini insieme per un cambiamento culturale e radicale, stigmatizzando con forza pregiudizi e promuovendo con determinazione le politiche che possano in qualche modo riequilibrare questa diversità nel tessuto sociale.”. Cosa contestiamo di questa NON proposta? Sostanzialmente contestiamo il fatto che, riconosciuto che il tema va affrontato come indirizzo sociale e politico, con ricadute economiche, la proposta per il comune di Marino è puntare su un cambiamento solo culturale. Non solo, chiamando in causa comportamenti di cittadinanza sociale che passano per scuole e associazioni. Bene – sottolineano il portavoce e il candidato sindaco Comunista a Palazzo Colonna — Ma questa “soluzione” perché dovrebbe passare per la presenza in consiglio comunale o al governo della Giunta? E’ una proposta Non proposta, è una soluzione fasulla. Nel senso, chiariamo, che queste azioni sono comunque attivabili da chi vuole svolgere quell’indirizzo di intervento sulla cultura per modificare comportamenti sociali, sia che sieda in consiglio comunale, sia che non sieda in consiglio comunale, sia che governi Palazzo Colonna sia che non lo governi. E allora perché legare questa giusta analisi attività ad un presunto programma di governo locale?
E’ una sorta di furfanteria leggera. Perché, appunto, non si esplicita che non è questa la differenza programmatica che può essere proposta. E, cosa molto più grave, perché, trattata di passaggio, non si fa il punto vero sulla alternativa che cambierebbe quel “fondo classifica” in Europa. E non la si fa perché è scomodo, in questo frangente politico, che riguarda il M5S. Infatti, noi comunisti, che al contrario di chi cerca di far credere che un programma locale sia possibile anche e perché NON collegato a scelte politiche di fondo, noi invece, proprio questo sosteniamo: che le politiche amministrative comunali – nel più piccolo comune d’Italia, come nella più grande città, come a Marino – hanno ragione di essere condivise e di cercare consensi, se sono in grado di collegare ogni singola scelta alla alternativa di sistema che necessita nel Paese. Noi comunisti, — concludono i due dirigenti comunisti — pur condividendo l’analisi dei candidati pro M5S, pur condividendo lo spirito costruttivo della partecipazione sociale, non tacciamo – per opportunismo o per miopia politica – come fanno costoro, sulla necessità di alternativa delle politiche di Governo (pensate solo alla adesione dell’Italia al pareggio di Bilancio proEuropa che ha proprio tagliato per l’Italia il welfare), quindi alternativa a questo Governo che invece vede silenti costoro o magari contenti di avere Draghi come presidente del consiglio e Lega e PD come alleati di Governo.
Eccola la differenza che, mancando in quella proposizione rende la proposta NONproposta un inutile esercizio di propaganda! Invece la nostra seria alternativa, che unisce quanto è necessario a Palazzo Colonna con quanto è indispensabile a livello nazionale è la proposta più concreta offerta fino ad ora ai cittadini marinesi tutti”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.