Marino./Roma. Per fermare la tragedia: grandiosa manifestazione per il cessae il fuoco, solidale con la Palestina contro Israele oppressore. In piazza oltre 40.000

Marino./Roma. Per fermare la tragedia: grandiosa manifestazione per il cessae il fuoco, solidale con la Palestina contro Israele oppressore. In piazza oltre 40.000

28/10/2023 0 Di Maurizio Aversa

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La mani­fe­sta­zio­ne, col duro cor­teo, è sta­ta un vero suc­ces­so di par­te­ci­pa­zio­ne e di uni­tà di inten­ti. Anche se non c’era una­ni­mi­smo. Anche se non tut­ti sono sta­ti osse­quio­si del­la indi­ca­zio­ne dei pro­mo­to­ri (le asso­cia­zio­ni dei pale­sti­ne­si in Ita­lia) cir­ca il por­ta­re pre­va­len­te­men­te le ban­die­re di Pale­sti­na, ter­ra da libe­ra­re, pure que­sto non è sta­to osta­co­lo allo scor­re­re posi­ti­vo dell’azione di pro­te­sta. Del resto la dif­fe­ren­za la fan­no le cose del­la real­tà.

Nico­la Casu­bo­lo, del PCI


Esem­pi con­cre­ti: un grup­pet­to di gio­va­ni tuni­si­ni che qua­si sup­pli­ca­no un grup­po di com­pa­gni che han­no le ban­die­re pale­sti­ne­si (men­tre loro ne sono sprov­vi­sti) per aver­ne una in “pre­sti­to” per qual­che minu­to: il tem­po di fare alcu­ne foto con loro che sosten­go­no la cau­sa pale­sti­ne­se. Inter­rot­ti in que­sta azio­ne, solo da una altro ragaz­zo di colo­re, che, anche lui vuo­le esse­re immor­ta­la­to con la ban­die­ra di Pale­sti­na. Un altro esem­pio: nel cor­so del cor­teo vede­re una fami­glio­la, intui­bi­le come d’orgine ara­ba, con una bim­ba pic­co­la che sven­to­la­va la sua ban­die­ra pale­sti­ne­se. Fat­ta di un foglio, colo­ra­to con i pastel­li, raf­fi­gu­ran­te, appun­to la ban­die­ra Pale­sti­ne­se.

Ore­ste Azza­lin, del PCI


E poi gli altri esem­pi; del­le deci­ne di decli­na­zio­ni del­la pre­sen­za dei grup­pi e par­ti­ti comu­ni­sti: a comin­cia­re dal PCI e PRC. Fino all’ingresso del cor­teo in piaz­za San Gio­van­ni con le don­ne pale­sti­ne­si e non solo, che al gri­do “non c’è liber­tà se non ci sono don­ne libe­re” accom­pa­gna­to dall’inconfondibile suo­no del gri­do emes­so con la lin­gua che vibra for­te e velo­ce. Tut­to que­sto, mol­ti­pli­ca­to per miglia­ia di vol­ti, per cen­ti­na­ia di paro­le d’ordine scan­di­te, sono sta­ti il cuo­re e il mes­sag­gio del­la mani­fe­sta­zio­ne.

Rober­to Boc­chi­no, del PCI


“Han­no ben fat­to, — com­men­ta­no diri­gen­ti del PCI castel­la­no — i pro­mo­to­ri a chia­ma­re alla lot­ta, ora. Han­no ben rispo­sto tut­ti i par­te­ci­pan­ti di que­sta come di mol­te altre mani­fe­sta­zio­ni dei gior­ni scor­si e in ogni par­te del Pae­se e del mon­do. Sot­to­li­nean­do che tut­to ciò a cui assi­stia­mo non è anno­ve­ra­bi­le nel­la cate­go­ria del­la cat­ti­ve­ria di qual­che uomo, o qual­che gover­no, no occor­re ave­re l’attenzione vera sull’origine di tut­to ciò. Noi stia­mo assi­sten­do — sot­to­li­nea­no que­sti par­te­ci­pan­ti comu­ni­sti — dal rischio di guer­ra mon­dia­le cer­ca­to come via d’uscita, ad una neces­si­tà ormai ine­lu­di­bi­le: il cam­bio di asset­to del mon­do che dopo esse­re sta­to bipo­la­re, ora non può esse­re cir­co­scrit­to nel­la sfe­ra dell’unipolare con USA/NATO/UE a fare da gen­dar­mi e pro­prie­ta­ri del mon­do. Ora è il tem­po del mon­do mul­ti­po­la­re. Dove sono tan­ti i popo­li pro­ta­go­ni­sti: ognu­no con lo stato/nazione che si sce­glie. Ma dove tut­ti devo­no rispet­ta­re tut­ti, per esse­re a loro vol­ta rispet­ta­ti e vive­re di coo­pe­ra­zio­ne e non di guer­ra e rapi­ne di risor­se.”. “Per que­sto — con­clu­do­no gli espo­nen­ti del PCI — è impor­tan­te esse­re qui: non devia­re l’attenzione sui fat­ti di Gaza e dei ter­ri­to­ri occu­pa­ti.

Un grup­po di diri­gen­ti e atti­vi­sti del PCI dei Castel­li roma­ni a soste­gno del popo­lo pale­sti­ne­se


Per que­sto abbia­mo ben accol­to dai Pale­sti­ne­si che sono nel­la capi­ta­le l’aver riven­di­ca­to come anti­fa­sci­sta ed anti­sio­ni­sta la matri­ce del­le mani­fe­sta­zio­ni. Abbia­mo por­ta­to, come indi­ca­to dal PCI la par­te­ci­pa­zio­ne alla mobi­li­ta­zio­ne con tut­te le for­ze lai­che e comu­ni­ste per poter riven­di­ca­re la non tota­le rap­pre­sen­ta­ti­vi­tà di Hamas del popo­lo Pale­sti­ne­se. Donne,vecchi, bam­bi­ni non sono Hamas! I civi­li col­pi­ti, gli ospe­da­li distrut­ti, le scuo­le deva­sta­te i pro­fu­ghi bom­bar­da­ti non sono Hamas! La distru­zio­ne di un popo­lo ed il suo allon­ta­na­men­to dai luo­ghi di nasci­ta e vita quo­ti­dia­na non han­no nien­te di “demo­cra­ti­co” ma testi­mo­nia­no lo sta­to di regi­me raz­zia­le che insi­ste in quei ter­ri­to­ri dovu­to alle for­ze di occu­pa­zio­ne mili­ta­ri israe­lia­ne ed il loro gover­no da deci­ne di anni. Occor­re l’immediato ces­sa­te il fuo­co la sal­va­guar­dia del­le popo­la­zio­ni ed un defi­ni­ti­vo pia­no di accor­di di pace.”. Sarà per que­sto spi­ri­to net­to di chia­rez­za del­la situa­zio­ne qua­le essa è, che nel cor­teo di Roma, inu­til­men­te sor­ve­glia­to da cen­ti­na­ia di agen­ti bar­da­ti, l’unica “azio­ne” di for­za che si è pro­dot­ta, e che ognu­no dei par­te­ci­pan­ti vor­reb­be aver com­piu­to, è sta­ta quel­la di far cade­re dal­lo sten­dar­do, dei 193 in fila del­la FAO, la ban­die­ra di Israe­le.

Le ban­die­re attor­no alla FAO, sono issa­te sui pen­no­ni e sono poste in ordi­ne alfa­be­ti­co. Tra l’Ir­lan­da e l’I­ta­lia, dovreb­be esse­re posi­zio­na­ta la ban­die­ra di Israe­le. Per gesto di pro­te­sta è sta­ta but­ta­ta giù da un mani­fe­stan­te al pas­sag­gio del cor­teo.

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