MARINO: GRANDE SUCCESSO PER “I MARTEDI’ LETTERARI”   

MARINO: GRANDE SUCCESSO PER “I MARTEDI’ LETTERARI”   

26/09/2022 0 Di Redazione

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GRANDE SUCCESSO PER “I MARTEDI’ LETTERARI”     
La rassegna ha aperto con il libro ‘Exit Tragedy — Pensare che volevamo la pace per l’Afghanistan’

Il tema del pri­mo appun­ta­men­to dei Mar­te­dì let­te­ra­ri’ a Palaz­zo Colon­na è uno di quel­li che rischia di esse­re som­mer­so dal­le noti­zie con­tin­gen­ti e dal­la info­de­mia dei social: l’Afghanistan e l’oscurantismo in cui è ripiom­ba­to dopo la pre­sa al pote­re dei Tale­ba­ni.

Già duran­te l’ultima edi­zio­ne del­la Gior­na­ta Inter­na­zio­na­le del­la Don­na, l’Amministrazione comu­na­le ave­va sot­to­li­nea­to l’assurdo ritor­no al pas­sa­to del­la con­di­zio­ne socia­le di que­sto popo­lo e, soprat­tut­to, la pri­va­zio­ne dei dirit­ti alle don­ne.

Ad accen­de­re di nuo­vo i riflet­to­ri sul tema è sta­to il volu­me di Maria Cla­ra Mus­sa e Daniel Papa­gni: “EXIT TRAGEDY — Pen­sa­re che vole­va­mo la pace per l’Afghanistan”, pre­sen­ta­to lo scor­so 20 set­tem­bre nell’ Aula Con­si­lia­re di Palaz­zo Colon­na alla pre­sen­za degli auto­ri, del Sin­da­co Ste­fa­no Cec­chi, dell’Assessore ai Ser­vi­zi Socia­li e Vice­sin­da­co Sabri­na Minuc­ci, del Pre­si­den­te del Con­si­glio Euge­nio Pisa­ni, dell’Assessore alla cul­tu­ra Pame­la Muc­ci­ni e del gene­ra­le Giu­sep­pe Mora­bi­to, Mem­bro del Diret­to­rio del­la NATO Defen­ce Col­le­ge Foun­da­tion, che ha mode­ra­to la con­fe­ren­za.

Ospi­te d’onore l’Ambasciatore del­la Repub­bli­ca Isla­mi­ca di Afgha­ni­stan, S.E. Kha­led Ahmad Zekriya che nel suo discor­so ha rimar­ca­to: ” Even­ti come quel­lo di sta­se­ra rap­pre­sen­ta­no un mez­zo, che chia­mia­mo ‘soft power’, uti­le per com­pren­de­re meglio la situa­zio­ne afgha­na. Que­sto libro par­la del­la real­tà, rac­co­glie i fat­ti e le docu­men­ta­zio­ni sui dirit­ti del­le don­ne, dei bam­bi­ni e del­le mino­ran­ze in gene­re.

Riten­go impor­tan­te che, inve­ce di infor­mar­ci guar­dan­do la TV o seguen­do i social, si appren­da dal­le diret­te testi­mo­nian­ze che aiu­ta­no a com­pren­de­re cosa dav­ve­ro suc­ce­de nel mio Pae­se”. Nel suo salu­to l’Ambasciatore ha tenu­to a rin­gra­zia­re l’Italia e il gran­de con­tri­bu­to che la nazio­ne con­ti­nua a dare alla lot­ta con­tro il ter­ro­ri­smo.

 “Abbia­mo aper­to la ras­se­gna dei Mar­te­dì let­te­ra­ri con un tema impor­tan­tis­si­mo al qua­le sia­mo par­ti­co­lar­men­te sen­si­bi­li. Quel­lo di oggi è for­se un pic­co­lo segna­le ma ci per­met­te di dare voce a chi non ne ha, una voce che, gra­zie a even­ti simi­li, ci augu­ria­mo pos­sa diven­ta­re un gran­de coro” ha affer­ma­to Pame­la Muc­ci­ni.

“Cono­sco gli auto­ri da tan­ti anni e quan­do mi è sta­to pro­po­sto que­sto libro-testi­mo­nian­za ho subi­to accet­ta­to” ha spe­ci­fi­ca­to l’editore Ghe­rar­do Laz­ze­ri. “Oggi assi­stia­mo a un con­ti­nuo muta­men­to del mon­do dell’informazione, le noti­zie sono estem­po­ra­nee, fuga­ci e spes­so con­trad­dit­to­rie. Il libro, inve­ce, tor­na ad ave­re una posi­zio­ne di pre­do­mi­nan­za, qual­co­sa che resta e, quel­lo di Mus­sa e Papa­gni, ripor­ta all’attenzione la real­tà socio-cul­tu­ra­le dell’Afghanistan”.

Non pote­va­mo inau­gu­ra­re meglio que­sta ras­se­gna” ha tenu­to a sot­to­li­nea­re l’assessore ai ser­vi­zi socia­li Sabri­na Minuc­ci. “Abbia­mo pre­sen­ta­to que­sto libro per­ché quel­la afgha­na è una vera tra­ge­dia che si sta con­su­man­do davan­ti ai nostri occhi. In quel­la ter­ra,  in poco tem­po, ogni spe­ran­za è sta­ta spen­ta. Una real­tà dimen­ti­ca­ta da mol­ti ma non cer­to da noi che sia­mo qui, oggi, a riven­di­ca­re con for­za la nostra pre­sen­za al fian­co di que­sto corag­gio­so popo­lo e del­le don­ne che vivo­no in una con­di­zio­ne disu­ma­na”.

Sono ono­ra­ta di aver avu­to ospi­te, qui, a Mari­no, l’ambasciatore Afgha­no” ha evi­den­zia­to la gior­na­li­sta Maria Cla­ra Mus­sa, coau­tri­ce del libro. “Le don­ne afgha­ne sono schia­ve, tut­ta la popo­la­zio­ne sof­fre, i media sono con­trol­la­ti e ci sono gran­di pro­ble­mi eco­no­mi­ci che por­ta­no mol­ti cit­ta­di­ni a lascia­re il pae­se ormai para­di­so dei ter­ro­ri­sti. Una situa­zio­ne che noi ave­va­mo già pro­spet­ta­to nel libro e che pur­trop­po si è veri­fi­ca­ta”.

“Sia­mo di nuo­vo a Mari­no, che sostie­ne la nostra cau­sa, per dire che dob­bia­mo aiu­ta­re que­sto popo­lo e il loro pro­ces­so di demo­cra­zia e di sta­bi­li­tà” ha riba­di­to Daniel Papa­gni, foto­re­por­ter di guer­ra e coau­to­re del volu­me. “Abbia­mo  rac­con­ta­to la sto­ria afgha­na anche attra­ver­so imma­gi­ni signi­fi­ca­ti­ve, mol­to for­ti, ma ten­de­re dav­ve­ro la mano è una cosa diver­sa. Il mio prin­ci­pio è ‘meglio ave­re un buon ricor­do che una buo­na foto’ per que­sto non dob­bia­mo dimen­ti­ca­re chi sof­fre per­ché un gior­no potrem­mo ave­re anche noi biso­gno degli altri. Oggi, sono loro ad ave­re biso­gno di noi”.

“E’ così dif­fi­ci­le pen­sa­re a come pos­sa esse­re vive­re dav­ve­ro una situa­zio­ne come quel­la che sta afflig­gen­do il popo­lo afga­no e, in par­ti­co­la­re, le don­ne” ha dichia­ra­to il Sin­da­co Ste­fa­no Cec­chi. “Il nostro com­pi­to è quel­lo di tene­re acce­si i riflet­to­ri nel­la spe­ran­za che acca­da pre­sto qual­co­sa che pos­sa sov­ver­ti­re la con­di­zio­ne in cui ver­sa­no il popo­lo e soprat­tut­to le don­ne, pri­va­te di ogni dirit­to uma­no”.

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