A FLAVIO GIURATO IL 9° ‘PREMIO GIORGIO LO CASCIO’

A FLAVIO GIURATO IL 9° ‘PREMIO GIORGIO LO CASCIO’

04/02/2019 0 Di Redazione

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IL 15 FEBBRAIO IN CONCERTO A SANT’ANDREA IONIO (CATANZARO)

Man­ca poco alla pre­mia­zio­ne di Fla­vio Giu­ra­to in qua­li­tà di vin­ci­to­re del nono “Pre­mio Gior­gio Lo Cascio”, il rico­no­sci­men­to riser­va­to a can­tau­to­ri di par­ti­co­la­re valo­re dal­la car­rie­ra con­so­li­da­ta e fuo­ri dai cir­cui­ti main­stream.

La pre­mia­zio­ne avver­rà duran­te un con­cer­to di Giu­ra­to in pro­gram­ma il 15 feb­bra­io al tea­tro del­la Vil­la del­la Fra­ter­ni­tà di Sant’Andrea Apo­sto­lo del­lo Ionio (Catan­za­ro) alle ore 18.30. Ingres­so gra­tui­to.

Il Pre­mio, nato nel 2005 a Sant’Andrea e diret­to da Enri­co Dere­gi­bus, inten­de ricor­da­re Gior­gio Lo Cascio, sto­ri­co can­tau­to­re roma­no scom­par­so nel 2001. Con lui Fran­ce­sco De Gre­go­ri all’i­ni­zio del­la car­rie­ra ave­va for­ma­to il duo “Fran­ce­sco e Gior­gio” e suc­ces­si­va­men­te, anche con Anto­nel­lo Ven­dit­ti e Erne­sto Bas­si­gna­no, “I gio­va­ni del Folk” (i “quat­tro ragaz­zi con la chi­tar­ra e un pia­no­for­te sul­le spal­le” di “Not­te pri­ma degli esa­mi” di Ven­dit­ti).

Fla­vio Giu­ra­to è, come reci­ta la sua sche­da bio­gra­fi­ca, “il segre­to meglio custo­di­to del­la musi­ca ita­lia­na”. Arti­sta di cul­to per addet­ti ai lavo­ri e appas­sio­na­ti, è auto­re di tre album mera­vi­glio­si tra il 1978 e il 1984: Per futi­li moti­vi, Il tuf­fa­to­re e Mar­co Polo. In par­ti­co­la­re “Il tuf­fa­to­re” lo fa cono­sce­re al pub­bli­co più atten­to di que­gli anni. I video­clip estrat­ti dall’album saran­no par­te fon­dan­te del pro­gram­ma Mr. Fan­ta­sy con­dot­to da Car­lo Mas­sa­ri­ni.

Dopo un lun­go perio­do di pau­sa nel nuo­vo seco­lo è tor­na­to all’attività. Nel 2004 la casa edi­tri­ce No Reply, deci­de di pub­bli­ca­re “Il tuf­fa­to­re. Rac­con­ti e opi­nio­ni su Fla­vio Giu­ra­to” un libro di rac­con­ti ispi­ra­ti alle can­zo­ni dei pri­mi tre dischi del can­tau­to­re. Con l’occasione, a vent’anni di distan­za da “Mar­co Polo” e in alle­ga­to al libro, esce un disco live, il pri­mo e l’unico del­la sua car­rie­ra.

Nel 2007 arri­va un nuo­vo disco di ine­di­ti, “Il manua­le del can­tau­to­re”. Negli ulti­mi anni la sua atti­vi­tà si inten­si­fi­ca, sia per quan­to riguar­da i con­cer­ti che i dischi: nel 2015 esce “La scom­par­sa di Majo­ra­na”, nel 2017 “Le pro­mes­se del mon­do”, dischi assai con­si­de­ra­ti dal­la cri­ti­ca.

Il Pre­mio Lo Cascio è orga­niz­za­to dal­l’As­so­cia­zio­ne Pri­ma­ve­ra Andreo­le­se con il patro­ci­nio del­la Regio­ne Cala­bria e del­l’am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le di Sant’Andrea Apo­sto­lo del­lo Ionio. La dire­zio­ne arti­sti­ca è di Enri­co Dere­gi­bus, auto­re fra l’al­tro del­la bio­gra­fia di Fran­ce­sco De Gre­go­ri “Mi puoi leg­ge­re fino a tar­di”.

Negli anni pre­ce­den­ti il rico­no­sci­men­to era anda­to a Max Man­fre­di (2005), Pino Mari­no (2006), Rudy Mar­ra (2007), Sulu­tu­ma­na (2008), Car­lo Fava (2009), Susan­na Pari­gi (2010), Mar­co Onga­ro (2011), Luca Gem­ma (2017).

Il Pre­mio è sta­to asse­gna­to da una pre­sti­gio­sa giu­ria di gior­na­li­sti e stu­dio­si di can­zo­ne d’autore com­pren­den­te: Rober­ta Bal­zot­ti (Tgr Rai), Mar­cel­lo Baril­là (Obiet­ti­vo Cala­bria), Ste­fa­no Bar­to­lot­ta (Indie-roccia.it), Alber­to Baz­zur­ro (Musi­ca jazz), Mau­ri­zio Bec­ker (Clas­sic rock), Mario Bonan­no (Mesca­li­na), Andrea Capo­ne­ri (Radio Orvie­to web), Rober­to Casel­li (Jam-TV), Mas­si­mi­lia­no Castel­la­ni (Avve­ni­re), Ste­fa­no Crip­pa (Mani­fe­sto), Enri­co de Ange­lis (sto­ri­co del­la can­zo­ne), Pao­la De Simo­ne (Radio in Blu), Sal­va­to­re Espo­si­to (Blog­foolk), Clau­dio Fabret­ti (Onda­rock), Leo­nar­do Fol­lie­ri (Jam-TV), Ambro­sia J. S. Imbor­no­ne (Roc­ke­ril­la), Anni­no La Posta (sag­gi­sta), Eli­sa­bet­ta Malan­truc­co (Rai), Miche­le Neri (Vini­le), Bru­no Paler­mo (CrotoneNews.com), Fran­ce­sco Parac­chi­ni (L’isola che non c’era), Fau­sto Pel­le­gri­ni (Rai­news), Andrea Pode­stà (Nuo­va scuo­la geno­ve­se), Gior­da­no San­gior­gi (Mei), Pao­lo Talan­ca (Fat­to quo­ti­dia­no), Gian­lu­ca Vel­tri (Muc­chio sel­vag­gio), Gian­ni Zuret­ti (Busca­de­ro).

IL PREMIO E GIORGIO LO CASCIO

Dagli anni Set­tan­ta S. Andrea Ionio ha ospi­ta­to spes­so can­tau­to­ri ita­lia­ni che, pur non aven­do un gran­de suc­ces­so com­mer­cia­le, han­no fat­to la sto­ria del­la musi­ca di qua­li­tà. L’istituzione, nel 2005, di un pre­mio dedi­ca­to alla can­zo­ne d’autore rap­pre­sen­ta un’ulteriore tap­pa di que­sto per­cor­so e l’idea di inti­to­la­re il rico­no­sci­men­to a Gior­gio Lo Cascio nasce dal fat­to che nel 1977 pro­prio S. Andrea ospi­tò un con­cer­to dell’artista roma­no scom­par­so nel 2001. Gli orga­niz­za­to­ri di quel­lo spet­ta­co­lo con­ser­va­no un bel­lis­si­mo ricor­do di quell’evento e per que­sto han­no volu­to ricor­da­re un arti­sta sot­to­va­lu­ta­to.

Gior­gio Lo Cascio, pre­ma­tu­ra­men­te scom­par­so a soli 48 anni nel 2001, nei pri­mi anni ’70 fu tra i pro­mo­to­ri del­la cosid­det­ta “scuo­la roma­na”, che si rico­no­sce­va nel Folk­stu­dio di Tra­ste­ve­re. Lui, Anto­nel­lo Ven­dit­ti, Fran­ce­sco De Gre­go­ri ed Erne­sto Bas­si­gna­no dan­no vita ad un quar­tet­to, “I gio­va­ni del Folk”. Era­no lega­ti, i quat­tro (“quat­tro ragaz­zi con la chi­tar­ra ed un pia­no­for­te sul­le spal­le” come can­ta Ven­dit­ti in “Not­te pri­ma degli esa­mi”) dal­lo stes­so amo­re per il folk, la can­zo­ne d’autore, la poe­sie e la poli­ti­ca. Gior­gio arti­sti­ca­men­te era il figlio di Cohen, Fran­ce­sco di Dylan, Anto­nel­lo di Elton ed Erne­sto di Ten­co. Le loro pri­me can­zo­ni era­no pie­ne di rab­bia, vino, don­ne, fune­ra­li imma­gi­na­ri, aqui­lo­ni, sol­da­ti, tre­ni e sogni di liber­tà. Dopo le pri­me appa­ri­zio­ni al Folk­stu­dio, Lo Cascio insie­me a De Gre­go­ri (di cui era fra­ter­no ami­co) die­de vita ad un duo, Fran­ce­sco e Gior­gio, assi­mi­la­bi­le per alcu­ni ver­si a quel­lo di Simon & Gar­fun­kel. Lo Cascio è però sta­to un’ar­ti­sta dota­to di una per­so­na­li­tà auto­no­ma. I suoi testi ci mostra­no una vena inti­mi­sta, quie­ta, fat­ta di pic­co­li sen­ti­men­ti che pro­prio dal­la sem­pli­ci­tà trag­go­no la loro pro­fon­di­tà; il tut­to espres­so attra­ver­so una musi­ca acu­sti­ca, arpeg­gia­ta, che non disde­gna però di arric­chir­si tra­mi­te gli appor­ti del moog, del flau­to, del pia­no­for­te, del­le per­cus­sio­ni. Duran­te gli anni ’70 ha avu­to una pro­du­zio­ne da can­tau­to­re poli­ti­co, meri­te­vo­le di esse­re risco­per­ta. Insie­me a Ven­dit­ti e De Gre­go­ri, fir­mò un con­trat­to disco­gra­fi­co per la IT. Men­tre Ven­dit­ti e De Gre­go­ri pre­pa­ra­ro­no “Theo­rius Cam­pus”, il loro esor­dio disco­gra­fi­co, lui inci­se “La mia don­na”, disco un po’ acer­bo, mol­to acu­sti­co, poco com­pe­ti­ti­vo rispet­to ai bra­ni dei vari can­tau­to­ri che sta­va­no venen­do a gal­la e di scar­sis­si­mo suc­ces­so. Rie­mer­se nel 1976, gra­zie all’etichetta Diver­go. Il disco pro­dot­to, “Il poe­ta urba­no”, album poli­ti­co mol­to bel­lo, assai per­so­na­le, fati­cò però a far­si stra­da. Limi­ta­ti furo­no anche i con­cer­ti tenu­ti da Lo Cascio, che l’anno dopo inci­se (sem­pre con la Diver­go) un nuo­vo album, “Cen­to anni anco­ra”. Anche que­sto disco non ebbe for­tu­na, nono­stan­te i bra­ni fos­se­ro assai vali­di. Dopo un nuo­vo sin­go­lo, “Cosa c’è che non va”, sigla del pro­gram­ma tv “Tra scuo­la e lavo­ro”, spa­rì dal­le sce­ne. Mol­ti anni dopo, par­te­ci­pò ad un grup­po estem­po­ra­neo, deno­mi­na­to U.A.F.F., mes­so in pie­di da vari can­tau­to­ri allo sco­po di for­ni­re un sup­por­to eco­no­mi­co al “Folk­stu­dio” in dif­fi­col­tà. Uscì poi un suo nuo­vo disco, “Il vaso di Pan­do­ra”, con Ste­fa­no Ian­nuc­ci. Lo Cascio è sta­to ospi­te del Pre­mio Ten­co nel 1975, 1978 e 1983.

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