Aliano, il paese delle maschere cornute, di cui anche Carlo Levi parlò

Aliano, il paese delle maschere cornute, di cui anche Carlo Levi parlò

25/02/2019 0 Di Redazione

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Ope­re uni­che costrui­te da abi­li arti­gia­ni loca­li, che ven­go­no indos­sa­te insie­me a colo­ra­ti cap­pel­li per ren­der­le meno minac­cio­se, sono le masche­re cor­nu­te di Alia­no. Lega­te alla mito­lo­gia gre­ca e in par­ti­co­la­re al Dio Pan, sfi­la­no per le vie del pae­se accom­pa­gna­te dal­la musi­ca di fisar­mo­ni­che e cupa cupa, insie­me alle don­ne in costu­me tra­di­zio­na­le e ai bam­bi­ni vesti­ti da bri­gan­ti.

Il pae­se del­le masche­re cor­nu­te è pron­to a vestir­si a festa per uno dei car­ne­va­li più sug­ge­sti­vi dell’intero Sti­va­le. Quel­lo che va in sce­na ogni anno ad Alia­no è un rito arcai­co e affa­sci­nan­te, la cui ori­gi­ne si per­de nel­la not­te dei tem­pi; una rap­pre­sen­ta­zio­ne che impres­sio­nò anche Car­lo Levi, duran­te il suo con­fi­ne poli­ti­co nel bor­go in pro­vin­cia di Mate­ra. Quest’anno gli appun­ta­men­ti con le sfi­la­te del Car­ne­va­le sto­ri­co sono in pro­gram­ma il 3 e il 5 mar­zo; con un appun­ta­men­to spe­cia­le il 2 mar­zo, quan­do la Luca­nia incon­tre­rà la Sar­de­gna con le masche­re dei “Mamu­tzo­nes” di Samu­gheo che accom­pa­gne­ran­no quel­le di Alia­no.

Veni­va­no a gran­di sal­ti – scri­ve­va Car­lo Levi nel Cri­sto si è fer­ma­to ad Ebo­li — e urla­va­no come ani­ma­li infe­ro­ci­ti, esal­tan­do­si del­le loro stes­se gri­da. Era­no le masche­re con­ta­di­ne. Por­ta­va­no in mano del­le pel­li di peco­ra sec­che arro­to­la­te come basto­ni, e le ban­di­va­no minac­cio­si, e bat­te­va­no con esse sul­la schie­na e sul capo tut­ti quel­li che non si scan­sa­va­no in tem­po”.

Con ogni pro­ba­bi­li­tà, la tra­di­zio­ne del Car­ne­va­le di Alia­no nac­que come rito di esor­ci­smo ver­so il male; di cer­to le masche­re che sfi­la­no nel bor­go del­la Basi­li­ca­ta, somi­glia­no ad una man­dria in movi­men­to (chia­ro rife­ri­men­to alla tran­su­man­za e richia­mo alla cul­tu­ra agro-pasto­ra­le del luo­go) sono uni­che nel loro gene­re: non è pos­si­bi­le tro­var­ne altro­ve di simi­li.

Musi­che e can­ti popo­la­ri, che vedran­no pro­ta­go­ni­sti anche i “Luca­nia Power — La Taran­ta infuo­ca­ta”, accom­pa­gne­ran­no tut­te le sfi­la­te, e gran­de spa­zio sarà dato alle degu­sta­zio­ni dei piat­ti tipi­ci loca­li a par­ti­re da “frz­zul, sau­zizz e rafa­na­ta”: ovve­ro  mac­che­ro­ni cor­ti for­ma­ti attor­ci­glian­do la pasta attor­no a un filo di giun­co, sal­sic­ce di maia­le e rafa­na­ta, un piat­to cot­to al for­no a base di uova, for­mag­gio peco­ri­no e rafa­no, radi­ce aro­ma­ti­ca dal gusto pic­can­te che in que­sta zona del­la Luca­nia cre­sce spon­ta­nea. Fra gli altri appun­ta­men­ti in pro­gram­ma, spic­ca­no La “Fra­se” di mar­te­dì 5 mar­zo, una com­me­dia improv­vi­sa­ta in dia­let­to sul car­ne­va­le alia­ne­se, e la “Festa” di saba­to 9 mar­zo, con le ban­de, le luci, i fuo­chi d’artificio e il gran­de con­cer­to Acu­sti­ca World per Alia­no di Enzo Avi­ta­bi­le.

Il gior­no suc­ces­si­vo la Festa del “Petro­sel­lo” chiu­de­rà l’edizione 2019 del Car­ne­va­le con le masche­re cor­nu­te, arte, cibo e musi­che dai calan­chi.

Per chi voles­se tra­scor­re­re qual­che ora in più da que­ste par­ti, nei din­tor­ni di Alia­no spic­ca la cit­tà fan­ta­sma di Cra­co, entra­ta nel 2010 nel­la lista dei monu­men­ti da sal­va­guar­da­re redat­ta dal­la World Monu­men­ts Fund, dove Mel Gib­son girò alcu­ne del­le sce­ne più toc­can­ti del suo “La pas­sio­ne di Cri­sto”; ovvia­men­te sen­za dimen­ti­ca­re Mate­ra, la cit­tà dei sas­si Capi­ta­le Euro­pea del­la Cul­tu­ra 2019.

All’interno del bor­go meri­ta­no inve­ce una visi­ta il Par­co Let­te­ra­rio Car­lo Levi, il Museo sto­ri­co dedi­ca­to allo scrit­to­re che qui vis­se tra il 1935 e il 1936 e il Museo civi­co del­la civil­tà con­ta­di­na. Alia­no, è noto anche come il pae­se dei calan­chi, gran­di col­li­ne carat­te­riz­za­te da pro­fon­di sol­chi che avvol­go­no il bor­go in un pae­sag­gio luna­re; in que­sti luo­ghi di gran­de fasci­no è anche pos­si­bi­le ammi­ra­re il volo del capo­vac­ca­io, un avvol­to­io sacro agli anti­chi egi­zi e oggi mol­to raro. “Spa­lan­cai una por­ta-fine­stra – scris­se Levi — mi affac­ciai ad un bal­co­ne, dal­la peri­co­lan­te rin­ghie­ra set­te­cen­te­sca di fer­ro e, venen­do dall’ombra dell’interno, rima­si qua­si acce­ca­to dall’improvviso bian­co­re abba­glian­te. Sot­to di me c’era il bur­ro­ne; davan­ti, sen­za che nul­la si frap­po­nes­se allo sguar­do, l’infinita diste­sa del­le argil­le ari­de, sen­za un segno di vita uma­na, ondu­lan­ti nel sole a per­di­ta d’occhio, fin dove, lon­ta­nis­si­me, pare­va­no scio­glier­si nel cie­lo bian­co”.

Info:
Data – 17 feb­bra­io / 10 mar­zo

Loca­li­tà – Alia­no — Mate­ra

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