LICATA, REA: “COLONIE FELINE E ANIMALI SEMPRE PIÙ IN PERICOLO. SINDACO SI FACCIA DA PARTE”

LICATA, REA: “COLONIE FELINE E ANIMALI SEMPRE PIÙ IN PERICOLO. SINDACO SI FACCIA DA PARTE”

05/07/2022 0 Di Marco Montini

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“I sin­daci han­no un ruo­lo fon­da­men­tale per ciò che riguar­da il benessere ani­male. Questo lo sta­bilisce la legge oltre che il buon­sen­so. Ma i casi in cui le Ammin­is­trazioni comu­nali man­i­fes­tano un asso­lu­to dis­in­ter­esse alla tutela degli ani­mali sono anco­ra numerosi. E la vicen­da del Sin­da­co di Lica­ta ci sem­bra esem­pli­fica­ti­va in tal sen­so”. A dichiarar­lo, in una nota, è il Seg­re­tario nazionale del par­ti­to Riv­o­luzione Ecol­o­gista Ani­mal­ista, Gabriel­la Cara­man­i­ca. “Le crit­ic­ità ed i rischi per i molti gat­ti randa­gi riscon­trati e da noi doc­u­men­tati nel ter­ri­to­rio comu­nale di Lica­ta era­no sta­ti pronta­mente seg­nalati dal nos­tro Par­ti­to, ma nes­sun inter­ven­to con­cre­to è sta­to pos­to in essere dal Sin­da­co pur se la legge lo impone­va. E il tragi­co risul­ta­to di questo colpev­ole dis­in­ter­esse – con­tin­ua Cara­man­i­ca — non ha tarda­to a man­i­fes­tar­si. Ci risul­ta, infat­ti, che nel rogo dei rifiu­ti all’in­ter­no del­la Vil­la De Pasquale di qualche giorno fa siano state rin­venute car­casse pro­prio di quei gat­ti per i quali si era chi­es­ta la tutela al Comune di Lica­ta uni­ta­mente ai gat­ti che stazio­nano sul Molo”.
“Qual­cuno sospet­ta addirit­tura che i gat­ti di Vil­la De Pasquale – sot­to­lin­ea anco­ra il Seg­re­tario nazionale Rea — potreb­bero essere sta­ti uccisi e bru­ciati dopo le nos­tre seg­nalazioni pro­prio per­ché rap­p­re­sen­ta­vano un “ele­men­to sco­mo­do”, un prob­le­ma di cui occu­par­si, una sec­ca­tu­ra, un pos­si­bile esbor­so di denaro. Ma la loro morte non può restare impuni­ta. Temi­amo ora anche per la sorte di numero­sis­si­mi cani randa­gi, alcu­ni bisog­nosi di cure per­ché inci­den­tati, per i quali abbi­amo richiesto l’in­ter­ven­to del­la locale Polizia Munic­i­pale e del­l’ASP com­pe­tente. Inter­ven­to nega­to con la soli­ta scu­sante ormai di rito adot­ta­ta anche da numero­sis­si­mi altri comu­ni, del­la man­can­za di fon­di, quin­di una dichiara­ta con­dan­na a morte per gli ani­mali”.
Seg­re­tario nazionale del par­ti­to Riv­o­luzione Ecol­o­gista Ani­mal­ista, Gabriel­la Cara­man­i­ca, quin­di, con­clude: “E’ nos­tra opin­ione che gli Ammin­is­tra­tori pub­bli­ci che non met­tono in cam­po nei loro ter­ri­tori delle con­crete strate­gie di tutela degli ani­mali non siano idonei per svol­gere il loro ruo­lo e, indipen­den­te­mente dalle inizia­tive che la Mag­i­s­tratu­ra ed il Prefet­to riter­ran­no oppor­tuno atti­vare qualo­ra si evi­den­zi­assero degli illeciti, dovreb­bero avere il buon­sen­so di far­si da parte”.

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