LAZIO. IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA IL CONSUNTIVO 2015

LAZIO. IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA IL CONSUNTIVO 2015

13/07/2016 0 Di Redazione

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Nicola Zingaretti

Nico­la Zin­ga­ret­ti

LAZIO. IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA IL CONSUNTIVO 2015

Avan­zo d’amministrazione di 5,7 mln di euro. Non una­ni­me il pare­re del Core­co­co

Il Con­si­glio regio­na­le del Lazio, pre­sie­du­to da Danie­le Leo­do­ri, ha appro­va­to la pro­po­sta di deli­be­ra­zio­ne con­si­lia­re n. 62 del 26 mag­gio 2016, “Appro­va­zio­ne del Con­to con­sun­ti­vo del Con­si­glio regio­na­le del Lazio – Eser­ci­zio 2015”. Le spe­se del­la Pisa­na pas­sa­no dai 60.369.000 euro del con­sun­ti­vo 2014 ai 53.941.821 del 2015 al net­to dei 20.413.000 euro per la defi­ni­zio­ne dei pre­ce­den­ti avan­zi di ammi­ni­stra­zio­ne. Il risul­ta­to di ammi­ni­stra­zio­ne al 31 dicem­bre 2015 è pari a 5.781.458 euro.

A illu­stra­re all’Aula i nume­ri del con­sun­ti­vo è inter­ve­nu­ta la pre­si­den­te del Comi­ta­to regio­na­le di con­trol­lo con­ta­bi­le (Core­co­co), Valen­ti­na Cor­ra­do (M5s). Il Core­co­co è chia­ma­to a pro­nun­ciar­si sul gra­do di veri­di­ci­tà, tra­spa­ren­za e atten­di­bi­li­tà dei dati del con­sun­ti­vo 2015, dopo il pare­re del Col­le­gio dei revi­so­ri dei con­ti e pri­ma che ven­ga emes­so il giu­di­zio del­la Cor­te dei Con­ti. “Il Comi­ta­to – ha spie­ga­to Cor­ra­do — ha effet­tua­to una rico­gni­zio­ne da cui è emer­so che il Con­si­glio dove­va resti­tui­re alla Giun­ta i pre­ce­den­ti avan­zi di ammi­ni­stra­zio­ne pari a cir­ca 35 milio­ni di euro. Lo stock tota­le dei resi­dui atti­vi che rap­pre­sen­ta­no sostan­zial­men­te le entra­te accer­ta­te ma non anco­ra riscos­se, non­ché le entra­te riscos­se ma non anco­ra ver­sa­te, vale a dire i cre­di­ti, ammon­ta­no a cir­ca 20 milio­ni di euro, men­tre lo stock tota­le dei resi­dui pas­si­vi, vale a dire le spe­se già impe­gna­te ma non anco­ra paga­te, sostan­zial­men­te debi­ti nei con­fron­ti di ter­zi, ammon­ta a poco più di 15 milio­ni di euro”.

Per quan­to riguar­da la gestio­ne di cas­sa, Cor­ra­do ha illu­stra­to le tabel­le ripor­ta­te nel­la rela­zio­ne del Core­co­co. “Dall’analisi di que­sti dati – ha spie­ga­to Cor­ra­do — si evin­ce una pro­ba­bi­le cri­si di liqui­di­tà, del Con­si­glio ovve­ro una inef­fi­ca­ce pro­gram­ma­zio­ne dei paga­men­ti nell’anno, ovve­ro il Con­si­glio ha potu­to paga­re meno spe­se di quel­le che ave­va sti­ma­to”,

Le spe­se del­la Pisa­na

Nel­la rela­zio­ne del Core­co­co è ripor­ta­ta l’analisi det­ta­glia­ta dei capi­to­li di spe­sa del con­sun­ti­vo, i cui impor­ti sono mes­si a con­fron­to con quel­li del 2014. E così dal­la rela­zio­ne illu­stra­ta dal­la pre­si­den­te Cor­ra­do si appren­de che le inden­ni­tà di con­si­glie­ri, asses­so­ri, degli orga­ni isti­tu­zio­na­li e di con­trol­lo sono pas­sa­te dai 13.495.112 euro del 2014 ai 10.883.352 euro del 2015, con una ridu­zio­ne del 19 per cen­to. Gli impe­gni per vita­li­zi sono pas­sa­ti dai 17.616.993 euro del 2014 ai 16.293.027 nel 2015 (-8%). Sono inve­ce aumen­ta­te le spe­se del per­so­na­le pas­sa­te dai 260.000 euro del 2014 ai 499.967 euro del 2015, con un incre­men­to del 92 per cen­to, e quel­le di rap­pre­sen­tan­za, per orga­niz­za­zio­ne even­ti, per pub­bli­ci­tà e ser­vi­zi per tra­sfer­ta, pas­sa­te dai 64.081 euro del 2014 ai 77.262 euro del 2015. Le pre­sta­zio­ni pro­fes­sio­na­li e spe­cia­li­sti­che sono cala­te nel 2015 del 42 per cen­to, pas­san­do dai 342.207 euro del 2014 ai 197.257 euro del 2015.

La socie­tà di lavo­ro inte­ri­na­le inhou­se Lazio Ser­vi­ce regi­stra impe­gni per il 2015 di cir­ca 3.961.745 euro, in aumen­to rispet­to al 2014 (2.828.991 euro) del 40 per cen­to, con dise­co­no­mie pari a cir­ca 1.264.366 euro. In calo del 20 per cen­to gli impe­gni per l’informazione isti­tu­zio­na­le pas­sa­ti da 973.945 a 783.962 euro.

Gli impe­gni per con­su­len­ze si sono ridot­ti dell’84 per cen­to, pas­san­do dai 47.960 euro del 2014 ai 7.700 del 2015. In calo del 25 per cen­to i tra­sfe­ri­men­ti cor­ren­ti ad ammi­ni­stra­zio­ni loca­li, con impe­gni per 1.707.800 euro, a fron­te dei 2.290.155 euro del 2014. Ridot­te le spe­se per le ope­re sui beni immo­bi­li, pas­sa­te dai 2.765.272 euro del 2014 ai 589.931 euro del 2015, con una ridu­zio­ne del 79 per cen­to. Sono aumen­ta­te inve­ce le spe­se per la manu­ten­zio­ne ordi­na­ria e per la ripa­ra­zio­ne dei beni immo­bi­li, pas­sa­te dai 1.207.890 euro del 2014 ai 1.444.805 euro del 2015. Ed è sta­ta pro­prio la valo­riz­za­zio­ne del patri­mo­nio immo­bi­lia­re del­la Pisa­na a divi­de­re il Core­co­co che ha espres­so un pare­re non una­ni­me sul ren­di­con­to del Con­si­glio regio­na­le: favo­re­vo­le con osser­va­zio­ni a mag­gio­ran­za con l’unico voto sfa­vo­re­vo­le del­la pre­si­den­za.

“I rilie­vi più impor­tan­ti sono sta­ti effet­tua­ti sul­lo sta­to patri­mo­nia­le del Con­si­glio – ha rife­ri­to Cor­ra­do all’Aula — riguar­da­no le immo­bi­liz­za­zio­ni sia mate­ria­li che imma­te­ria­li. Que­ste ulti­me sono costi­tui­te da costi che non esau­ri­sco­no la loro uti­li­tà nell’esercizio in cui sono iscrit­ti a bilan­cio ma mani­fe­sta­no i loro bene­fi­ci eco­no­mi­ci lun­go un arco tem­po­ra­le di più eser­ci­zi. Sono le miglio­rie ese­gui­te su beni di ter­zi, come nel caso del­la sede di via del­la Pisa­na che è di pro­prie­tà del­la Regio­ne Lazio ed è data in uso al Con­si­glio regio­na­le. Tali miglio­rie sono sta­te iscrit­te a bilan­cio solo dall’anno 2015. La quo­ta è sta­ta quan­ti­fi­ca­ta a poco più di un milio­ne e cen­to mila euro. Il pro­ble­ma riguar­da il rela­ti­vo cal­co­lo degli ammor­ta­men­ti. La nor­ma­ti­va in mate­ria pre­ve­de che la rela­ti­va posta di bilan­cio ven­ga iscrit­ta al net­to del­le quo­te di ammor­ta­men­to. A tito­lo pru­den­zia­le il ser­vi­zio tec­ni­co stru­men­ta­le ha quan­ti­fi­ca­to glo­bal­men­te per tut­ti gli anni di uti­liz­zo del­la sede del Con­si­glio una som­ma pari a 31 milio­ni di euro, ma que­sto valo­re non è sta­to ret­ti­fi­ca­to del rela­ti­vo fon­do di ammor­ta­men­to, nel qua­le devo­no con­flui­re gli ammor­ta­men­ti da cal­co­la­re sui sin­go­li anni e che van­no regi­stra­ti nel con­to eco­no­mi­co tra i com­po­nen­ti nega­ti­ve di gestio­ne”. Di qui il pare­re non una­ni­me del Core­co­co: non favo­re­vo­le la pre­si­den­te Cor­ra­do, secon­do la qua­le il con­sun­ti­vo del Con­si­glio è caren­te di veri­di­ci­tà per i moti­vi sopra espo­sti; favo­re­vo­le, con osser­va­zio­ni, il pare­re dei con­si­glie­ri Danie­le Mito­lo (Pd), Gian­fran­co Zam­bel­li (Pd) e Danie­le Fiche­ra (Psi).

A tal pro­po­si­to è inter­ve­nu­to nell’Aula il con­si­glie­re Mito­lo anche a nome dei con­si­glie­ri Fiche­ra e Zam­bel­li. “Abbia­mo apprez­za­to il lavo­ro del­la pre­si­den­za sul lavo­ro di pre­pa­ra­zio­ne sul­la rela­zio­ne – ha dichia­ra­to Mito­lo – ma sul man­ca­to cal­co­lo degli ammor­ta­men­ti il pro­ble­ma si pone solo in ter­mi­ni cono­sci­ti­vi. Infat­ti, il nostro ren­di­con­to è un ren­di­con­to di tipo finan­zia­rio, anche se a fini cono­sci­ti­vi la leg­ge pre­ve­de anche la com­pi­la­zio­ne di con­to eco­no­mi­co e sta­to patri­mo­nia­le. L’inserimento quest’anno di 31 milio­ni di lavo­ri effet­tua­ti negli anni sul palaz­zo di via del­la Pisa­na in real­tà non è un lavo­ro anco­ra ben defi­ni­to, in quan­to man­ca il cal­co­lo pre­ci­so degli ammor­ta­men­ti. L’ufficio di pre­si­den­za ha deci­so di rin­via­re il cal­co­lo pre­ci­so, ma que­sto non com­por­ta nes­sun tipo di pro­ble­ma­ti­ca rispet­to al ren­di­con­to finan­zia­rio. Per que­sto, assie­me al col­le­gio dei revi­so­ri dei con­ti, abbia­mo dato pare­re favo­re­vo­le”.

I lavo­ri dell’Aula era­no ini­zia­ti con un minu­to di rac­co­gli­men­to per le vit­ti­me dell’incidente fer­ro­via­rio avve­nu­to in Puglia.

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