Passano all’esame dell’Aula due provvedimenti che ampliano le tutele per i professionisti e per i…
LAZIO. APPROVATA LEGGE SU EQUO COMPENSO E TUTELA PROFESSIONISTI
04/04/2019Questo articolo è stato letto 2435 volte!
Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato oggi all’unanimità, con 36 voti favorevoli, la proposta di legge n. 69 “Disposizioni in materia di equo compenso e di tutela delle prestazioni professionali”. Si tratta di un provvedimento che ha come finalità la promozione e la valorizzazione delle attività professionali, attraverso il riconoscimento del diritto all’equo compenso per i professionisti. Tra questi, sono compresi anche coloro che non fanno parte di ordini o albi professionali. Secondo i proponenti, mettendo ordine nella disciplina dell’equo compenso, le nuove norme contribuiranno anche a contrastare l’evasione fiscale.
La legge contiene anche norme di particolare rilevanza soprattutto con riferimento a incarichi o appalti affidati dalle pubbliche amministrazioni. Le prestazioni dei professionisti, infatti, verranno tutelate sulla base di istanze autorizzative presentate per conto di privati cittadini o di imprese alla pubblica amministrazione o rese su incarico affidato dalla stessa.
Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, la Giunta regionale adotterà atti di indirizzo nei confronti delle strutture competenti regionali, degli enti strumentali e delle società controllate, prevedendo in particolare che:
- Negli atti relativi alle procedure di affidamento i compensi professionali siano determinati sulla base dei parametri stabiliti dai decreti ministeriali adottati per le specifiche professionalità e che gli stessi siano utilizzati quale criterio di riferimento per determinare l’importo a base di gara;
- Nel caso in cui i compensi professionali non siano individuabili da specifici parametri ovvero se le professioni non siano organizzate in albi o ordini, tali importi devono essere proporzionati alla quantità, alla qualità e al contenuto delle caratteristiche delle prestazioni, tenendo conto, ove possibile, di omologhe attività svolte da altre categorie professionali;
- Divieto assoluto di inserimento di clausole vessatorie nella predisposizione dei contratti di incarico professionale.
Infine, entro un anno dall’entrata in vigore della legge e successivamente con cadenza annuale, la Giunta regionale riferirà alle commissioni consiliari competenti in materia di lavoro e di sviluppo economico sullo stato di attuazione e sugli effetti delle disposizioni approvate oggi.
EQUO COMPENSO, MATTIA: “GARANTIAMO 175 MILA PROFESSIONISTI DEL LAZIO. LA LEGGE FRENA CALO DEI REDDITI DEL 19% E LE GRANDI DIFFERENZE DI ETA’ E DI GENERE”
“La legge approvata oggi sull’equo compenso è la risposta della Regione Lazio ad un governo centrale il cui il concetto ‘uno vale uno’ si trasforma nello svilimento delle professionalità e della formazione universitaria, con migliaia di laureati che ogni anno lasciano il Paese. La crisi economica non ha risparmiato i liberi professionisti, vittime di interventi di riforma che, anno dopo anno, hanno generato una concorrenza al ribasso, con conseguente impoverimento dell’opera professionale prestata”.
Lo dichiara Eleonora Mattia (Pd), presidente della IX Commissione regionale lavoro e prima firmataria, con il collega Salvatore La Penna, della legge approvata poco fa alla Pisana con 36 voti favorevoli su 36 presenti.
“Nel Lazio – afferma Mattia — le disposizioni sull’equo compenso interessano circa 175 mila professionisti, motivo per cui questa legge ha trovato la convergenza di tutte le altre forze politiche che l’hanno condivisa e votata all’unanimità, sia in Commissione che in aula”.
“Nei limiti delle competenze legislative regionali, — precisa la presidente della IX Commissione — con questa legge andiamo ad introdurre strumenti per garantire che la Regione, le società controllate e gli enti strumentali riconoscano compensi equi ai professionisti dei quali si avvalgano. Allo stesso tempo andiamo ad assicurare al professionista di ricevere il pagamento delle spettanze dal privato, pena la sospensione del procedimento amministrativo in cui figura la prestazione del professionista. Vengono inoltre negate le autorizzazioni a chi non paga il progettista e fornito uno strumento utile a contrastare l’evasione fiscale”.
“La legge – sottolinea Mattia — scaturisce da un proficuo ed intenso lavoro di confronto con tutti i professionisti, sia quelli organizzati in ordini, sia quelli privi di organismi di rappresentanza, tanto che si riusciti ad estendere l’equo compenso anche alle professioni non organizzate, per le quali non vi sono decreti ministeriali che fissino il compenso equo e a prevedere l’estensione del principio dell’equo compenso anche alle professioni sanitarie che esercitano la propria attività a tutela della salute dei cittadini tutti”.
“Tra gli obiettivi che ci siamo fissati – conclude Mattia — quello di frenare l’incessante calo dei redditi dei professionisti italiani che, tra il 2005 e il 2017, si è attestato al 19%. Il dato che preoccupa di più è quello legato all’età e al genere, visto che il reddito medio di un professionista sotto i 40 anni arriva al 50% di quello di un over 45 mentre il reddito delle donne non va oltre il 56% di quello degli uomini”.
Lazio, Buschini: “Con equo compenso più garanzie per liberi professionisti”
“La Legge sull’equo compenso ai liberi professionisti, approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio, rappresenta un risultato importante per la tutela dei lavoratori autonomi, circa 175 mila nel Lazio, che vedranno accrescere la promozione e la valorizzazione delle loro attività professionali. Le nuove norme approvate, oltre a contrastare l’evasione fiscale, metteranno la parola fine al conferimento di incarichi pagati in misura minore rispetto al dovuto: anche per i liberi professionisti nel Lazio più diritti e più garanzie”.
Lo dichiara in una nota il Capogruppo Pd Lazio Mauro Buschini
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