Bilancio positivo per l’Estate Solidale a Marino Numerosi cittadini in difficoltà hanno chiamato il numero…
Bilancio Partecipato: usurpazione di parole per mancette pre-elettorali? Essere Marino denuncia e propone
31/01/2021Questo articolo è stato letto 3081 volte!
“Il Comune di Marino, e sui social con la grancassa del M5S, va strombazzando che finalmente la democrazia diretta entra in città!” – denunciano stupiti da Essere Marino il portavoce Mauro Avello e il segretario PCI Stefano Enderle — . Il fatto prende le mosse dal regolamento, affatto lineare, che il comune ha adottato e il M5S ha voluto dal 2016 ma approvato a settembre 2020 (ci vuole tanta elaborazione evidentemente affinchè questa montagna partorisca il topolino). “… completiamo il percorso indicato nel nostro programma per introdurre nella città di Marino quegli strumenti di democrazia diretta che mai vi erano stati” annuncia il Sindaco di Marino, Avv. Carlo Colizza. I cittadini residenti, gli imprenditori e gli operatori sociali o culturali attivi sul nostro territorio potranno incidere direttamente sulla gestione delle risorse comunali presentando le loro proposte per migliorare o innovare la città, per promuoverne la crescita sociale o culturale, per stimolare il turismo o accrescere la vivibilità, Iniziative ed idee da realizzarsi, per questo primo anno, con uno stanziamento di 150.000 Euro”.” Quindi, — evidenziano i due dirigenti della sinistra marinese — a fronte di un bilancio comunale di meno di 40 milioni circa, la democrazia diretta viene gentilmente concessa a vari progetti per un totale dello 0,3% dei soldi di bilancio! Al contrario, Essere Marino, del cui programma il M5S ha parlato un gran bene, prevede, ciò che il PCI da molti anni propone sul territorio – presentando anche pubblicamente cosa sia, come viva, e come viene attuato, ad esempio in comuni della Toscana e del Lazio – il vero Bilancio Partecipato.
Che ad esempio, gestito a rotazione annuale per cinque parti in cui il territorio comunale può essere suddiviso, incide sul bilancio dell’Ente per ogni anno di circa un milione di euro, quindi del 2,5%. E’ scritto nel programma di Essere Marino: Proponiamo l’adozione del bilancio partecipato e di consigli decentrati partecipati, ribaltando la logica e la norma approvata recentemente dal consiglio comunale di Marino. Utilizzare strumenti di pianificazione e controllo delle spese pubbliche attraverso un coinvolgimento diretto dei cittadini nelle scelte gestionali: dal Bilancio Partecipato al Bilancio Sociale per qualificare sia la fase delle Previsioni, sia dei Controlli e della Rendicontazione. Definire e gestire un moderno sistema di monitoraggio per il raggiungimento degli Obiettivi, mediante predefiniti Indicatori, Insiemi e Campioni che consentano alla cittadinanza una lettura trasparente e partecipata. Consegnare ai cittadini stessi la possibilità di gestire una quota parte dei fondi comunali.”. “A noi non sembra davvero – concludono Avello ed Enderle – che si debbano scomodare categorie importanti che riavvicinino i cittadini alla gestione pubblica, come il Bilancio Partecipato, per spacciare tutt’al più, in finale di gestione, qualche mancetta elettorale o pre-elettorale! Ben più complessa è la trasparenza nella gestione delle entrate di Bilancio per toglierle alla famelica e non trasparente Agenzia delle Entrate, per poi avere disponibilità che rendano reali la partecipazione alle scelte dei cittadini”. (https://esseremarinonet.wordpress.com/Portavoce, Mauro Avello mail:esseremarino2020@gmail.com https://www.facebook.com/Essere-Marino-2020–106277407970797
Questo il sito di Essere Marino, una pagina FB e altri modi per ricevere quesiti, suggerimenti e indicazioni. Restando comunque sempre a disposizione per contatti personali.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.