PCI: report dell’assemblea precongressuale del PCI di Marino. Sfida aperta. Attuale il messaggio del Congresso…
Roma. PCI tra i promotori del presidio antimilitarista a Piazza Argentina
31/05/2023Questo articolo è stato letto 1337 volte!
“Giorno dopo giorno il governo Meloni, in piena continuità con quello precedente di Draghi, continua la corsa al riarmo e all’invio di mezzi bellici all’Ucraina, trascinando il Paese all’interno di una pericolosa escalation della guerra, sotto i dettami della NATO. Mentre il popolo italiano continua a essere contrario all’invio di armi, forze politiche del Parlamento di governo e opposizione hanno votato l’intervento militare e l’aumento delle spese pubbliche per armi, vanificando così ogni soluzione diplomatica.”. “Già questa base di analisi/denuncia/proposta è più che sufficiente a promuovere una iniziativa di lotta per riportare la Repubblica italiana nell’alveo dell’art 11 della Costituzione nata dalla Resistenza — commenta Oreste della Posta, segretario regionale del Partito Comunista Italiano — nella preparazione di questa significativa azione di piazza”. Inoltre, come è detto nel documento che promuove il presidio “ Una guerra che ha diretta ricaduta non solo sui popoli nei territori al centro dello scontro, ma anche nel nostro paese, dove l’inflazione erode i salari e aumenta il costo dei beni di prima necessità, mentre le spese sociali vengono sostituite dalle spese militari, come conferma l’ultima scelta di destinarvi altri 500 milioni del PNRR.”. Per questo — conclude il segretario PCI Lazio — insieme alle tante forze alternative al governo e a molta finta opposizione che, appunto, su questi temi sono a braccetto nel sostegno alla Nato e alla UE filoatlantista, il nostro tema dell’uscita dalla NATO in quanto strumento antistorico e sicuramente a servizio del capitale guerrafondaio, resta tra gli impegni prioritari della nostra presenza politica e di lotta come Partito.”. Infatti, le parole d’ordine del documento che indicono l’appuntamento del 2 giugno sono chiare: “In questo clima di guerra e militarizzazione si instaura un attacco diretto al mondo del lavoro e ai settori popolari, come dimostra l’eliminazione del reddito di cittadinanza, la restrizione dei diritti e della democrazia, la criminalizzazione di lotte e scioperi e l’incremento delle azioni repressive. Si continuano a togliere risorse ai territori, mentre aumenta la spesa per le armi, una vergogna proprio mentre avviene una catastrofe ambientale come quella di questi giorni in Emilia Romagna, che vede profonde responsabilità politiche. Per questo, il 2 giugno diamo vita a una mobilitazione antimilitarista a Largo Argentina ore 10 e 30 contro la guerra e contro l’invio di armi, contro il governo e contro la NATO. Blocchiamo la spesa militare e investiamo nelle risorse ai territori oggi colpiti dall’alluvione e nella spesa sociale.”. Chiosa Oreste della Posta: “Invitiamo, unitariamente e come PCI in particolare, a parteciparvi tutti coloro che vogliono battersi per la pace, i diritti dei lavoratori e dei settori popolari, per una vera transizione ecologica e il futuro delle nuove generazioni. Il 2 giugno diciamo no alla Repubblica fondata sulla guerra!”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.