Italia, recupero crediti: Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania le regioni più interessate

Italia, recupero crediti: Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania le regioni più interessate

30/05/2024 0 Di Redazione

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A livello territoriale, si osserva che la maggior parte dei crediti affidati (46,6%) si concentra in quattro regioni principali: Lombardia (16,4%, rispetto al 15% dell’anno precedente), Lazio (11,3%, rispetto all’10,6%), Sicilia (in crescita al 10% rispetto all’8%) e Campania (8,9%, rispetto al 9,4% del 2022).

Nel 2023 la Sicilia supera per la prima volta la Campania. Segue l’Emilia-Romagna con l’8,7% degli importi.

UNIREC: settore maturo con masse in lieve crescita a 204,3 miliardi di euro e movimenti interni di portafoglio.

Gli importi recuperati in conto terzi raggiungono la cifra record di 17 miliardi di euro (+11% rispetto al 2022). Tasso di performance stabile al 10%.

La provvigione media scende del 15% passando dal 4,8% al 4,1% nel 2023 per il peso delle pratiche Utility/TLC.

Si conferma la concentrazione del fatturato: l’11% delle imprese di grandi dimensioni contribuisce al 65% del fatturato complessivo.

Il 60% degli addetti è donna: il 28% ricopre cariche apicali.

 

Roma, 22 mag­gio 2024. Il 2023 vede lo stock di cred­i­ti affi­dati per il recu­pero alle imp­rese asso­ciate a Unirec sta­bi­liz­zarsi intorno alla cifra record di 204,3 mil­iar­di di euro, anco­ra in cresci­ta rispet­to allo scor­so anno (201 mil­iar­di di euro). Tale ten­den­za è in lin­ea con il tas­so di dete­ri­o­ra­men­to dei cred­i­ti, che nel 2023 non ha subito for­ti vari­azioni e si è attes­ta­to ai liv­el­li min­i­mi del decen­nio. Vi è quin­di un con­sol­i­da­men­to del­lo stock di cred­i­ti e le prin­ci­pali vari­azioni sono dovute a gran­di movi­men­ti di portafoglio all’interno del mer­ca­to.

Più in par­ti­co­lare gli impor­ti gesti­ti in Con­to Terzi (C/III), ossia in segui­to ad un manda­to dato da un ter­zo com­mit­tente ester­no pro­pri­etario del cred­i­to, sono pas­sati dai qua­si 160 mil­iar­di di euro del 2022 ai cir­ca 174 mil­iar­di del 2023, atte­s­tandosi al val­ore mas­si­mo reg­is­tra­to nel quin­quen­nio di osser­vazione 2019–2023. Un dato in cresci­ta (+8,7%) ma con una vari­azione molto con­tenu­ta rispet­to al qua­si + 50% seg­na­to nel 2022.

Da con­sid­er­are che l’andamento nel 2023 è sta­to influen­za­to da oper­azioni stra­or­di­nar­ie all’interno delle asso­ciate Unirec con il pas­sag­gio di portafogli ril­e­van­ti per qua­si 11 mil­iar­di di euro dall’area Con­to Pro­prio (quan­do l’attività è final­iz­za­ta al recu­pero del pro­prio portafoglio) all’area del C/III. È pos­si­bile che fenomeni di movi­men­ti interni di questo tipo carat­ter­izzer­an­no anche gli anni futuri.

In par­al­le­lo gli impor­ti recu­perati in C/III rag­giun­gono il val­ore mas­si­mo di 17 mil­iar­di di euro (+11% rispet­to al 2022), con le per­for­mance di recu­pero al 10%, nel quadro di una dinam­i­ca sostanzial­mente sta­bile rispet­to al 2019. Amplian­do il peri­o­do di osser­vazione all’ultimo quin­quen­nio emerge la capac­ità delle aziende del set­tore di man­tenere il liv­el­lo di per­for­mance ele­va­to anche in pre­sen­za di volu­mi cres­cen­ti da gestire e pratiche più dif­fi­cili.

A liv­el­lo di red­dit­tiv­ità dei portafogli in ges­tione scende invece la provvi­gione media[1] che ha seg­na­to un decre­men­to di cir­ca il 15% pas­san­do dal 4,8% del 2022 al 4,1% del 2023. La mar­gin­al­ità delle aziende del set­tore è sem­pre più lega­ta alla dimen­sione, con una cor­re­lazione pos­i­ti­va al crescere del­la classe di fat­tura­to.

I cred­i­ti gesti­ti in C/III han­no rap­p­re­sen­ta­to cir­ca l’88% del totale. Di questi il 54% degli impor­ti è rel­a­ti­vo al set­tore B2B (Busi­ness to Busi­ness), che sor­pas­sa nuo­va­mente il B2C (Busi­ness to Con­sumer) dopo l’anno anom­alo del 2022 (in cui per la pri­ma vol­ta i pesi era­no inver­ti­ti con una pre­dom­i­nan­za di cred­i­ti rel­a­tivi a per­sone sin­gole / con­suma­tori).

Queste le prin­ci­pali ten­den­ze che emer­gono dal XIV Rap­por­to annuale di UNIREC – l’Unione Nazionale Imp­rese a Tutela del Cred­i­to – pre­sen­ta­to oggi a Roma nel cor­so del con­veg­no annuale “La ges­tione del cred­i­to tra part­ner­ship strate­giche, evoluzione nor­ma­ti­va e nuove tec­nolo­gie”. Per la pri­ma vol­ta quest’anno il Rap­por­to è sta­to cura­to in col­lab­o­razione con Nomis­ma con lo scopo di fornire un’analisi anco­ra più pre­cisa in fun­zione del­la com­p­lessità del mer­ca­to.

“L’attività delle aziende di ges­tione e tutela del cred­i­to assume sem­pre più un ruo­lo e valen­za sociale, per­me­t­ten­do di lib­er­are liq­uid­ità per l’economia. L’Industry è com­pet­i­ti­va e mantiene liv­el­li di per­for­mance sta­bili nonos­tante la forte pres­sione dovu­ta all’aumento delle masse. Sti­amo attra­ver­san­do una fase di grande cam­bi­a­men­to deter­mi­na­to dal prossi­mo recepi­men­to del­la nuo­va diret­ti­va euro­pea sul set­tore che per­me­t­terà, di fat­to, di creare un mer­ca­to uni­co europeo del cred­i­to dete­ri­o­ra­to. È prob­a­bile che si andrà sem­pre più nel­la direzione del­la spe­cial­iz­zazione con una cate­na del val­ore e fil­iera sem­pre più inte­gra­ta”, ha dichiara­to Mar­cel­lo Grimal­di, Pres­i­dente di Unirec.

“Siamo entu­si­asti del­la part­ner­ship siglata con UNIREC. Ques­ta col­lab­o­razione ci con­sente di met­tere a dis­po­sizione l’esperienza Nomis­ma di oltre 40 anni di sto­ria con esper­ti del set­tore del­la tutela del cred­i­to per con­tribuire a una rap­p­re­sen­tazione chiara del com­par­to in Italia.

L’incertezza gen­er­a­ta dal­lo sce­nario macro­eco­nom­i­co ital­iano e inter­nazionale più recente, l’elevato tas­so di inflazione che è tor­na­to sot­to con­trol­lo solo a fine 2023 e le politiche restrit­tive delle Banche Cen­trali sono solo alcu­ni degli aspet­ti che han­no mes­so a dura pro­va la capac­ità degli ital­iani di far fronte ai pro­pri impeg­ni eco­nomi­ci negli ulti­mi anni. L’incertezza è ormai diven­ta­ta la nuo­va nor­mal­ità e l’operato delle aziende di questo com­par­to sarà fon­da­men­tale per garan­tire il recu­pero di posizioni che si man­i­fester­an­no solo nel prossi­mo futuro e andran­no ad ali­menta­re un numero che negli ulti­mi anni è sem­pre cresci­u­to e che ci aspet­ti­amo con­fer­mi questo trend”, ha dichiara­to Mat­tia Bar­che­t­ti, Head of Mar­ket Intel­li­gence di Nomis­ma.

SINTESI —  XIV Rapporto annuale di UNIREC

Industry

Il rap­por­to illus­tra un set­tore con val­ori di stock a liv­el­li di mas­si­ma ma con ten­den­ze alla sta­bi­liz­zazione delle masse e a movi­men­ti interni. Più in par­ti­co­lare si evi­den­zia come ben 30 aziende del set­tore, su di un totale di 178 cen­site, sono andate incon­tro, nel cor­so del 2023, ad oper­azioni stra­or­di­nar­ie di fusione, incor­po­razione o pro­ce­du­ra di liq­uidazione.

I ricavi com­p­lessivi del set­tore del­la tutela del cred­i­to si attes­tano a 2.284 mil­ioni, in lin­ea con lo scor­so anno (2.299 mil­ioni di euro).

Il Val­ore Aggiun­to aggre­ga­to del set­tore — mis­ura­to quale dif­feren­za tra i ricavi com­p­lessivi e i costi dei beni e servizi acquis­ta­ti per real­iz­zarli – è pari al 46,1%. Le imp­rese asso­ciate a Unirec han­no medi­a­mente prodot­to 46 euro di ric­chez­za ogni 100 euro di rica­vo com­p­lessi­vo real­iz­za­to. Il dato è in cresci­ta rispet­to al 44,8% del 2021. Nel­lo speci­fi­co si con­fer­ma la migliore capac­ità di gener­are Val­ore Aggiun­to da parte delle imp­rese di mag­giori dimen­sioni, tra l’altro costante al 48,6% come nel 2021. Il quadro con­fer­ma una cor­re­lazione pos­i­ti­va tra val­ori di mar­gin­al­ità e dimen­sione azien­dale.

Il numero dei dipen­den­ti è in lieve cresci­ta, con 15.441 addet­ti rispet­to a 15.369 del 2021. Il 60% è don­na, ma queste rap­p­re­sen­tano solo il 28% delle cariche api­cali. Il cos­to del per­son­ale ha una inci­den­za media del 29,1% sui ricavi, un dato costante rispet­to al 2021.

Da notare che men­tre nel 2021 era­no emer­si dei casi di aziende più pic­cole con red­di­tiv­ità neg­a­ti­va, nel 2022 per ogni fas­cia di ricavi non si reg­is­tra­no val­ori medi neg­a­tivi.

Infine, emerge dall’analisi un set­tore dis­o­mo­ge­neo con tan­ti pic­coli play­er e un minor numero di gran­di aziende: le imp­rese di mag­gior dimen­sione (oltre 20 mil­ioni di fat­tura­to) sono solo l’11% del totale ma rap­p­re­sen­tano il 65% del fat­tura­to com­p­lessi­vo. Le imp­rese di più pic­co­la dimen­sione (fat­tura­to fino ad 1 mil­ione di euro) sono il 45% del totale e rap­p­re­sen­tano il 2% del fat­tura­to com­p­lessi­vo.

Le modalità di lavorazione, gestione in Conto Terzi e Conto Proprio

Dati complessivi Conto Terzi (C/III)

Per quan­to riguar­da il tick­et medio, in relazione ai portafogli gesti­ti in C/III, è emer­so che questo cresce ulte­ri­or­mente rispet­to al 2022 e seg­na il val­ore mas­si­mo nel quin­quen­nio di osser­vazione, pari a 4.696 euro (era di 2.680 nel 2019).

In relazione alle per­for­mance di recu­pero in base al set­tore del­la com­mit­ten­za si riscon­tra un trend molto pos­i­ti­vo per le Utility/Telecomunicazioni (35% rispet­to al 22% del 2022) e Leas­ing (22% rispet­to al 13% dell’anno scor­so), una ripresa nel set­tore Com­mer­ciale (32% ma anco­ra lon­tano dal 49% del 2021) e una sostanziale sta­bil­ità nel set­tore Ban­car­io (intorno al 6%). L’andamento è invece neg­a­ti­vo per il set­tore Finanziario (10% rispet­to al 12% del 2022), Assi­cu­ra­ti­vo (20% rispet­to al 23% del 2022) e del­la Pub­bli­ca Ammin­is­trazione (34% rispet­to al 61%).

Le per­for­mance in base alle diverse tipolo­gie di lavo­razione (Phone o Home Col­lec­tion e Mas­ter Legal) appaiono dis­o­mo­ge­nee, con solo la lavo­razione tramite Phone Col­lec­tion che fa reg­is­trare un incre­men­to sig­ni­fica­ti­vo, pas­san­do dal 12% del 2022 al 21% del 2023, val­ore mas­si­mo del tri­en­nio. Anche nel 2023 si con­fer­mano val­ori dei tick­et medi nel­la lavo­razione del Mas­ter Legal più ele­vati ed in cresci­ta rispet­to al 2022 (pari a 36.470 euro, +17% rispet­to al 2022).

Nel peri­o­do la provvi­gione media è sce­sa al 4,1% rispet­to al 4,8% del 2022. Da notare che questo val­ore varia molto a sec­on­da che si trat­ti di C/III Orig­i­na­tor (quan­do il manda­to di ges­tione viene dato diret­ta­mente da chi ha orig­i­na­to il cred­i­to) o di C/III Ces­sion­ario (caso in cui l’attività di ges­tione è fat­ta per con­to di un sogget­to ter­zo che ha acquis­ta­to il cred­i­to dall’Originator, come ad esem­pio un fon­do). In par­ti­co­lare, l’incremento del­la provvi­gione media del C/III Ces­sion­ario dal 7,2% all’8,4% dovu­ta alle sem­pre mag­giore pre­sen­za di portafogli NPL con fasce di lavo­razione con mag­giore dif­fi­coltà di recu­pero non com­pen­sa il decre­men­to di provvi­gioni reg­is­tra­to sul C/III Orig­i­na­tor (dal 4,1% del 2022 al 2,8% del 2023) dovu­to preva­len­te­mente alla cresci­ta delle pratiche dei set­tori Telco/Utility che pas­sano dal 37% al 45% dei volu­mi com­p­lessivi.

Vedi­amo ora le dis­tinzioni tra le tre diverse forme di ges­tione:

C/III Originator

Gli impor­ti affi­dati in C/III Orig­i­na­tor sono di cir­ca 57,4 mil­iar­di (in cresci­ta rispet­to ai 53 mil­iar­di del 2022) e rap­p­re­sen­tano solo il 33% del totale. Han­no una per­for­mance molto buona (23,13%) con un recu­pero di qua­si un quar­to degli impor­ti affi­dati in lin­ea con il dato 2022.

In ter­mi­ni di pratiche affi­date si con­fer­ma il ruo­lo pri­or­i­tario del set­tore utility/telecomunicazioni, con il 45% del totale in cresci­ta di otto pun­ti rispet­to al 2022, calano però gli impor­ti dal 16% al 13% per una riduzione delle tar­iffe. Per gli impor­ti affi­dati è il set­tore ban­car­io che mantiene un peso pre­pon­der­ante (44% degli impor­ti affi­dati, in leg­gera cresci­ta) segui­to, come lo scor­so anno, da quel­lo finanziario (33%).

A liv­el­lo di per­for­mance sug­li impor­ti è il set­tore utility/telecomunicazioni (50%) che ha ottenu­to il miglior risul­ta­to; il ban­car­io è in cresci­ta dall’11% al 15%mentre il finanziario vede una riduzione dal 28% al 21%.

C/III Cessionario

Per quan­to riguar­da invece il C/III Ces­sion­ario – spes­so rel­a­ti­vo a pratiche ogget­to di prece­den­ti incar­ichi di recu­pero – l’importo com­p­lessi­vo affida­to è pari a cir­ca 116,6 mil­iar­di di euro (in cresci­ta rispet­to ai 106 mil­iar­di del 2022[2]). Questo com­par­to evi­den­zia un aumen­to impor­tante delle masse. Il 65% degli impor­ti riguar­da pratiche del set­tore ban­car­io anco­ra in cresci­ta rispet­to al 63% del 2022. Segue, in aumen­to rispet­to allo scor­so anno, il set­tore finanziario che rap­p­re­sen­ta il 29,5% degli impor­ti. Da ril­e­vare invece la riduzione sug­li impor­ti del peso delle utility/telecomunicazioni, più che dimez­za­to dal 7% del 2022 al 3,3% del 2023.

In ter­mi­ni di impor­ti recu­perati è il set­tore utility/telecomunicazioni a primeg­gia­re con la per­for­mance all’8% in incre­men­to rispet­to al 2022 di quat­tro pun­ti per­centu­ali, men­tre il set­tore ban­car­io e finanziario man­ten­gono sta­bili le rel­a­tive per­for­mance al 3%.

Le imp­rese che oper­a­no in C/III Ces­sion­ario pos­sono assumere il ruo­lo di ser­vicer (manda­to diret­to) o sub ser­vicer (manda­to indi­ret­to) o anche di mas­ter ser­vicer (quan­do la ges­tione riguar­da anche la parte ammin­is­tra­ti­va e ges­tione com­p­lessi­va). In lin­ea gen­erale è la lavo­razione come ser­vicer che è pre­dom­i­nante e rap­p­re­sen­ta cir­ca il 56% del numero di pratiche affi­date e l’82% degli impor­ti.

C/Proprio

L’ul­ti­ma tipolo­gia pre­sa in con­sid­er­azione riguar­da i portafogli in Con­to Pro­prio, dove l’im­pre­sa stes­sa che gestisce il cred­i­to ne è anche pro­pri­etaria. Cresce nel 2023 il numero di imp­rese attive in questo cam­po, sono in totale 29 tra le asso­ciate Unirec ad avere for­ni­to i dati (6 in più rispet­to al 2022).

Lo stock in lavo­razione è pari a cir­ca 30,4 mil­iar­di in calo rispet­to ai 41,5 mil­iar­di di euro del 2022, dato essen­zial­mente influen­za­to da oper­azioni stra­or­di­nar­ie a ben­efi­cio del C/III Ces­sion­ario. A par­ità di perimetro si sarebbe reg­is­tra­ta una sostanziale sta­bil­ità del­lo stock di cred­i­ti in lavo­razione.

Si osser­va in par­ti­co­lare un forte aumen­to dei cred­i­ti di orig­ine finanziaria con un val­ore nom­i­nale com­p­lessi­vo che incide per più del­la metà sul totale com­p­lessi­vo. In par­al­le­lo vi è un aumen­to del numero di pratiche apparte­nen­ti ai set­tori utility/telecomunicazione, pub­bli­ca ammin­is­trazione e com­mer­ciale sep­pure il cor­rispet­ti­vo nom­i­nale res­ta con­tenu­to con una inci­den­za del 14% rispet­to al totale, anche se rad­doppi­a­to rispet­to all’anno prece­dente.

Lo stock di portafoglio del 2023 vede per il 99% la pre­sen­za di cred­i­ti unse­cured (privi di garanzie reali). L’1% di cred­i­ti con garanzia pesa cir­ca il 53% del totale in ter­mi­ni di val­ore nom­i­nale sep­pur in dimin­uzione del 22% rispet­to al 2022. Il tick­et medio dei cred­i­ti secured è ovvi­a­mente più ele­va­to e pari a 54.385 euro per sin­go­la prat­i­ca. Il val­ore del tick­et medio per cred­i­ti unse­cured si dimez­za da 3 mila euro nel 2022 a 1,4 mila euro nel 2023.

A liv­el­lo di lavo­razione è da notare che cresce al 42% la per­centuale di cred­i­ti (per val­ore nom­i­nale) sul totale per cui non sono state intrap­rese azioni di recu­pero durante l’anno, val­ore più che doppio rispet­to al 18% del 2022.

Il Con­to Pro­prio evi­den­zia un recu­pero di cred­i­ti costante in val­ore nom­i­nale pari a 0,7 mil­iar­di di euro a fronte di un flus­so di cred­i­ti acquis­ta­ti in calo del ‑62%, e pari a 1,6 mil­iar­di di euro.

Distribuzione territoriale

A liv­el­lo ter­ri­to­ri­ale, pren­den­do in con­sid­er­azione per pri­mo il Con­to Terzi (C/III), si osser­va che la mag­gior parte dei cred­i­ti affi­dati (46,6%) si con­cen­tra in quat­tro regioni prin­ci­pali: Lom­bar­dia (16,4%, rispet­to al 15% del­l’an­no prece­dente), Lazio (11,3%, rispet­to all’10,6%), Sicil­ia (in cresci­ta al 10% rispet­to all’8%) e Cam­pa­nia (8,9%, rispet­to al 9,4% del 2022). Nel 2023 la Sicil­ia supera per la pri­ma vol­ta la Cam­pa­nia. Segue l’Emilia-Romagna con l’8,7% degli impor­ti. Il 2023 con­fer­ma la ten­den­za alla cresci­ta, nel tri­en­nio, degli impor­ti affi­dati in queste regioni. Com­p­lessi­va­mente sta­bile, rispet­to al 2022, il trend dei cred­i­ti recu­perati in ter­mi­ni di impor­to, che si man­ten­gono comunque supe­ri­ori al 2021. Le regioni Lom­bar­dia, Lazio e Sicil­ia si carat­ter­iz­zano per avere vis­to il mag­gior incre­men­to di impor­ti affi­dati, a fronte di una sta­bil­ità di quel­li recu­perati, con per­tan­to una lieve riduzione delle per­for­mance. In con­tro­ten­den­za l’Emilia-Romagna che vede salire di un pun­to per­centuale la sua capac­ità di recu­pero.

Ques­ta dis­tribuzione ter­ri­to­ri­ale è sostanzial­mente sim­i­le a quel­la riscon­tra­ta nel portafoglio in Con­to Pro­prio.

 

UNIREC – Unione Nazionale Imp­rese a Tutela del Cred­i­to è l’Associazione di Con­find­us­tria Servizi Inno­v­a­tivi e Tec­no­logi­ci che rap­p­re­sen­ta le aziende e soci­età che offrono servizi di ges­tione del cred­i­to. L’associazione è sta­ta fon­da­ta nel 1998 e riu­nisce oggi qua­si 200 imp­rese del set­tore per un totale di oltre 15 mila pro­fes­sion­isti, rap­p­re­sen­tan­do qua­si l’80% del mer­ca­to ital­iano del­la ges­tione dei cred­i­ti. 

UNIREC è mem­bro di FENCA, Fed­er­azione Euro­pea delle Asso­ci­azioni Nazion­ali del Com­par­to, e socio fonda­tore del Forum UNIREC-Con­suma­tori, un tavo­lo di lavoro strut­tura­to e per­ma­nente che ha ste­so l’unico codice di con­dot­ta riconosci­u­to a liv­el­lo europeo e che si pone come obi­et­ti­vo la pro­mozione del­la core­go­la­men­tazione, la tutela dei con­suma­tori e del­la pro­fes­sion­al­ità degli addet­ti del set­tore. Fan­no parte del Forum UNIREC-Con­suma­tori, oltre alle imp­rese ader­en­ti a UNIREC, 7 Asso­ci­azioni dei Con­suma­tori: Adi­con­sum, Adoc, Cit­tad­i­nan­zat­ti­va, Fed­er­con­suma­tori, Movi­men­to Con­suma­tori, Movi­men­to Dife­sa del Cit­tadi­no e Unione Nazionale Con­suma­tori. Pres­i­dente del Forum è Car­lo Gior­dano.

 

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