Roma. PCI Lazio: la candidata Presidente alla Regione Sonia Pecorilli interviene sulla questione sanità, a cominciare dallo scandalo INI

Roma. PCI Lazio: la candidata Presidente alla Regione Sonia Pecorilli interviene sulla questione sanità, a cominciare dallo scandalo INI

14/12/2022 0 Di Maurizio Aversa

Questo arti­co­lo è sta­to let­to 3332 volte!

Sonia Peco­ril­li, infer­miera, respon­s­abile San­ità PCI Lazio, can­di­da­ta a Pres­i­dente del­la Regione dal­la lista comu­nista


“Sec­on­do notizie di stam­pa, diri­gen­ti e pro­pri­età del Grup­po INI, minac­ciano di non pagare gli stipen­di di dicem­bre e la tredices­i­ma ai dipen­den­ti. Inoltre paven­tereb­bero la ces­sazione delle attiv­ità o parte di esse” Denun­cia Sonia Peco­ril­li, PCI. Che accade? Si chia­ma provved­i­men­to caute­lare. E’ lo stru­men­to ottenu­to dal PM (Pub­bli­co Min­is­tero) che si è riv­olto al GIP (Giu­dice Indagi­ni Pre­lim­i­nari) per con­testare in via giudiziaria quelle che sono le accuse e chia­mare le per­sone a difend­er­si. Con tale provved­i­men­to beni per cir­ca 10.000.000 di euro sono sta­ti cautel­a­ti­va­mente bloc­cati dal­la Mag­i­s­tratu­ra. Par­liamo degli effet­ti del­la indagine con­dot­ta da NAS e Guardia di Finan­za su indi­cazione del Tri­bunale di Vel­letri, cir­ca i fal­si rim­bor­si per prestazioni mediche all’INI di Grotta­fer­ra­ta. Rim­bor­si che avven­gono, data la con­ven­zione INI con la San­ità regionale, a richi­es­ta, mostran­do rel­a­tive doc­u­men­tazioni. Ciò che viene con­tes­ta­to nell’ipotesi è che tale doc­u­men­tazione sia fal­sa. “Ma non è un caso da denun­cia­re come si fos­se in pre­sen­za di qualche mar­i­uo­lo! — com­men­ta Sonia Peco­ril­li, respon­s­abile del PCI Lazio ed ora anche can­di­da­ta alle elezioni region­ali come Pres­i­dente per i comu­nisti — Purtrop­po la cosa che c’è dietro è molto più grave e com­in­cia da più lon­tano.

ome denun­ci­a­to dal­la Peco­ril­li, la pro­pri­età e la diri­gen­za ha minac­cia­to di non pagare glim stipen­di di dicem­bre e le tredices­ime ai dipen­den­ti. Aggiun­gen­do che sono a ris­chio le prestazioni del Grup­po INI


Al net­to degli esi­ti giudiziari che saran­no, questo è il risul­ta­to, direi nor­male e preved­i­bile, del­la con­seguen­za di aver attua­to in Italia e nel­la Regione Lazio, una polit­i­ca san­i­taria vol­ta allo sman­tel­la­men­to del­la San­ità Pub­bli­ca Gra­tui­ta e per tut­ti. E’ il risul­ta­to — con­tin­ua la can­di­da­ta comu­nista — dei poteri for­ti (che tradot­to sono i sogget­ti eco­nomi­ci del­la san­ità pri­va­ta e delle case far­ma­ceu­tiche) che han­no impos­to politiche di assalto alla vera Rifor­ma san­i­taria introdot­ta nel 1978 nel nos­tro Paese gra­zie alle lotte dei lavo­ra­tori e alla lin­ea impres­sa da comu­nisti, social­isti e tan­ta parte di pro­gres­sisti di altre forze,. Assalto che negli anni si è trasfor­ma­to in una vera e pro­pria lin­ea polit­i­ca di Con­tror­i­for­ma, adot­ta­ta ed indi­ca­ta pri­ma dal cen­trode­stra e poi anche dal cen­trosin­is­tra, nel fasul­lo obbi­et­ti­vo di perseguire numeri di bilan­cio eco­nom­i­co, invece che vite e cure e sol­lievi da offrire alla popo­lazione bisog­nosa di cure. Questo è il vero scan­da­lo — con­tin­ua Sonia Peco­ril­li — che men­tre nei nomi coin­volti mostra plas­ti­ca­mente come le espe­rien­ze e buone pratiche che tut­ti noi conos­ci­amo nel­la san­ità pub­bli­ca (anche ora ridot­ta a bran­del­li) incar­nate in medici e man­ag­er, gli stes­si — ovvi­a­mente per il fine del perseguiem­n­to del sacro denaro — se immes­si nel pri­va­to han­no questi ris­volti che pos­sono anche diventare truf­fal­di­ni ver­so il pub­bli­co. Non solo, invi­to a riflet­tere, e denun­cio la neces­sità del riv­ol­gi­men­to totale che occorre anche nel­la san­ità del Lazio — con­clude la can­di­da­ta comu­nista — per­chè come ha dimostra­to la Pan­demia, se il pub­bli­co non è in buona salute, l’alternativa non è riv­ol­ger­si al pri­va­to che non ha nelle sue corde la gra­tu­ità del servizio san­i­tario, ma sono le vite che abbi­amo per­du­to! Quin­di occorre che quel famoso 70% di bilan­cio regionale che viene assor­bito dalle politiche san­i­tarie, sia spe­so mas­si­ma­mente per la san­ità Pub­bli­ca, Gra­tui­ta e per tut­ti, non per le la san­ità pri­va­ta come avviene oggi con più del 50% a ques­ta des­ti­na­to. La nos­tra lin­ea fer­ma, del PCI nazionale e di quel­lo regionale, su questo è chiaro: sia con­tro il padrona­to sia con­tro le politiche del cen­trode­stra e del cen­trosin­is­tra! I respon­s­abili politi­ci region­ali diano imme­di­a­ta rispos­ta ai lavo­ra­tori e ai cit­ta­di­ni bisog­nosi di cure.”.

Sonia Peco­ril­li ad una recente man­i­fes­tazione a Roma

Related Images: