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Roma. PCI Lazio: la “parabola laica” sulla Patrimoniale
06/01/2021Questo articolo è stato letto 3366 volte!
Durante una delle molte riunioni in videoconferenze che ha visto impegnati attivisti e dirigenti comunisti del Lazio, il segretario del PCI, Oreste della Posta, ha raccontato una “parabola laica” sulla Patrimoniale rivolta ai cittadini italiani: “Una delle prossime mattine, molti di voi hanno buona probabilità di essere chiamati al telefono o visitati di persona, da emissari del Governo o del Parlamento. – narra il dirigente regionale — Infatti, molti di voi appartengono al 60% della popolazione italiana che risulta avente piccola proprietà, o nulla, o indigente. Cosa vi diranno è la cosa più importante. All’incirca vi chiederanno: “ Volete possedere immobili per un valore tra 1.000.000 e 5.000.000 di euro, costretti però, per questo, a pagare allo Stato 25.000 euro l’anno? E, sempre gli stessi emissari governativi e parlamentari, sono sicuri che riceveranno come risposta: No, non vogliamo essere possessori di questi beni perché così non paghiamo 25.000 euro l’anno allo Stato!”. Ora, se volete, rileggete questo scritto e sappiate che non è una beffa, e non è neppure un falso, oppure una grossolana scusa. No. E’ esattamente quanto hanno sostenuto – nel loro contenuto – i parlamentari che si sono scagliati contro la “Patrimoniale”. Perché renderebbe tutti poveri! Cioè il 60% degli italiani, oltre gli altri che stanno bene o che sono straricchi, pagheranno – tutti – l’IMU. E tutti allo stesso modo. Ma chi ha patrimoni, sopra il milione di euro, o sopra i cinque milioni di euro, o sopra i 50 milioni di euro, o sopra il miliardo, NON verranno tassati con la Patrimoniale… così VOI non diventerete poveri per colpa dello Stato! Questa è la mega bugia che vogliono farvi ingoiare. Ma chi vuole e vi sta imbrogliando così? Non i sei astenuti sulla proposta presentata in Parlamento (che non si capisce che pesci sono); sicuramente non i 19 che hanno sostenuto la proposta, ma certamente i parlamentari di maggioranza e opposizione che in 462 hanno cestinato la proposta e difeso i ricchi e straricchi a spada tratta!” – conclude Oreste della Posta — Il Partito Comunista Italiano non siede, purtroppo, in Parlamento, ma in ogni occasione, sia per voce diretta del segretario nazionale, sia per adesione a iniziative pubbliche trascorse, sia col sostegno all’idea già presente nel programma comunista, è tra coloro che, con convinzione e coerentemente, sostiene la giustezza sociale della redistribuzione delle ricchezze prodotte nel Paese. Uno dei modi è appunto la Patrimoniale, non da sola ma unitamente ad altre misure come quelle della politica fiscale. Quindi, non aspettatevi alcuna visita, nei prossimi giorni, perché chi i soldi di ricchezza e straricchezza li ha, non solo vuole tenerseli, ma ha la stragrande maggioranza dei parlamentari e le loro forze politiche di rappresentanza – maggioranza e opposizione – che li difendono. Come dire: a loro servizio, non del popolo!”. Le notizie politiche divulgate dai media nazionali, in questo drammatico periodo di pandemia da Covid, per lo più si concentrano sulla “tenuta del Governo”. Ma il succo delle scelte “per i cittadini” in termini di eguaglianza e giustizia sociale, che sono necessità che c’erano già prima della pandemia e – come sembra dai comportamenti – ci saranno anche dopo, non agitano la tenuta né del M5S, o del PD, o IV, e neppure di Lega, Fdi, FI e gli altri perché sono “compatti” contro chi non ha e con gli scudi a difesa ferrea degli straricchi. Il Partito Comunista Italiano, le sue idee e il suo programma, è l’alternativa a tutto questo!
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.