SICILIA, VIOLENZA SULLE DONNE, 31 NUOVI SPORTELLI D’ASCOLTO

SICILIA, VIOLENZA SULLE DONNE, 31 NUOVI SPORTELLI D’ASCOLTO

26/01/2019 0 Di Redazione

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 1489 vol­te!

In Sici­lia stan­no per nasce­re tren­tu­no nuo­vi spor­tel­li d’ascolto per don­ne vit­ti­me di vio­len­za. Il dipar­ti­men­to regio­na­le del­la Fami­glia e del­le poli­ti­che socia­li ha appro­va­to la gra­dua­to­ria prov­vi­so­ria per la crea­zio­ne di que­ste strut­tu­re che costi­tui­ran­no su tut­to il ter­ri­to­rio dell’Isola il pri­mo pun­to di rife­ri­men­to in caso di vio­len­ze di natu­ra fisi­ca, psi­co­lo­gi­ca o eco­no­mi­ca garan­ten­do l’assoluto ano­ni­ma­to. L’importo mas­si­mo con­ce­di­bi­le è di 12mila euro e, com­ples­si­va­men­te, saran­no impe­gna­te risor­se che ammon­ta­no a cir­ca 350mila euro.

«Pren­de cor­po — sot­to­li­nea il pre­si­den­te del­la Regio­ne Sici­lia­na Nel­lo Musu­me­ci — l’idea di crea­re una rete capil­la­re in tut­ta l’Isola per aiu­ta­re tan­tis­si­me don­ne a com­pie­re un gesto, quel­lo del­la denun­cia, al qua­le trop­po spes­so rinun­cia­no pro­prio per man­can­za di strut­tu­re ade­gua­te, in gra­do di rac­co­glie­re il loro pro­fon­do disa­gio. Dai cen­tri d’ascolto potrà dav­ve­ro comin­cia­re un per­cor­so che le affran­chi per sem­pre da una vita inso­ste­ni­bi­le».

Così come pre­vi­sto dal ban­do, sono sta­te pri­vi­le­gia­te nell’assegnazione dei pun­teg­gi, quel­le zone in cui il distret­to socio-sani­ta­rio non è attrez­za­to per rac­co­glie­re que­sto tipo di segna­la­zio­ni. Dopo ave­re rice­vu­to le denun­ce, gli spor­tel­li d’ascolto potran­no indi­riz­za­re le vit­ti­me del­le vio­len­ze nei cen­tri d’accoglienza che, in siner­gia con i ser­vi­zi socia­li dei Comu­ni, dispor­ran­no il rico­ve­ro pres­so una strut­tu­ra a indi­riz­zo segre­to che garan­ti­rà il neces­sa­rio sup­por­to psi­co­lo­gi­co per un pie­no rein­se­ri­men­to in ambi­to socia­le.

« Il gover­no regio­na­le, per la pri­ma vol­ta — ricor­da Musu­me­ci — ha isti­tui­to e finan­zia­to il “red­di­to di liber­tà” che age­vo­la for­me di auto impie­go. Un pro­get­to spe­ri­men­ta­le che con­fer­ma il nostro impe­gno al fian­co del­le don­ne in dif­fi­col­tà».

Related Images: