Sabato 5 Novembre, alle ore 21:00, al centro socio-culturale ‘Il Ponte’ di Giulianello, con il…

Roma. Addestramento di ucraini a Sabaudia. PCI Lazio: siamo con la maggioranza degli italiani che non vuole la guerra
25/03/2023Questo articolo è stato letto 3155 volte!

Oretse della Posta, al centro tra Sonia Pecorilli e il segretario nazionale PCI Mauro Alboresi
Nelle scorse ore, il PCI regionale del Lazio, allarmato dalle notizie di stampa, oltre gli impegni che continua a produrre per sensibilizzare, protestare, richiamare alla necessità dello stop alla rincorsa alle armi, ha voluto svolgere una ulteriore riflessione che offre pubblicamente. Lo ha fatto con una nota diffusa dal segretario regionale, Oreste della Posta, e chè è frutto di un partecipato dibattito. “Come si partecipa ad una guerra? Si prepara un esercito con uomini e mezzi — di terra, di cielo e di mare — e li si conduce a contrapporsi ad altri uomini e mezzi, chiamati per l’occasione “nemici”. Come si evita tutto ciò? Invece che inviare uomini e mezzi, si inviano diplomazie a confrontarsi fino a trovare soluzioni che non comportino perdite di vite umane. Nell’assedio pluridecennale della NATO nei confronti della Russia e con interventi a sostegno o con agenti attivi degli USA e della NATO ad imbastire colpi di Stato con conseguente repressione di una parte di popolazione (ultimi nove anni la storia delle regioni del Donbas dell’Ucraina), si è giunti a produrre la reazione russa. Sono evidenziate, inizialmente due parti, Ucraina e Russia, che potevano essere aiutate ed obbligate dalla diplomazia internazionale a fermarsi e dialogare. Cosa si è scelto? Di non muovere un dito in tal senso ed anzi di attivare un meccanismo che ha condotto tutta la NATO/UE ad essere parte in causa del conflitto contro la Russia. Quello che c’è da fare è la medesima cosa: fermare i belligeranti. Invece cosa si sceglie? Cosa sceglie NATO/UE e il nostro Governo? Di partecipare alla guerra! In che modo? Non con uomini e mezzi, ma solo con mezzi e conoscenza d’uso di questi. Nella categaoria della gravità, probabilmente ha lo stesso peso. Ma in un altra categoria — scelta e sollecitata da USA e NATO — è il massimo del cinismo e dell’ipocrisia! Si spaccia questa guerra come difesa di libertà e valori, e poi di chiamano gli uomini che perdono la vita, d questo punto di vista gli ucraini, a farlo per conto terzi: perchè NATO/UE/Italia ci mettono i mezzi e l’insegnamento all’uso! La follia di tutto ciò — come giustamente la definisce Papa Bergoglio — è ancora più assurda se si pensa che non tutto il Parlamento vuole ciò; anzi neppure tutta la maggioranza di destra che governa il Paese vuole ciò; infine, è noto che la stragrande maggioranza degli italiani e delle italiane non vogliono questo! Per questo, come Partito Comunista Italiano, denunciamo lo sfregio alla Costituzione della Repubblica che (art 11) vieta al nostro Paese di utilizzare lo strumento della guerra come mezzo di offesa. E come altrimenti definire — secondo le notizie di stampa, con in testa l’Ansa che cita fonti certe dell’esercito e del governo — ospitare personale militare intento a combattere, addestrarli militarmente, in particolare a sistemi d’arma evoluti (che generosamente forniremo perchè rientreremo con soldi stanziati dalla UE) a base di missili e lanciamissili? Queste non sono ipotesi, sempre stando a informazioni — non smentite da alcuno — sono fatti che coinvolgono decine e decine di militari ucraini in addestramento nella caserma di Sabaudia e in Sardegna. Plaudiamo all’iniziativa del consigliere regionale Claudio Marotta e i parlamentari Filiberto Zaratti e Peppe De Cristofaro, esponenti di Alleanza Verdi e Sinistra del Lazio, parlamentari che hanno posto in modo formale i quesiti a Prefetto di Latina e al Presidente della Regione Lazio. Da parte nostra sappiamo qual è il compito, l’impegno, e l’obiettivo che deve portarci a fermare la spirale lasciando spazio alle iniziative diplomatiche — siano esse quelle della Cina o di altri, Vaticano incluso — . In caso contrario è una corsa verso il baratro. Noi confermiamo la linea di fermare l’aumento belligerante e continueremo a produrre attenzione, denuncia, manifestazioni in modo unitario con chi voglia far pesare la ragione contro chi vuol far pesare le morti, per mano propria o per procura! Per quanto al disegno strategico, siamo consapevoli che uno scontro vero è in atto a livello mondiale e di cui è artefice la potenza statunitense. Infatti, gli USA vogliono affermare di essere il gendarme/potenza del mondo. Invece occorre essere realisti e rivolti al futuro, prendendo atto che ci sono più superpotenze nel mondo e che queste hanno ognuna legittimamente un proprio ruolo nelle aree di influenza storico e socio-politico che vanno rispettate. In fin dei conti quella accampata dagli USA si rivolge a meno di un terzo del Mondo, mentre le altre superpotenze esercitano il proprio ruolo negli altri due terzi del globo. L’unica via possibile è quella di un nuovo ordine mondiale che tenga insieme tutto.”.
Related Images:

Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.