Lo parlà forte della pora ggente Cori e la Giornata Nazionale del Dialetto a Sermoneta con lo spettacolo teatrale ‘I Tic’

Lo parlà forte della pora ggente Cori e la Giornata Nazionale del Dialetto a Sermoneta con lo spettacolo teatrale ‘I Tic’

19/01/2016 0 Di Marco Castaldi

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I TIC - GRUPPO PARROCCHIALE SS. PIETRO E PAOLO3 (3)Anche il dia­let­to core­se sarà pre­sen­te saba­to 23 Gen­na­io alla Gior­na­ta Nazio­na­le del Dia­let­to, pro­mos­sa dall’UNPLI (Unio­ne Nazio­na­le Pro Loco d’Italia) per sen­si­bi­liz­za­re alla sal­va­guar­dia del patri­mo­nio lin­gui­sti­co ter­ri­to­ria­le. Nel­la pro­vin­cia di Lati­na l’iniziativa quest’anno si svol­ge a Ser­mo­ne­ta, con il patro­ci­nio e il con­tri­bu­to del Comu­ne, orga­niz­za­ta da: UNPLI Pro­vin­cia­le di Lati­na; Pro Loco di Cori e Maen­za; Asso­cia­zio­ne Cen­tro Stu­di ARTE di Maen­za e Archeo­club di Ser­mo­ne­ta, con la col­la­bo­ra­zio­ne del­la Pro Loco di Ser­mo­ne­ta.

Nel­la mara­to­na pome­ri­dia­na del dia­let­to in pro­gram­ma dal­le ore 15:00 nel­la Chie­sa di San Miche­le Arcan­ge­lo, il Grup­po del­la Par­roc­chia di Cori mon­te SS. Pie­tro e Pao­lo por­te­rà in sce­na lo spet­ta­co­lo tea­tra­le ‘I Tic’, idea­to dal grup­po e inter­pre­ta­to dai suoi ragaz­zi di 16/18 anni. Una sim­pa­ti­cis­si­ma com­me­dia che deli­zie­rà il pub­bli­co con una serie di equi­vo­ci e frain­ten­di­men­ti che por­te­ran­no a scam­bia­re uno stu­dio medi­co per una casa d’appuntamenti.

La piè­ce è scrit­ta e reci­ta­ta in dia­let­to core­se, «lo par­là for­te del­la pora ggen­te», come lo defi­nì il poe­ta Cesa­re Chio­min­to, prin­ci­pa­le stu­dio­so del­la par­la­ta core­se, da lui rac­col­ta nel­le sue ope­re, tra cui un voca­bo­la­rio che fa di Cori uno dei pochi pae­si in Ita­lia ad ave­re il pro­prio dia­let­to codi­fi­ca­to.

CESARE CHIOMINTO2Una lin­gua viva, ver­sa­ti­le, colo­ra­ta, capa­ce di espri­me­re tut­to e lascia­ta in ere­di­tà alle futu­re gene­ra­zio­ni. Chio­min­to ave­va capi­to che il dia­let­to pae­sa­no, poco muta­to dal Cin­que­cen­to alla Secon­da Guer­ra Mon­dia­le, ave­va poi subi­to rapi­di cam­bia­men­ti anco­ra in atto ai qua­li potreb­be non soprav­vi­ve­re, sosti­tui­to da nuo­vi modi di espri­mer­si e di comu­ni­ca­re.

Con il suo impe­gno let­te­ra­rio ha volu­to pro­dur­re una testi­mo­nian­za scrit­ta sul dia­let­to di Cori, quel­lo anti­co e più vici­no all’originale, risor­sa del­la sua mil­le­na­ria cul­tu­ra imma­te­ria­le, da recu­pe­ra­re e tute­la­re. I suoi lavo­ri sono un invi­to alla comu­ni­tà a risco­pri­re il lega­me ori­gi­na­rio con la sua ter­ra, a riap­pro­priar­si e tra­man­da­re le pro­prie radi­ci ed iden­ti­tà.

 

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