Roma. Corte d’Appello: il PCI deposita la Lista per le regionali. I dirigenti romani, così, mettono in competizione per la Presidenza Sonia Pecorilli

Roma. Corte d’Appello: il PCI deposita la Lista per le regionali. I dirigenti romani, così, mettono in competizione per la Presidenza Sonia Pecorilli

14/01/2023 0 Di Maurizio Aversa

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Sonia Peco­ril­li, can­di­da­ta alla Pre­si­den­za del­la Regio­ne Lazio dal PCI


“E’ un dato di par­ten­za, ave­re la Lista comu­ni­sta, col sim­bo­lo del PCI e poter indi­ca­re ai cit­ta­di­ni che le timi­dez­ze, gli erro­ri, gran­di stor­tu­re e disa­stri di cui sono sta­ti por­ta­to­ri fin qui le destre, il cen­tro­si­ni­stra e i cin­que­stel­le intan­to che han­no gover­na­to il Lazio, pos­so­no ora ave­re fine, con una oppo­si­zio­ne vera. Quel­la dei comu­ni­sti. — così in pri­ma bat­tu­ta si espri­me Ore­ste del­la Posta, segre­ta­rio regio­na­le del Par­ti­to — Oltre la sod­di­sfa­zio­ne, devo sin­ce­ra­men­te rin­gra­zia­re da un lato le deci­ne e deci­ne di diri­gen­ti loca­li e di atti­vi­sti comu­ni­sti che in tut­to il ter­ri­to­rio del­la regio­ne han­no mostra­to cosa è la poli­ti­ca puli­ta, cosa è un Par­ti­to comu­ni­sta. Ma d’altro lato voglio anche esse­re rico­no­scen­te a tan­ti e tan­te soste­ni­to­ri che non sono elet­to­ri comu­ni­sti e che rispet­tan­do la spi­na dor­sa­le del­la Costi­tu­zio­ne repub­bli­ca­na anti­fa­sci­sta, han­no accol­to l’invito a soste­ne­re la Lista PCI per­chè è giu­sto che que­sto baga­glio di idea­li­tà, di capa­ci­tà poli­ti­ca e di pro­gram­mi alter­na­ti­vi ai filo­go­ver­na­ti­vi sia mes­so in cam­po, a comin­cia­re dal­la Lista elet­to­ra­le del Lazio. Gra­zie dav­ve­ro a tut­ti.”. Dal can­to suo, Sonia Peco­ril­li, can­di­da­ta alla Pre­si­den­za del­la Regio­ne Lazio, attual­men­te Asses­so­re al Comu­ne di Ser­mo­ne­ta e Segre­ta­ria del­la Fede­ra­zio­ne PCI di Lati­na, così si è espres­sa: “Rin­gra­zio tut­ti e tut­te. Non era scon­ta­to che riu­scis­si­mo nell’impresa: per­chè è tale, una pic­co­la impre­sa. Va ricor­da­to che una leg­ge ini­qua che dovrà esse­re aggior­na­ta, “puni­sce” chi è debo­le e soprat­tut­to non è già rap­pre­sen­ta­to. Crean­do di fat­to un cir­co­lo vizio­so che “pre­mia chi già è lìa palaz­zo”. Così come va ricor­da­to che due dati poli­ti­ci ven­go­no nasco­sti: uno, è quel­lo del­la quan­ti­tà di disaf­fe­zio­ne alla par­te­ci­pa­zio­ne e al voto che è una “col­pa” poli­ti­ca del qua­lun­qui­smo (di destra e di cen­tro­si­ni­stra e pen­ta­stel­la­ti) che dimez­za la pos­si­bi­li­tà, da par­te di for­ze pic­co­le di entra­re in pro­fon­di­tà in rap­por­to con cit­ta­di­ni e socie­tà. Un altro, è il vero col­po poli­ti­co scel­to dal PD e da Zin­ga­ret­ti, nel­la gestio­ne del­le dimis­sio­ni che, con altra data, avreb­be con­sen­ti­to il dimez­za­men­to dell’asticella del­le fir­me da con­se­gna­re. E’ sta­ta non una nor­ma tec­ni­ca, ma una scel­ta poli­ti­ca vol­ta a far­ci desi­ste­re. Inve­ce sia­mo qui. Soprat­tut­to — con­clu­de la bat­ta­glie­ra comu­ni­sta pon­ti­na — sia­mo pre­sen­ti per met­te­re in cam­po le pro­po­ste alter­na­ti­ve su Lavo­ro, su Sani­tà, su Ambien­te e Cul­tu­ra. Che, nel­le gestio­ni pri­ma del­la destra ed ora del cen­tro­si­ni­stra a gui­da PD con la com­pli­ci­tà del M5S, han­no dimo­stra­to di schie­rar­si con­tro il lavo­ro e i lavo­ra­to­ri, come tra­gi­ca­men­te ci sbat­to­no in fac­cia i mor­ti sul lavo­ro, loschia­vi­smo stri­scian­te, il pre­ca­ria­to impe­ran­te; con­tro la sani­tà uni­ver­sa­le taglian­do a favo­re dei pri­va­ti; con­tro l’ambiente come si vede dal­le vicen­de del­la Val­le del Sac­co e del megain­ce­ne­ri­to­re a Pome­zia; con­tro le poli­ti­che cul­tu­ra­li che favo­ri­sca­no gestio­ni non clien­te­la­ri affi­dan­do pote­re sem­pre più al set­to­re pri­va­to. Tut­to ciò, con noi fini­rà. Con noi ci sarà la pos­si­bi­li­tà di un con­trol­lo vero non addo­me­sti­ca­to. Riba­di­sco che la poli­ti­ca deve ritor­na­re tra la gen­te e que­sto è acca­du­to duran­te la rac­col­ta fir­me, che nono­stan­te le gran­di dif­fi­col­tà ci ha per­mes­so di fare poli­ti­ca nel­le piaz­ze. La frat­tu­ra tra socie­tà e poli­ti­ca, tra cit­ta­di­no e Isti­tu­zio­ni, tra il “fuo­ri e il den­tro dei palaz­zi”, che ha mina­to fin nel­le fon­da­men­ta il siste­ma demo­cra­ti­co, deve fini­re. La poli­ti­ca oggi è sem­pre più ridot­ta ad una rap­pre­sen­ta­zio­ne sim­bo­li­ca, meno slo­gan e sim­bo­li mira­bo­lan­ti e più atten­zio­ne alla real­tà del nostro ter­ri­to­rio: è su que­sto fron­te che si deve costrui­re un’offerta poli­ti­ca vera.”.

Sonia Peco­ril­li ad una recen­te mani­fe­sta­zio­ne a Roma

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