Marino: sul Divino Amore Santarelli attacca la Di Giulio

Marino: sul Divino Amore Santarelli attacca la Di Giulio

23/05/2016 0 Di Redazione

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Giulio Santarelli

Giu­lio San­ta­rel­li

MARINO 2, SANTARELLI (PSI) ATTACCA: “LA DI GIULIO, CANDIDATA SINDACO DEL PD, GETTA LA MASCHERA E PROPONE LA RINEGOZIAZIONE E NON LA REVOCA DELLA LOTTIZZAZIONE ILLEGALE DI VIA DEL DIVINO AMORE ”

“Eleo­no­ra Di Giu­lio, can­di­da­ta sin­da­co per la coa­li­zio­ne del Pd, sul­la que­stio­ne diri­men­te del­la lot­tiz­za­zio­ne ille­ga­le del Divi­no Amo­re ha cam­bia­to ver­sio­ne. Non chie­de più la revo­ca ma la rine­go­zia­zio­ne, come ha dichia­ra­to ieri nel con­fron­to svol­to­si tra i cin­que can­di­da­ti a sin­da­co e cioè che ove emer­ges­se­ro «pos­si­bi­li cau­se di con­ten­zio­so con le pro­prie­tà Mugil­la Divi­no Amo­re che risul­tas­se­ro par­ti­co­lar­men­te gra­vo­se o inso­ste­ni­bi­li per le finan­ze del Comu­ne, si pro­ce­de­rà di comu­ne accor­do ad affron­ta­re la que­stio­ne in ter­mi­ni di rine­go­zia­zio­ne».
Giu­lio San­ta­rel­li, can­di­da­to sin­da­co di Mari­no del Par­ti­to Socia­li­sta Ita­lia­no, riba­di­sce quan­to soste­nu­to nel con­fron­to tra i cin­que can­di­da­ti sin­da­co tenu­to­si pres­so la sala Lepan­to.
“Con que­sta affer­ma­zio­ne la Di Giu­lio get­ta la masche­ra, con­trad­di­ce le sue posi­zio­ni pas­sa­te e spie­ga le ragio­ni per cui è sta­ta indi­ca­ta per la can­di­da­tu­ra a sin­da­co dal Pd. La sua affer­ma­zio­ne è gra­ve” spie­ga l’esponente socia­li­sta. “Dà per scon­ta­to che in caso di con­ten­zio­so lega­le il Comu­ne deb­ba pie­gar­si e dare ese­cu­zio­ne a un pro­get­to che distrug­ge­reb­be 50 etta­ri di vigne­ti alte­ran­do pro­fon­da­men­te l’ecosistema di quel­la par­te di agro­ro­ma­no ma che è sta­to appro­va­to sia dal Comu­ne che dal­la Regio­ne vio­lan­do le seguen­ti leg­gi: la leg­ge urba­ni­sti­ca 1150/42, la LR n. 72/75; la leg­ge 267/2000 lad­do­ve con l’art. 34 pre­ve­de­va espres­sa­men­te il pare­re una­ni­me del­la con­fe­ren­za dei ser­vi­zi mai con­vo­ca­ta; l’art. 49 del­la 267/2000 sul­la rego­la­ri­tà tec­ni­ca del pro­get­to, rego­la­ri­tà che non pote­va esse­re cer­ti­fi­ca­ta dato che man­ca­va il pare­re una­ni­me del­la con­fe­ren­za dei ser­vi­zi, pare­re che avreb­be dovu­to atte­sta­re la lega­li­tà e fat­ti­bi­li­tà dell’opera”.
“La lot­tiz­za­zio­ne – spie­ga anco­ra San­ta­rel­li — oltre ad esse­re sta­ta appro­va­ta in vio­la­zio­ne del­le sud­det­te leg­gi è anche in tota­le con­tra­sto con le pre­scri­zio­ni e i vin­co­li del Ptpg appro­va­to dal­la Pro­vin­cia nel 2010 e pub­bli­ca­to sul BUR n. 45 che su quei ter­re­ni fis­sa­no sia il vin­co­lo agri­co­lo a tute­la del suo­lo agri­co­lo al solo sco­po pro­dut­ti­vo, sia il vin­co­lo per la costi­tu­zio­ne del­la pri­ma­ria area eco­lo­gi­ca del­la Pro­vin­cia di Roma. Vin­co­li che non con­sen­to­no di edi­fi­ca­re nep­pu­re un metro cubo ma sol­tan­to di restau­ra­re even­tua­li edi­fi­ci esi­sten­ti. Per­tan­to pro­get­ti di lot­tiz­za­zio­ne e per­mes­si a costrui­re even­tual­men­te già rila­scia­ti dal Comu­ne, essen­do sta­ti pro­dot­ti in vio­la­zio­ne del­le leg­gi e di vin­co­li asso­lu­ta­men­te insor­mon­ta­bi­li del Pia­no ter­ri­to­ria­le di coor­di­na­men­to del­la Pro­vin­cia, vin­co­li che il Comu­ne ave­va l’obbligo di tra­sfe­ri­re nel pro­prio Prg, sono nul­li e non pro­du­co­no alcun dirit­to acqui­si­to, per­ciò non pos­so­no dare adi­to a nes­su­na cau­sa per risar­ci­men­to dan­ni. Invo­ca­re per­ciò con­ten­zio­si lega­li ha il solo signi­fi­ca­to di accet­ta­re, in caso di vittoria,di dare ese­cu­zio­ne alla lot­tiz­za­zio­ne in cor­so. Ma ciò signi­fi­ca accet­ta­re che in Ita­lia e nel­la Regio­ne Lazio le leg­gi han­no il valo­re del­la car­ta strac­cia così come i pia­ni urba­ni­sti­ci di area vasta che la Pro­vin­cia di Roma, pre­si­den­te Zin­ga­ret­ti, ha appro­va­to nel 2010, sia pure con die­ci anni di ritar­do, e impo­ste dall’articolo 20 del­la leg­ge 267/2000”.
“La con­ver­sio­ne del­la Di Giu­lio si com­pren­de anche dan­do uno sguar­do alle liste che la sosten­go­no ove sono pre­sen­ti per­so­ne che han­no col­la­bo­ra­to con le pas­sa­te ammi­ni­stra­zio­ni e che sono la garan­zia che il Pd e la Di Giu­lio non cer­ca­no la discon­ti­nui­tà ma la per­fet­ta con­ti­nui­tà. Infat­ti non è un caso che nel con­fron­to fra i cin­que can­di­da­ti sin­da­co, si è ritro­va­ta a fian­co sol­tan­to il can­di­da­to del cen­tro­de­stra Ste­fa­no Cec­chi che ha riba­di­to, dal suo pun­to di vista coe­ren­te­men­te, la vali­di­tà in toto del pro­get­to Divi­no Amo­re sen­za nep­pu­re la neces­si­tà di rine­go­zia­re alcun­ché. Que­sta posi­zio­ne che noi abbia­mo avu­to ben pre­sen­te ma che era sem­pre sta­ta smen­ti­ta dal­la Di Giu­lio e dal Pd – dice anco­ra il can­di­da­to sin­da­co Psi —  ha tro­va­to cla­mo­ro­sa con­fer­ma ieri e pone sul­le spal­le mie e dei socia­li­sti inte­ra­men­te il com­pi­to di con­ti­nua­re la bat­ta­glia per affer­ma­re la lega­li­tà nel gover­no del­la cosa pub­bli­ca sen­za se e sen­za ma”.
“Nel momen­to in cui Mari­no è anco­ra ogget­to di atten­zio­ne da par­te del­la Pro­cu­ra del­la Repub­bli­ca di Vel­le­tri con avvi­si di garan­zia a ripe­ti­zio­ne che non sem­bra­no esse­re anco­ra ter­mi­na­ti, è quan­to meno inspie­ga­bi­le che pos­sa esser­ci un can­di­da­to sin­da­co che non con­si­de­ri il rigo­ro­so e pun­tua­le rispet­to del­la leg­ge come suo dove­re ine­lu­di­bi­le e che inve­ce sem­bra pro­pen­so a con­si­de­ra­re che è essen­zia­le per il Comu­ne, anzi­ché il rispet­to del­la leg­ge, trat­ta­re qual­che pic­co­lo van­tag­gio.
Per­so­nal­men­te – con­clu­de San­ta­rel­li — ho già scrit­to la deli­be­ra di revo­ca che ren­de­rò nota nei pros­si­mi gior­ni e distri­bui­rò ai cit­ta­di­ni nel­la qua­le sono elen­ca­te le leg­gi e i vin­co­li di ine­di­fi­ca­bi­li­tà asso­lu­ta vio­la­ti e che, se sarò elet­to, sarà inse­ri­ta come pri­mo pun­to all’ordine del gior­no del­la pri­ma sedu­ta del Con­si­glio comu­na­le. Il fat­to che, nono­stan­te le mie denun­ce che vado ripe­ten­do da oltre due anni non tro­vi­no nes­su­na smen­ti­ta né tec­ni­ca né poli­ti­ca, né a Mari­no, né alla Regio­ne Lazio con­fer­ma che le mie valu­ta­zio­ni e l’indicazione del­le leg­gi e nor­me di leg­ge vio­la­te è inop­pu­gna­bi­le e che quin­di il pro­get­to è ille­ga­le e va revo­ca­to. Il rispet­to del­la leg­ge non è nego­zia­bi­le”.

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