BIODIVERSITÀ: CONSIGLIO LAZIO APPROVA PIANO RISORSE GENETICHE AUTOCTONE

BIODIVERSITÀ: CONSIGLIO LAZIO APPROVA PIANO RISORSE GENETICHE AUTOCTONE

06/11/2015 0 Di puntoacapo

Questo arti­co­lo è sta­to let­to 4506 volte!

Monte Gelato - foto Archivio ParcoBIODIVERSITÀ: CONSIGLIO LAZIO APPROVA PIANO RISORSE GENETICHE AUTOCTONE

La delib­er­azione tutela le specie di inter­esse agri­co­lo tradizional­mente colti­vate o all­e­vate nel­la regione. A cari­co dell’Arsial 300 mila euro l’anno, altri fon­di pre­visti dai con­tribu­ti del PSR

È sta­to approva­to oggi dal Con­siglio regionale del Lazio il “Piano set­to­ri­ale di inter­ven­to per la tutela delle risorse genetiche autoc­tone di inter­esse agrario”. Il voto a favore del­la delib­er­azione con­sil­iare ha dato il via lib­era al pro­gram­ma di inter­ven­ti a tutela del­la bio­di­ver­sità delle “risorse genetiche” tradizional­mente colti­vate o all­e­vate da almeno 50 anni nel Lazio (fino­ra ne sono state cen­site 186 veg­e­tali e 27 ani­mali). Il piano, vali­do per il peri­o­do 2015–2017, dovrà essere attua­to all’Arsial. A cari­co dell’agenzia sarà una spe­sa annuale di 300 mila euro. Altre risorse finanziarie sono pre­viste dai con­tribu­ti dei pro­gram­mi di svilup­po rurale (PSR) del Lazio del 2007–2013 e 2014–2020.

Il piano è sta­to illus­tra­to dall’assessore Sonia Ric­ci. “È la traduzione di un prin­ci­pio europeo”, ha spec­i­fi­ca­to la respon­s­abile per l’agricoltura del­la giun­ta Zin­garet­ti. Un prin­ci­pio che affon­da le radi­ci nel­la con­ven­zione sul­la bio­di­ver­sità di Rio de Janeiro del 1992. Sarà com­pi­to dell’Arsial definire i piani oper­a­tivi annu­ali, come ha ricorda­to l’assessore. Il piano approva­to oggi fis­sa alcu­ni obi­et­tivi gen­er­ali. È pre­vista la pros­e­cuzione delle indagi­ni sul pat­ri­mo­nio geneti­co autoctono, sull’economia, sul­la cul­tura e sul “saper fare” delle comu­nità che con­ser­vano queste specie. Con­tin­uerà a essere ali­men­ta­to il reg­istro volon­tario regionale, un elen­co che va dall’albicocco di Mon­teporzio allo zucchi­no di Cervet­eri.

Tra gli altri obi­et­tivi fig­u­ra­no il miglio­ra­men­to del­la rete di con­ser­vazione e sicurez­za (cos­ti­tui­ta da 496 agri­coltori e 661 all­e­va­tori) anche per pot­er ottenere i con­tribu­ti del nuo­vo PSR 2014–2020. E anco­ra: la pro­mozione di inves­ti­men­ti inno­v­a­tivi sul ter­ri­to­rio in gra­do di pro­durre risul­tati imme­di­ata­mente applic­a­bili nelle aziende agri­cole e, infine, le azioni locali indi­vid­u­ate da Arsial. Inizia­tive per con­ser­vare e pro­muo­vere “ele­vati liv­el­li di diver­sità negli eco­sis­te­mi agri­coli e semi nat­u­rali region­ali” avviare anche su sug­ger­i­men­to di aziende, comu­nità e ammin­is­trazioni locali. Un esem­pio di queste, por­ta­to dal­la stes­sa Ric­ci, saran­no le attiv­ità di con­ser­vazione parte­ci­pa­ti­va, nelle quali gli scam­bi di conoscen­ze tra oper­a­tori faran­no da stru­men­to di for­mazione.

Il Con­siglio ha pre­cisato, accoglien­do le mod­i­fiche sug­gerite da Fab­rizio San­tori e Luca Mal­cot­ti del grup­po Mis­to, che i 300 mila di spe­sa annua a cari­co di Arsial potran­no coprire esclu­si­va­mente le azioni e gli inter­ven­ti pre­visti dal piano e dai pro­gram­mi oper­a­tivi annu­ali. San­tori, durante la dis­cus­sione gen­erale, è sta­to criti­co sulle spese dell’Arsial e ha aus­pi­ca­to l’abolizione dell’agenzia. A suo dire sono nec­es­sari mag­giori con­trol­li sull’operato dell’Arsial. “Nel leg­gere il testo – ha poi osser­va­to nel dibat­ti­to iniziale Mal­cot­ti – si ha l’impressione che esso con­sista in un elen­co di proposi­ti facil­mente con­di­vis­i­bili, tut­ti ragionevoli, ovvi e, aggiun­go, inutili”. “Tut­ti i con­tenu­ti reali – ha aggiun­to – ven­gono riman­dati ai cosid­det­ti piani annu­ali”. Ma qui, per il con­sigliere del grup­po Mis­to, mancherebbe una definizione del perimetro degli inter­ven­ti che sono nelle inten­zioni dell’amministrazione e del­la Giun­ta. Accolti dall’Aula nove emen­da­men­ti sui 15 pre­sen­tati da San­tori e Mal­cot­ti.

Il piano era sta­to ogget­to durante l’iter prepara­to­rio di parere favorev­ole da parte dell’VIII com­mis­sione del Con­siglio regionale, com­pe­tente per l’agricoltura, pre­siedu­ta da Mario Cia­r­la (Pd). In quel­la sede il Movi­men­to 5 Stelle, con le con­sigliere Sil­vana Deni­colò e Sil­via Blasi, ave­va ottenu­to il voto favorev­ole su 13 pro­poste di mod­i­fi­ca del testo, men­tre una por­ta­va la fir­ma diRosa Gian­co­la e Ric­car­do Valen­ti­ni, entram­bi del Pd. Il testo, vota­to oggi, a fine luglio ave­va ottenu­to il via lib­era del­la com­mis­sione Bilan­cio, pre­siedu­ta da Mau­ro Bus­chi­ni.

BIODIVERSITÀ: RICCARDO VALENTINI (PD) APPROVAZIONE PIANO RISORSE GENETICHE AUTOCTONE IMPORTANTE PASSO PER TUTELA AMBIENTE 

L’approvazione di oggi del “Piano set­to­ri­ale di inter­ven­to per la tutela delle risorse genetiche autoc­tone di inter­esse agrario, rap­p­re­sen­ta un pas­sag­gio di grande ril­e­van­za a cui come capogrup­po del PD sono orgoglioso di aver con­tribuito fat­ti­va­mente-

Il piano infat­ti garan­tisce una serie di inter­ven­ti volti a tute­lare le bio­di­ver­sità delle “risorse genetiche” tradizional­mente colti­vate o all­e­vate da almeno 50 anni nel Lazio che ad oggi sono 186 veg­e­tali e 27 ani­mali.  La delib­er­azione con­sil­iare approva­ta in aula dà manda­to all’Arsial con un piano tri­en­nale di rag­giun­gere obi­et­tivi fon­da­men­tali come:  le indagi­ni sul pat­ri­mo­nio autoctono, l’incremento del reg­istro volon­tario regionale delle specie autoc­tone, il raf­forza­men­to del­la rete di con­ser­vazione e sicurez­za – ossatu­ra del nos­tro sis­tema agri­co­lo – com­pos­ta da 496 agri­coltori e 661 all­e­va­tori. Questo anche in pre­vi­sione di un acce­so più organ­i­co delle nos­tre realtà agri­cole e zootec­niche ai finanzi­a­men­ti europei 2014–2020.

Si trat­ta di inizia­tive nec­es­sarie al rispet­to delle diver­sità negli eco­sis­te­mi agri­coli che con­fer­mano il Lazio come realtà all’avanguardia per aver intrapre­so un cam­mi­no in gra­do di coni­u­gare il rispet­to e la tutela delle ric­chezze nat­u­rali con scelte mod­erne e di tutela dell’ambiente. Le diver­sità ter­ri­to­ri­ali devono sem­pre di più rap­p­re­sentare una oppor­tu­nità di cresci­ta.

La dichiarazione di Ric­car­do Valen­ti­ni, capogrup­po Pd in Con­siglio regionale

Related Images: