A S. Maria delle Mole, presso l’Info Point Appia Antica del Parco Regionale Appia Antica,messo…
Marino. Dall’Info Point Appia Antica lanciata ufficialmente la Terza edizione del Premio Moby Dick — Gruppo H24
07/02/2024Questo articolo è stato letto 2116 volte!
Con una forte carica emotiva, ma, insieme, con una accurata ricerca della semplicità con cui spiegare e motivare le ragioni del perché si è dato vita a questo premio letterario, che sta crescendo oltre ogni previsione, martedì 6 febbraio (assente il Presidente onorario Vittorio Nocenzi, poiché impegnato in studio di registrazione) ha avuto luogo l’ufficializzazione della Terza edizione del Premio Letterario Nazionale “Moby Dick — Gruppo H24”.
Questa forma semplice e autentica di originalità si è vista e udita fin dall’inizio in musica del giovane rapper marinese Fra’ Sorrentino, nuovo membro della giuria Poesia. Difatti, oltre a esibirsi, Fra’ Sorrentino ha voluto raccontare la genesi di uno dei pezzi proposti, “Oro”. Rap che nascerebbe dalle riflessioni su una serata di lavoro come cameriere, ben riuscita, secondo il gestore, tanto da “premiarlo” con 5 euro in più sulla paga pattuita. “Ed io? — si chiese Fra’ Sorrentino – io che voglio vivere da artista e, quindi, anche trarre il giusto compenso dalla musica, cosa ci faccio qui a dare il mio tempo per cinque euro in più? Il mio tempo è Oro.” Di qui il pezzo!
Già dall’arrivo nella casetta di legno dell’Info Point Appia Antica del Parco regionale Appia Antica, gestito dal circolo Legambiente Appia Sud, innovativamente scelto dagli organizzatori per mettere in risonanza l’evento culturale con il territorio e la quotidianità dei cittadini, si è respirata l’aria dei secoli — qui è il selciato dell’Appia Antica — e l’aria dell’associazionismo volontario — il circolo Legambiente, le associazioni dei camminatori, l’associazione Acab/Bibliopop che ha sulle proprie spalle l’organizzazione del Premio — a dimostrare il taglio umanistico dell’intera impresa culturale pensata e celebrata per l’occasione. Del resto il tema dell’umanesimo è stato il filo rosso degli interventi succedutisi durante la serata, che dà il via alle tempistiche del concorso la cui scadenza per l’edizione 2024 è prevista il 21 giugno p. v.:
“seminare e raccogliere umanesimo è la missione del Moby Dick”, ha detto lo scrittore Marco Onofrio — ideatore del Premio e presidente della giuria Poesia. Umanistico è il “modus operandi” delle giurie, l’apertura mentale, l’attenzione e l’onestà con cui valutano le opere dei concorrenti. Menzione particolare a Fabio Fulfaro che da Palermo ha risposto presente, entrando a far parte della giuria Narrativa, presieduta dallo scrittore Roberto Pallocca, da quest’anno anche segretario del Premio: Fulfaro ha accettato con entusiasmo perché tutto l’insieme con cui è entrato in contatto in occasione dell’edizione precedente, da lui vinta con il racconto “Di guardia a Mobyl” – e cioè organizzazione, accoglienza, motivazioni, comportamenti di persone reali – gronda umanesimo e contenuti di spessore.
Si tratta in teoria di valori “normali”, come ha sottolineato a più riprese Marco Onofrio: lo straordinario nasce dal degrado che ormai impera ovunque, anche nel mondo della cultura. Moby Dick è un serbatoio simbolico infinito, così come i temi suscitati dal premio: il viaggio, l’avventura, la sfida, l’immaginazione, l’utopia, la trasfigurazione, la conoscenza, la verità, la ricerca e l’inseguimento senza fine dell’ideale. Tutto questo è già avvertibile nel semplice elenco di parole/contenuto con le quali possiamo connotare quanto detto martedì sera a S. Maria delle Mole: Palestina, Sanremo, rapper, insegnare, ecologia, volontariato, quotidianità, cittadini, società da cambiare, Eugenio Montale, Paolo Volponi, Adriano Olivetti… e quindi: Poesia, Narrativa, Arti visive (nel caso specifico, disegno).
Perché, unitamente ai contenuti, sono stati ricordati i margini operativi del Premio: appunto Poesia e Narrativa, come le edizioni precedenti, ma, da questa edizione 2024, anche la sezione “Arti Visive – disegno”, con la quale si accoglieranno le opere da parte della nuova giuria presieduta da Anna Appolloni e dove troveremo anche lo scultore e docente Luigi Marazzi.
Un breve intervento della neo giurata della sezione Poesia, Tiziana Flecchia, insegnante e divulgatrice, ha rituffato i presenti nella concretezza d’uso dello stimolo intellettuale innescato dalla lettura dei libri. E dal divertimento nell’averci a che fare, suscitando nei giovani la passione per la cultura. Tema caro al Presidente di Bibliopop, Sergio Santinelli, che salutando e ringraziando per l’ospitalità ha sottolineato come tutto ciò è avvenuto sicuramente per scelta, ma anche per una concomitanza di elementi favorevoli:
come il sostegno solidale e da mecenate degli sponsor, che sono colonna importante e portante, come lo sono le strutture comunali messe a disposizione per le premiazioni e per la mostra delle opere d’arti visive, ma che devono incontrare anche un piccolo contributo — da questa edizione — di 10 euro a partecipante, indipendentemente dalle sezioni e/o opere con cui intenda concorrere, secondo regolamento.
A conclusione è stato ricordato che il bando completo, nonché la storia e le info basilari del Premio, sono rintracciabili in due siti specifici:
-https://premiomobydick.wordpress.com/ blog curato da Acab/Bibliopop APS che promuove il Premio;
‑http://www.concorsiletterari.it/concorso,13011,Premio%20Letterario%20Nazionale%20Moby%20Dick%20-%20Gruppo%20H24 che è diffuso sul sito specializzato “Concorsi Letterari”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.