Ecco la 40esima pubblicazione dello scrittore marinese Onofrio, esce “È caduto il cielo”

Ecco la 40esima pubblicazione dello scrittore marinese Onofrio, esce “È caduto il cielo”

21/09/2022 0 Di Marco Montini

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Ecco la 40esima pub­bli­ca­zio­ne del­lo scrit­to­re mari­ne­se Ono­frio, esce “È cadu­to il cie­lo”

D’accordo, la gran­dez­za di uno scrit­to­re non si misu­ra dal nume­ro di libri pub­bli­ca­ti; ma quan­do la quan­ti­tà e la pro­li­fi­ci­tà si asso­cia­no alla qua­li­tà e all’originalità, il discor­so cam­bia. È il caso di Mar­co Ono­frio, il noto auto­re roma­no natu­ra­liz­za­to mari­ne­se, che è da sem­pre un “vul­ca­no” in eru­zio­ne con­ti­nua: pro­ce­de infat­ti come un eser­ci­to in mar­cia, al rit­mo di alme­no due libri l’anno. Ha potu­to rag­giun­ge­re, così, alle soglie del tren­ten­na­le di car­rie­ra let­te­ra­ria, l’incredibile cifra di qua­ran­ta libri pub­bli­ca­ti. E lo fa con il volu­me che esce in que­sti gior­ni, il testo tea­tra­le “È cadu­to il cie­lo” a cui ha lavo­ra­to, a più ripre­se e attra­ver­so varie ste­su­re, per oltre vent’anni. Sul nuo­vo libro, che è una tra­gi­com­me­dia “meta­fi­si­ca e cosmo­lo­gi­ca”, si è espres­so in ante­pri­ma il Prof. Gior­gio Taf­fon, docen­te di let­te­ra­tu­ra tea­tra­le all’Università “Roma Tre”, il qua­le lo defi­ni­sce un “gran bel testo, estra­neo a mode varie: dall’impegno pseu­do­po­li­ti­co al mini­ma­li­smo, dal tea­tro sen­za testo alle espe­rien­ze post-dram­ma­ti­che”.
Per que­sto e per i libri pre­ce­den­ti, occor­re sot­to­li­nea­re la non comu­ne qua­li­tà del­la scrit­tu­ra di Ono­frio, estra­neo alle mode del­la let­te­ra­tu­ra usa e get­ta poi­ché for­te del­le pro­prie carat­te­ri­sti­che e non vota­to al suc­ces­so a tut­ti i costi come mol­ti suoi col­le­ghi; non­ché la sua capa­ci­tà di costrui­re mon­di crea­ti­vi inglo­ban­do nel­le pagi­ne innu­me­re­vo­li stra­ti­fi­ca­zio­ni sim­bo­li­che, dan­do cioè voce ai valo­ri uni­ver­sa­li del­la nostra esi­sten­za.
Poe­ta, nar­ra­to­re, sag­gi­sta, cri­ti­co let­te­ra­rio e per l’appunto dram­ma­tur­go, Ono­frio è uno degli scrit­to­ri più com­ple­ti e ori­gi­na­li del­la sua gene­ra­zio­ne (è nato nel 1971). Tra­dot­to in quat­tro lin­gue – rume­no, spa­gno­lo, alba­ne­se, fran­ce­se – ha con­se­gui­to nume­ro­si rico­no­sci­men­ti nazio­na­li e inter­na­zio­na­li, vin­cen­do deci­ne di pre­mi let­te­ra­ri. Alcu­ni suoi libri, come i sag­gi cri­ti­ci su Unga­ret­ti, Cam­pa­na e Capro­ni, sono in con­sul­ta­zio­ne nel­le più pre­sti­gio­se biblio­te­che al mon­do, ad esem­pio Sor­bo­na a Pari­gi e Har­vard a Cam­brid­ge. Insi­gne la sua atti­vi­tà di stu­dio­so del­la let­te­ra­tu­ra, ha pub­bli­ca­to mono­gra­fie e rac­col­te di sag­gi cri­ti­ci, non­ché l’unica (fino­ra) gui­da let­te­ra­ria dei Castel­li Roma­ni, dal tito­lo “I Castel­li Roma­ni nel­la pen­na degli scrit­to­ri” (2018).

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