Marino: sul Divino Amore Santarelli attacca la Di Giulio

Marino: sul Divino Amore Santarelli attacca la Di Giulio

23/05/2016 0 Di puntoacapo

Questo arti­co­lo è sta­to let­to 3222 volte!

Giulio Santarelli

Giulio Santarel­li

MARINO 2, SANTARELLI (PSI) ATTACCA: “LA DI GIULIO, CANDIDATA SINDACO DEL PD, GETTA LA MASCHERA E PROPONE LA RINEGOZIAZIONE E NON LA REVOCA DELLA LOTTIZZAZIONE ILLEGALE DI VIA DEL DIVINO AMORE ”

“Eleono­ra Di Giulio, can­di­da­ta sin­da­co per la coal­izione del Pd, sul­la ques­tione diri­mente del­la lot­tiz­zazione ille­gale del Divi­no Amore ha cam­bi­a­to ver­sione. Non chiede più la revo­ca ma la rine­gozi­azione, come ha dichiara­to ieri nel con­fron­to svoltosi tra i cinque can­di­dati a sin­da­co e cioè che ove emergessero «pos­si­bili cause di con­tenzioso con le pro­pri­età Mugilla Divi­no Amore che risul­tassero par­ti­co­lar­mente gravose o insosteni­bili per le finanze del Comune, si pro­ced­erà di comune accor­do ad affrontare la ques­tione in ter­mi­ni di rine­gozi­azione».
Giulio Santarel­li, can­dida­to sin­da­co di Mari­no del Par­ti­to Social­ista Ital­iano, rib­adisce quan­to sostenu­to nel con­fron­to tra i cinque can­di­dati sin­da­co tenu­tosi pres­so la sala Lep­an­to.
“Con ques­ta affer­mazione la Di Giulio get­ta la maschera, con­trad­dice le sue posizioni pas­sate e spie­ga le ragioni per cui è sta­ta indi­ca­ta per la can­di­datu­ra a sin­da­co dal Pd. La sua affer­mazione è grave” spie­ga l’esponente social­ista. “Dà per scon­ta­to che in caso di con­tenzioso legale il Comune deb­ba pie­gar­si e dare ese­cuzione a un prog­et­to che dis­trug­gerebbe 50 ettari di vigneti alteran­do pro­fon­da­mente l’ecosistema di quel­la parte di agro­ro­mano ma che è sta­to approva­to sia dal Comune che dal­la Regione violan­do le seguen­ti leg­gi: la legge urban­is­ti­ca 1150/42, la LR n. 72/75; la legge 267/2000 lad­dove con l’art. 34 prevede­va espres­sa­mente il parere unanime del­la con­feren­za dei servizi mai con­vo­ca­ta; l’art. 49 del­la 267/2000 sul­la rego­lar­ità tec­ni­ca del prog­et­to, rego­lar­ità che non pote­va essere cer­ti­fi­ca­ta dato che man­ca­va il parere unanime del­la con­feren­za dei servizi, parere che avrebbe dovu­to attestare la legal­ità e fat­tibil­ità dell’opera”.
“La lot­tiz­zazione – spie­ga anco­ra Santarel­li — oltre ad essere sta­ta approva­ta in vio­lazione delle sud­dette leg­gi è anche in totale con­trasto con le pre­scrizioni e i vin­coli del Ptpg approva­to dal­la Provin­cia nel 2010 e pub­bli­ca­to sul BUR n. 45 che su quei ter­reni fis­sano sia il vin­co­lo agri­co­lo a tutela del suo­lo agri­co­lo al solo scopo pro­dut­ti­vo, sia il vin­co­lo per la cos­ti­tuzione del­la pri­maria area eco­log­i­ca del­la Provin­cia di Roma. Vin­coli che non con­sentono di edi­fi­care nep­pure un metro cubo ma soltan­to di restau­rare even­tu­ali edi­fi­ci esisten­ti. Per­tan­to prog­et­ti di lot­tiz­zazione e per­me­s­si a costru­ire even­tual­mente già rilas­ciati dal Comune, essendo sta­ti prodot­ti in vio­lazione delle leg­gi e di vin­coli asso­lu­ta­mente insor­montabili del Piano ter­ri­to­ri­ale di coor­di­na­men­to del­la Provin­cia, vin­coli che il Comune ave­va l’obbligo di trasferire nel pro­prio Prg, sono nul­li e non pro­ducono alcun dirit­to acquisi­to, per­ciò non pos­sono dare adi­to a nes­suna causa per ris­arci­men­to dan­ni. Invo­care per­ciò con­tenziosi legali ha il solo sig­ni­fi­ca­to di accettare, in caso di vittoria,di dare ese­cuzione alla lot­tiz­zazione in cor­so. Ma ciò sig­nifi­ca accettare che in Italia e nel­la Regione Lazio le leg­gi han­no il val­ore del­la car­ta strac­cia così come i piani urban­is­ti­ci di area vas­ta che la Provin­cia di Roma, pres­i­dente Zin­garet­ti, ha approva­to nel 2010, sia pure con dieci anni di ritar­do, e imposte dall’articolo 20 del­la legge 267/2000”.
“La con­ver­sione del­la Di Giulio si com­prende anche dan­do uno sguar­do alle liste che la sosten­gono ove sono pre­sen­ti per­sone che han­no col­lab­o­ra­to con le pas­sate ammin­is­trazioni e che sono la garanzia che il Pd e la Di Giulio non cer­cano la dis­con­ti­nu­ità ma la per­fet­ta con­ti­nu­ità. Infat­ti non è un caso che nel con­fron­to fra i cinque can­di­dati sin­da­co, si è ritrova­ta a fian­co soltan­to il can­dida­to del cen­trode­stra Ste­fano Cec­chi che ha rib­a­di­to, dal suo pun­to di vista coer­ente­mente, la valid­ità in toto del prog­et­to Divi­no Amore sen­za nep­pure la neces­sità di rine­goziare alcunché. Ques­ta posizione che noi abbi­amo avu­to ben pre­sente ma che era sem­pre sta­ta smen­ti­ta dal­la Di Giulio e dal Pd – dice anco­ra il can­dida­to sin­da­co Psi —  ha trova­to clam­orosa con­fer­ma ieri e pone sulle spalle mie e dei social­isti intera­mente il com­pi­to di con­tin­uare la battaglia per affer­mare la legal­ità nel gov­er­no del­la cosa pub­bli­ca sen­za se e sen­za ma”.
“Nel momen­to in cui Mari­no è anco­ra ogget­to di atten­zione da parte del­la Procu­ra del­la Repub­bli­ca di Vel­letri con avvisi di garanzia a ripe­tizione che non sem­bra­no essere anco­ra ter­mi­nati, è quan­to meno insp­ie­ga­bile che pos­sa esser­ci un can­dida­to sin­da­co che non con­sid­eri il rig­oroso e pun­tuale rispet­to del­la legge come suo dovere ine­ludi­bile e che invece sem­bra propen­so a con­sid­er­are che è essen­ziale per il Comune, anziché il rispet­to del­la legge, trattare qualche pic­co­lo van­tag­gio.
Per­sonal­mente – con­clude Santarel­li — ho già scrit­to la delib­era di revo­ca che ren­derò nota nei prossi­mi giorni e dis­tribuirò ai cit­ta­di­ni nel­la quale sono elen­cate le leg­gi e i vin­coli di ined­i­fi­ca­bil­ità asso­lu­ta vio­lati e che, se sarò elet­to, sarà inseri­ta come pri­mo pun­to all’ordine del giorno del­la pri­ma sedu­ta del Con­siglio comu­nale. Il fat­to che, nonos­tante le mie denunce che vado ripe­tendo da oltre due anni non tro­vi­no nes­suna smen­ti­ta né tec­ni­ca né polit­i­ca, né a Mari­no, né alla Regione Lazio con­fer­ma che le mie val­u­tazioni e l’indicazione delle leg­gi e norme di legge vio­late è inop­pugnabile e che quin­di il prog­et­to è ille­gale e va revo­ca­to. Il rispet­to del­la legge non è negozi­a­bile”.

Related Images: