CONVIVENZA TRICOLORE, SANTARELLI: “DA CECCHI ALLA DI GIULIO, PASSANDO PER LA CANDIDATURA AUTONOMA. LA TRIPLA CAPRIOLA…

Marino: sul Divino Amore Santarelli attacca la Di Giulio
23/05/2016Questo articolo è stato letto 3064 volte!
MARINO 2, SANTARELLI (PSI) ATTACCA: “LA DI GIULIO, CANDIDATA SINDACO DEL PD, GETTA LA MASCHERA E PROPONE LA RINEGOZIAZIONE E NON LA REVOCA DELLA LOTTIZZAZIONE ILLEGALE DI VIA DEL DIVINO AMORE ”
“Eleonora Di Giulio, candidata sindaco per la coalizione del Pd, sulla questione dirimente della lottizzazione illegale del Divino Amore ha cambiato versione. Non chiede più la revoca ma la rinegoziazione, come ha dichiarato ieri nel confronto svoltosi tra i cinque candidati a sindaco e cioè che ove emergessero «possibili cause di contenzioso con le proprietà Mugilla Divino Amore che risultassero particolarmente gravose o insostenibili per le finanze del Comune, si procederà di comune accordo ad affrontare la questione in termini di rinegoziazione».
Giulio Santarelli, candidato sindaco di Marino del Partito Socialista Italiano, ribadisce quanto sostenuto nel confronto tra i cinque candidati sindaco tenutosi presso la sala Lepanto.
“Con questa affermazione la Di Giulio getta la maschera, contraddice le sue posizioni passate e spiega le ragioni per cui è stata indicata per la candidatura a sindaco dal Pd. La sua affermazione è grave” spiega l’esponente socialista. “Dà per scontato che in caso di contenzioso legale il Comune debba piegarsi e dare esecuzione a un progetto che distruggerebbe 50 ettari di vigneti alterando profondamente l’ecosistema di quella parte di agroromano ma che è stato approvato sia dal Comune che dalla Regione violando le seguenti leggi: la legge urbanistica 1150/42, la LR n. 72/75; la legge 267/2000 laddove con l’art. 34 prevedeva espressamente il parere unanime della conferenza dei servizi mai convocata; l’art. 49 della 267/2000 sulla regolarità tecnica del progetto, regolarità che non poteva essere certificata dato che mancava il parere unanime della conferenza dei servizi, parere che avrebbe dovuto attestare la legalità e fattibilità dell’opera”.
“La lottizzazione – spiega ancora Santarelli — oltre ad essere stata approvata in violazione delle suddette leggi è anche in totale contrasto con le prescrizioni e i vincoli del Ptpg approvato dalla Provincia nel 2010 e pubblicato sul BUR n. 45 che su quei terreni fissano sia il vincolo agricolo a tutela del suolo agricolo al solo scopo produttivo, sia il vincolo per la costituzione della primaria area ecologica della Provincia di Roma. Vincoli che non consentono di edificare neppure un metro cubo ma soltanto di restaurare eventuali edifici esistenti. Pertanto progetti di lottizzazione e permessi a costruire eventualmente già rilasciati dal Comune, essendo stati prodotti in violazione delle leggi e di vincoli assolutamente insormontabili del Piano territoriale di coordinamento della Provincia, vincoli che il Comune aveva l’obbligo di trasferire nel proprio Prg, sono nulli e non producono alcun diritto acquisito, perciò non possono dare adito a nessuna causa per risarcimento danni. Invocare perciò contenziosi legali ha il solo significato di accettare, in caso di vittoria,di dare esecuzione alla lottizzazione in corso. Ma ciò significa accettare che in Italia e nella Regione Lazio le leggi hanno il valore della carta straccia così come i piani urbanistici di area vasta che la Provincia di Roma, presidente Zingaretti, ha approvato nel 2010, sia pure con dieci anni di ritardo, e imposte dall’articolo 20 della legge 267/2000”.
“La conversione della Di Giulio si comprende anche dando uno sguardo alle liste che la sostengono ove sono presenti persone che hanno collaborato con le passate amministrazioni e che sono la garanzia che il Pd e la Di Giulio non cercano la discontinuità ma la perfetta continuità. Infatti non è un caso che nel confronto fra i cinque candidati sindaco, si è ritrovata a fianco soltanto il candidato del centrodestra Stefano Cecchi che ha ribadito, dal suo punto di vista coerentemente, la validità in toto del progetto Divino Amore senza neppure la necessità di rinegoziare alcunché. Questa posizione che noi abbiamo avuto ben presente ma che era sempre stata smentita dalla Di Giulio e dal Pd – dice ancora il candidato sindaco Psi — ha trovato clamorosa conferma ieri e pone sulle spalle mie e dei socialisti interamente il compito di continuare la battaglia per affermare la legalità nel governo della cosa pubblica senza se e senza ma”.
“Nel momento in cui Marino è ancora oggetto di attenzione da parte della Procura della Repubblica di Velletri con avvisi di garanzia a ripetizione che non sembrano essere ancora terminati, è quanto meno inspiegabile che possa esserci un candidato sindaco che non consideri il rigoroso e puntuale rispetto della legge come suo dovere ineludibile e che invece sembra propenso a considerare che è essenziale per il Comune, anziché il rispetto della legge, trattare qualche piccolo vantaggio.
Personalmente – conclude Santarelli — ho già scritto la delibera di revoca che renderò nota nei prossimi giorni e distribuirò ai cittadini nella quale sono elencate le leggi e i vincoli di inedificabilità assoluta violati e che, se sarò eletto, sarà inserita come primo punto all’ordine del giorno della prima seduta del Consiglio comunale. Il fatto che, nonostante le mie denunce che vado ripetendo da oltre due anni non trovino nessuna smentita né tecnica né politica, né a Marino, né alla Regione Lazio conferma che le mie valutazioni e l’indicazione delle leggi e norme di legge violate è inoppugnabile e che quindi il progetto è illegale e va revocato. Il rispetto della legge non è negoziabile”.