Arriva Jericho’s tail (La coda di Jericho), dal 21 marzo il film con Pino Quartullo

22/03/2024 0 Di Simone Bartoli

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Il film, con la regia di Mar­cel­lo Carosel­li, intrec­cia inqui­etu­di­ni umane e richi­a­mi al ses­so, pas­san­do per George Orwell

Cos’hanno in comune la pro­fes­sione di attore del mer­ca­to pornografi­co, una maschera da maiale e la nar­ra­ti­va di George Orwell? E quali sono le con­nes­sioni tra la riv­o­luzione social­ista e quel­la ses­suale, e le loro derive cul­tur­ali?

Disponi­bile su Ama­zon Prime Video a par­tire dal 21 Mar­zo 2024, arri­va Jericho’s tail (La coda di Jeri­cho), scrit­to, prodot­to, diret­to e inter­pre­ta­to da Mar­cel­lo Carosel­li.

Con la parte­ci­pazione di Pino Quar­tul­lo nel ruo­lo del­lo zio del pro­tag­o­nista, il cast include Ania Rizzi Bog­dan, Dami­ana Ardi­to, Alessia Pra­to­lon­go e i volti dell’hard Faus­to Moreno e Sil­via Lam­ber­ti.

Jeri­cho Carter, in arte Jeri­cho Pig­gy, è un ita­lo inglese che ha super­a­to la trenti­na, impren­di­tore nel mer­ca­to del­la pornografia online degli anni 2000. Esalta­to e osses­sion­a­to al tem­po stes­so dal suo lavoro, indos­sa qua­si costan­te­mente la stes­sa maschera da maiale con cui recita nei video des­ti­nati al mer­ca­to online. La sera, dopo una gior­na­ta di lavoro sul set, è solo nel­la sua stan­za, non ha una dimen­sione affet­ti­va e si appas­siona al libro La fat­to­ria degli ani­mali di George Orwell. La let­tura si mate­ri­al­iz­za in bre­vi immag­i­ni che attra­ver­sano in modo allu­ci­na­to­rio la sua mente, con­ducen­do­lo in una lenta disce­sa ver­so gli inferi. Nel men­tre, cer­ca di ricon­tattare alcune delle sue ex fidan­zate, ma emerge tut­to il ris­volto dram­mati­co del suo pri­va­to: la soli­tu­dine, un pro­fon­do sen­so di abban­dono e il dis­prez­zo degli altri per lui.

Il reg­ista dichiara: “La sto­ria si svilup­pa attra­ver­so situ­azioni tipiche di vita reale, dal lavoro sul set a momen­ti di vita quo­tid­i­ana dai ris­volti tragi­comi­ci. Tra le due linee che si inter­se­cano par­al­le­la­mente (la vita di Jeri­cho e il libro di Orwell) vi è una con­nes­sione intertes­tuale appar­ente­mente delin­ea­ta solo dal­l’as­so­nan­za sceni­ca: maschera di Jeri­cho e maiali riv­o­luzionari nel rac­con­to satiri­co. La con­nes­sione in chi­ave criti­co-poet­i­ca è tra i temi del ses­so e del­la polit­i­ca, con il pri­mo inte­so come pornografia che diven­ta uno stru­men­to per esercitare un potere coerci­ti­vo sulle masse, pre­cip­i­tan­dole in un bara­tro di soli­tu­dine e dipen­den­ze. La sot­to­trac­cia del film è il par­al­lelis­mo stori­co tra riv­o­luzione social­ista rac­con­ta­ta nel­la sati­ra di Orwell e quel­la ses­suale del­la fine degli anni Ses­san­ta, degen­er­ate entram­bi in una for­ma di potere sub­do­lo e manipo­la­tore. Politi­co nel caso del­la pri­ma e cul­tur­ale per quan­to riguar­da la sec­on­da”.

Pro­duzione Cagliostro’s Flu­id Pro­duc­tion, Jericho’s tail (La coda di Jeri­cho) è dis­tribuito da Direct to dig­i­tal, con fotografia di Gabriel Cash, mon­tag­gio di Benedet­to Bellabar­ba e musiche di Sgabs Mal­dus e del­l’archiv­io Artlist Cre­ators.

Qui il trail­er

 

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