LAZIO, CULTURA: CONSIGLIO APPROVA LEGGE SU DIMORE STORICHE

LAZIO, CULTURA: CONSIGLIO APPROVA LEGGE SU DIMORE STORICHE

09/06/2016 0 Di Redazione

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palazzo-vitelleschi-tarquiniaLAZIO, CULTURA: CONSIGLIO APPROVA LEGGE SU DIMORE STORICHE

Pre­vis­to uno stanzi­a­men­to di un mil­ione e 400 mila euro fino al 2018

 Il Con­siglio regionale del Lazio ha approva­to – con 27 voti favorevoli, uno con­trario e 10 astenu­ti – la pro­pos­ta di legge “Inter­ven­ti per la val­oriz­zazione delle dimore, ville, com­p­lessi architet­toni­ci, parchi e gia­r­di­ni di val­ore stori­co e cul­tur­ale del­la Regione Lazio e dis­po­sizioni a tutela del­la cos­ta laziale”. Pre­vis­to uno stanzi­a­men­to com­p­lessi­vo di un mil­ione e 400 mila euro tra il 2016 e il 2018.

Nasce la “Rete delle dimore, ville, com­p­lessi architet­toni­ci, parchi e gia­r­di­ni di val­ore stori­co e cul­tur­ale”, alla quale potran­no aderire i sogget­ti pub­bli­ci e pri­vati pro­pri­etari dei beni, pre­sen­tan­do doman­da alla Direzione regionale Cul­tura, sport e politiche gio­vanili. Ai beni che faran­no parte del­la “Rete” viene riconosci­u­to un logo iden­ti­fica­ti­vo attra­ver­so il quale la Regione pro­muove la pro­pria immag­ine cul­tur­ale. Con­tribu­ti e finanzi­a­men­ti potran­no essere con­ces­si per prog­et­ti di restau­ro, risana­men­to con­ser­v­a­ti­vo, recu­pero, fruizione e manuten­zione stra­or­di­nar­ia. Rispet­to alla spe­sa riconosci­u­ta ammis­si­bile, tali con­tribu­ti saran­no con­ces­si in misura non supe­ri­ore al 50 per cen­to per le richi­este avan­zate da sogget­ti pri­vati e non supe­ri­ore al 70 per cen­to per le richi­este dei sogget­ti pub­bli­ci. La Regione, inoltre, potrà stip­u­lare con­ven­zioni con le Uni­ver­sità del Lazio per finanziare attiv­ità di for­mazione nel set­tore dei servizi tur­is­ti­co-cul­tur­ali e in quel­lo del­la con­ser­vazione e del restau­ro dei beni cul­tur­ali.

Negli stes­si ambiti la Regione pro­muove e sostiene la nasci­ta di start-up gio­vanili. Si trat­terà, in par­ti­co­lare, di quelle che, nei servizi tur­is­ti­co-cul­tur­ali, coni­ugh­i­no la pro­mozione cul­tur­ale con l’utilizzo delle nuove tec­nolo­gie del set­tore ICT (infor­ma­tion and com­mu­ni­ca­tion tech­nol­o­gy) e di quelle che, nel set­tore del restau­ro e recu­pero architet­ton­i­co, siano in gra­do di svilup­pare un arti­giana­to artis­ti­co e una cura del verde di qual­ità che coni­ughi recu­pero delle conoscen­ze tradizion­ali e impiego delle nuove tec­nolo­gie.

Pre­vista, infine, l’istituzione di un comi­ta­to tec­ni­co-sci­en­tifi­co che si occu­perà di pre­dis­porre la pro­pos­ta del rego­la­men­to con cui la Giun­ta definirà, pre­vio parere del­la com­mis­sione com­pe­tente, i cri­teri e le modal­ità per l’assegnazione dei con­tribu­ti e le pro­ce­dure di mon­i­tor­ag­gio. Tra i cri­teri pri­or­i­tari per l’individuazione dei prog­et­ti da finanziare: il com­ple­ta­men­to di inter­ven­ti di restau­ro già avviati con risorse pub­bliche, in par­ti­co­lare region­ali; i prog­et­ti pre­sen­tati da Comu­ni asso­ciati per la mes­sa in rete di per­cor­si tur­is­ti­co-cul­tur­ali; l’esemplarità dell’intervento come fat­tore di riqual­i­fi­cazione del con­testo in cui si tro­va l’immobile; l’ubicazione del bene in comu­ni con popo­lazione infe­ri­ore a 30mila abi­tan­ti; il gra­do di fruibil­ità al pub­bli­co del bene, anche in ter­mi­ni di ricettiv­ità tur­is­ti­ca.

Con un emen­da­men­to del­la Giun­ta, sube­menda­to dal Con­siglio, nel­la legge è sta­to inser­i­to anche un arti­co­lo aggiun­ti­vo che dis­ci­plina il rilas­cio delle autor­iz­zazioni all’esercizio di impianti di acqua­coltura in mare, nell’ambito del­la “pro­mozione del­la con­ser­vazione e del­la val­oriz­zazione del pae­sag­gio costiero del litorale laziale ai fini del­la tutela ambi­en­tale e nel rispet­to delle attiv­ità eco­nomiche e com­mer­ciali”, si legge nel testo.

La Giun­ta regionale, ogni due anni, pre­sen­terà alla com­mis­sione con­sil­iare com­pe­tente una relazione sul­lo sta­to di attuazione del­la legge, in cui saran­no indi­cati la tipolo­gia e la quan­tità degli inter­ven­ti effet­tuati e le rel­a­tive risorse finanziarie uti­liz­zate.

Pri­ma del voto finale, il Con­siglio regionale ha approva­to quat­tro ordi­ni del giorno col­le­gati alla legge. Il pri­mo impeg­na la Giun­ta ad adottare gli atti nec­es­sari per creare zone di tutela bio­log­i­ca mari­na; il sec­on­do chiede che sia richiesto un parere delle ammin­is­trazioni comu­nali per il rilas­cio delle autor­iz­zazioni all’e­ser­cizio di impianti di acqua­coltura; il ter­zo ordine del giorno inter­viene su piani­fi­cazione e tutela di aree sen­si­bili; il quar­to, infine, impeg­na il pres­i­dente e la Giun­ta a inter­venire a propos­i­to del­l’in­quina­men­to del­l’area sen­si­bile del gol­fo di Formia — Gae­ta e del­la delo­cal­iz­zazione degli impianti di itti­coltura e acqua­coltura, preve­den­do anche un tavo­lo con il Comune di Formia.

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