Nasce l’associazione politica e culturale Nel Merito

Nasce l’associazione politica e culturale Nel Merito

14/10/2023 0 Di Marco Montini

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Luca Andreas­si, inge­gne­re, pro­fes­so­re uni­ver­si­ta­rio, vice­sin­da­co con dele­ga ai lavo­ri pub­bli­ci ed alla tra­sfor­ma­zio­ne digi­ta­le di Alba­no, sta lavo­ran­do a un nuo­vo pro­get­to, l’associazione “Nel meri­to”. Non ce n’erano già abba­stan­za di con­te­ni­to­ri poli­ti­ci?

Di con­te­ni­to­ri poli­ti­ci ce ne sono tan­tis­si­mi. Non mi pare, però, che i risul­ta­ti sia­no eccel­len­ti, data la disaf­fe­zio­ne dei cit­ta­di­ni ver­so la poli­ti­ca e l’impegno civi­co in gene­re.

Lei pen­sa quin­di di ave­re la solu­zio­ne?
Sì. La solu­zio­ne è impe­gnar­si per spe­ri­men­ta­re nuo­ve stra­de, nuo­vi meto­di, nuo­vi model­li sia per atti­va­re le per­so­ne com­pe­ten­ti a met­te­re a dispo­si­zio­ne il loro sape­re per lo stu­dio ma anche la mes­sa in pra­ti­ca di solu­zio­ni, e anche per crea­re nuo­ve moda­li­tà di comu­ni­ca­zio­ne e rela­zio­ne con i cit­ta­di­ni. Per entram­bi gli obiet­ti­vi, si par­te dal­la con­vin­zio­ne che occor­ra evi­ta­re posi­zio­ni ideo­lo­gi­che o super­fi­cia­li, e entra­re sem­pre nel meri­to del­le que­stio­ni. Da qui il nome dell’Associazione. Il cui sim­bo­lo richia­ma i gra­di­ni del per­cor­so di cre­sci­ta che tut­ti dob­bia­mo fare per impa­ra­re, stu­dian­do e spe­ri­men­tan­do. Per diven­ta­re capa­ci.

Si spie­ghi meglio.
I con­te­ni­to­ri poli­ti­ci odier­ni sono le cur­ve da sta­dio. Ideo­lo­giz­za­te, fazio­se, ris­so­se. Noi sia­mo il ret­tan­go­lo ver­de, il cam­po dove 22 per­so­ne in pan­ta­lon­ci­ni e scar­pi­ni gio­ca­no la par­ti­ta.

Det­to così sem­bra qua­si la dichia­ra­zio­ne di inten­ti di un nuo­vo par­ti­to.
(ride) Sono sicu­ra­men­te ambi­zio­so, ma non fino a que­sto pun­to! Cer­to è che l’associazione Nel Meri­to è un pro­get­to col­let­ti­vo, che rap­pre­sen­ta la natu­ra­le evo­lu­zio­ne di un per­cor­so che sto por­tan­do avan­ti da anni insie­me a tan­ti ami­ci, impe­gna­ti nel­le ammi­ni­stra­zio­ni loca­li o che vi han­no matu­ra­to una lun­ga espe­rien­za, o gio­va­ni che voglio­no impe­gnar­si.

Inte­res­san­te. Pone dei con­fi­ni ter­ri­to­ria­li al pro­get­to?
Per ora sì, al cen­tro c’è natu­ral­men­te il con­nu­bio “com­pe­ten­za e ter­ri­to­rio”. Nel­lo spe­ci­fi­co, mi rife­ri­sco al ter­ri­to­rio di Roma e del­la sua pro­vin­cia. Si con­ti­nua a gesti­re que­sto spa­zio con una sepa­ra­zio­ne rigi­da tra la capi­ta­le e il resto del ter­ri­to­rio pro­vin­cia­le, spes­so visto come un luo­go dove sca­ri­ca­re i pro­ble­mi di una gran­de cit­tà. Il fal­li­men­to dell’attuale Cit­tà Metro­po­li­ta­na è sot­to gli occhi di tut­ti. Biso­gna recu­pe­ra­re, inve­ce, il vero sen­so di un’area inte­gra­ta che rie­sca a cre­sce­re insie­me, che rie­sca a fare del­la sua com­ples­si­tà il suo vola­no, poten­do com­pe­te­re sen­za timo­ri con altre aree metro­po­li­ta­ne euro­pee per bel­lez­ze arti­sti­che e pae­sag­gi­sti­che, per oppor­tu­ni­tà in gene­re. Ma non cer­to per i ser­vi­zi e la qua­li­tà del­la vita, per cui sia­mo dram­ma­ti­ca­men­te in fon­do alla clas­si­fi­ca.

Secon­do lei per­ché ci si tro­va in que­sta situa­zio­ne?
Per tan­te ragio­ni, ma met­te­rei al pri­mo posto l’inadeguatezza di una clas­se diri­gen­te roma­na trin­ce­ra­ta den­tro i con­fi­ni del rac­cor­do anu­la­re, che la pro­vin­cia non solo non la valo­riz­za, ma nem­me­no la cono­sce. A cui si aggiun­go­no, dall’altro lato, un pro­vin­cia­li­smo e un cam­pa­ni­li­smo strut­tu­ra­li che han­no impe­di­to agli ammi­ni­stra­to­ri di Comu­ni limi­tro­fi di sta­bi­li­re rap­por­ti di col­la­bo­ra­zio­ne e lavo­ro di rete solo per il gusto di posi­zio­na­re cia­scu­no la pro­pria ban­die­ri­na. Dob­bia­mo abbat­te­re gli stec­ca­ti e pro­por­re una visio­ne uni­ca e con­di­vi­sa da attua­re su ter­ri­to­ri omo­ge­nei. Ser­vo­no una nuo­va visio­ne e nuo­vi meto­di, sia per Roma sia per la sua Pro­vin­cia.

Quan­do si par­la con lei non si può non par­la­re di gestio­ne dei rifiu­ti. Sem­bra pro­prio di par­la­re di quei distret­ti omo­ge­nei in cui chiu­de­re il ciclo dei rifiu­ti.

Sen­za dub­bio. I rifiu­ti sono cen­tra­li nel­la mia vita e lo saran­no all’interno dell’associazione. Se non altro per i diver­si asses­so­ri all’ambiente pre­sen­ti. Una poli­ti­ca con­di­vi­sa dai comu­ni del­la Pro­vin­cia rap­pre­sen­ta l’unica pos­si­bi­li­tà di dia­lo­ga­re con Roma alla pari, piut­to­sto che subir­ne le scel­te. Ma mai assu­men­do posi­zio­ni aprio­ri­sti­che del “no”, pro­po­nen­do inve­ce sem­pre pro­po­ste e solu­zio­ni tec­no­lo­gi­che, dimo­stran­do­ne la bon­tà nume­ri alla mano. Natu­ral­men­te, però, l’associazione si occu­pe­rò di mol­ti altri temi.

Qua­li?
Dal­le poli­ti­che socia­li alla cul­tu­ra, dal­le smart city alla rige­ne­ra­zio­ne urba­na, dal­lo sport alle poli­ti­che edu­ca­ti­ve, trat­te­re­mo ogni tema. Qui però lascia­te­mi sof­fer­ma­re su una que­stio­ne: la lot­ta al lin­guag­gio d’odio. Sia­mo con­vin­ti che social e nuo­ve tec­no­lo­gie pos­sa­no esse­re uti­liz­za­ti per miglio­ra­re le rela­zio­ni uma­ne e anche le capa­ci­tà di par­te­ci­pa­zio­ne alla vita pub­bli­ca. Ma biso­gna smet­te­re di inse­gui­re l’escalation di fake news e lin­guag­gio irri­spet­to­so e insul­tan­te che ormai è diven­ta­to di uso comu­ne. La coe­sio­ne socia­le deve esse­re sal­va­guar­da­ta anche non ceden­do alla ten­ta­zio­ne di caval­ca­re qual­sia­si dis­sen­so in modo stru­men­ta­le e soprat­tut­to sen­za rispet­to per gli avver­sa­ri. Sarà sicu­ra­men­te un pic­co­lo con­tri­bu­to, rispet­to alla vio­len­za che è esplo­sa nel mon­do, ma ognu­no deve fare la pro­pria par­te.

E’ dun­que un’associazione apar­ti­ti­ca? Come si con­ci­lia con la sua col­lo­ca­zio­ne poli­ti­ca?

L’associazione è indi­pen­den­te ed è natu­ral­men­te aper­ta a tut­ti. Det­to que­sto, non sarà pos­si­bi­le pre­scin­de­re da un’impostazione prag­ma­ti­ca e rifor­mi­sta, lon­ta­na da estre­mi­smi di ogni tipo. Cer­to è che la mia espe­rien­za recen­te mi ha por­ta­to alla con­sa­pe­vo­lez­za che non basta dir­si mode­ra­ti per esser­lo dav­ve­ro, e soprat­tut­to per esclu­de­re l’utilizzo di slo­gan e paro­le vuo­te. Ho fat­to mol­ta fati­ca a tro­va­re nei par­ti­ti un luo­go in cui poter discu­te­re e appro­fon­di­re, sen­za esse­re costret­ti a lot­tiz­za­re i temi ideo­lo­gi­ca­men­te. Alla fine abbia­mo capi­to che que­sto spa­zio per entra­re nel meri­to dove­va­mo costruir­ce­lo da soli. E ades­so lo riem­pi­re­mo di per­so­ne e con­te­nu­ti.

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