Marino, Leandri (UCS): Prioritario è togliere l’acqua pubblica ad ACEA SPA

Marino, Leandri (UCS): Prioritario è togliere l’acqua pubblica ad ACEA SPA

23/05/2016 0 Di puntoacapo

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Fabrizio Leandri

Fab­rizio Lean­dri

Mari­no, Lean­dri (UCS): Pri­or­i­tario è togliere l’acqua pub­bli­ca ad ACEA SPA

Togliere l’acqua ad ACEA Spa deve essere una pri­or­ità oltre che una azione sociale. Non è retor­i­ca non è pro­pa­gan­da, non deve essere neanche uno slo­gan con cui fare cam­pagna elet­torale, ma la situ­azione è insosteni­bile da sem­pre.  I prob­le­mi sono tan­ti; l’inadempienza, la lentez­za degli inter­ven­ti, la man­can­za di un uffi­cio sul ter­ri­to­rio, le opere incom­piute, quelle mai col­lau­date, per non par­lare del­la dis­per­sione idri­ca per man­can­za di manuten­zione degli impianti, un vero dan­no eco­logi­co.

 I “Pri­vati” sec­on­do il Gov­er­no Ital­iano, dal 2006 non inve­stono un Euro e non solo a Mari­no, ma in tut­ta Italia, garan­ten­do il servizio ai cit­ta­di­ni sola­mente con inves­ti­men­ti per il 90% pub­bli­ci, questo la dice lun­ga sul­la impor­tan­za del servizio idri­co, un vero busi­ness  per le lob­bies gestire un servizio fon­da­men­tale alla vita.

Per­sonal­mente ho avu­to a che fare con ACEA Spa in diverse occa­sioni, chi abi­ta nel cen­tro stori­co sa quali siano i dis­a­gi con il Servizio Idri­co, e non met­to in dis­cus­sione tutte quelle imp­rese cui ACEA da in appal­to gli inter­ven­ti di riparazione, dis­cu­to la capac­ità del­la stes­sa azien­da a gestire un servizio di pri­maria neces­sità. Non pen­sate che i romani siano feli­ci del­la ges­tione ACEA, anche per loro sta diven­tan­do urticante avere a che fare con una azien­da che non sa garan­tire la fruibil­ità del servizio ai cit­ta­di­ni. Per quan­to ci riguar­da non pos­si­amo con­tin­uare a far gestire un servizio cui i mari­ne­si pagano l’imposta al comune di Roma, per non avere indi­etro ciò che si aspet­tano.

Se anal­izzi­amo come è sta­to regala­to dal cen­trode­stra ad ACEA Spa il Servizio Idri­co Inte­gra­to, si può con­testare la man­ca­ta assen­za di una gara con evi­den­za pub­bli­ca, art. 113 D.lgs.267/2000 del TUEL, lo stes­so arti­co­lo, (che dal 2011 ad oggi ha subito diverse mod­i­fiche), nei suoi com­mi prevede che si pos­sono con­ferire la pro­pri­età delle reti, degli impianti, e delle altre dotazioni pat­ri­mo­ni­ali a soci­età a cap­i­tale intera­mente pub­bli­co che è inced­i­bile. ACEA Spa ha parte­ci­pazioni del 49% pri­vate.

Per  non par­lare dell’esito ref­er­en­dario del 2011 mai recepi­to dalle gran­di Cit­tà ital­iane, tranne quel­lo di Napoli che con Acqua Bene Comune, oltre ad abbas­sare i costi di ges­tione ha avu­to anche net­ti rispar­mi trac­cian­do il per­cor­so per altri Comu­ni delle provin­cie di Impe­ria, Varese, cit­tà come Pis­toia Pescara per i quali il ritorno alla ges­tione pub­bli­ca del Servizio Idri­co è un Dirit­to Umano di pri­maria neces­sità. Ovvi­a­mente non è cosi per i vari Gov­erni suc­ce­dutisi , i quali han­no lavo­ra­to con­tro l’esito ref­er­en­dario già dal giorno dopo con vari esper­i­men­ti di manovre per sovver­tire la volon­tà popo­lare.  Berlus­coni, “Manovra di fer­ragos­to” 2011, Mon­ti, “ Sal­va Italia” 2012, bloc­cate dal­la Corte dei con­ti e dal Con­siglio di Sta­to fino allo “Sbloc­ca Italia” di Ren­zi  2014, dove è pre­vis­to il Gestore uni­co obbli­ga­to­rio per ogni  Ambito Ter­ri­to­ri­ale, facen­do con­tente quelle “mul­ti util­i­ty” com­pet­i­tive nei con­fron­ti delle gran­di aziende europee. Una sto­ria infini­ta sul­la quale pos­si­amo met­tere la paro­la fine almeno nel nos­tro paese, avvian­do le con­sul­tazioni per rib­adire un nos­tro dirit­to ed una neces­sità. Acqua pub­bli­ca ed a bas­so cos­to, mag­a­ri bloc­chi­amo anche la spec­u­lazione edilizia al Divi­no Amore.!?

Fab­rizio Lean­dri