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Migranti, il Presidente della Regione Toscana risponde alla lettera di “Iniziativa Comune”
06/07/2018Questo articolo è stato letto 3443 volte!
Siamo riconoscenti al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, per aver dimostrato così grande sensibilità e attenzione, rispondendo con celerità alla nostra missiva sull’accoglienza migranti”. Ad affermarlo è Rocco Tiso, portavoce di “Iniziativa Comune”, neonato gruppo di Cooperazione e Proposte, composto da “Radici” (Raggruppamento corpi intermedi nessuno tocchi le radici), “Confeuro” (Confederazione degli agricoltori europei e del mondo) e “Soggetto giuridico” (Organismo di aggregazione intercategoriale e coinvolgimento dei cittadini). “Solo qualche giorno fa — continua Tiso — avevamo inviato una missiva al presidente Rossi, a firma del membro della consulta delle Regioni della nostra associazione, Lorenzo Fallani, che raccontava come la Toscana fosse storicamente una regione accogliente, che nell’emergenza migranti non si è mai tirata indietro”. Fallani aveva poi sottolineato un altro aspetto: “è estremamente giusto accogliere chi è più sfortunato di noi, e comunque chi, in ogni modo e con ogni mezzo insegue il miraggio del benessere, ma, accogliere tutti i migranti che giungono in Italia, per poi abbandonarli a se stessi, costringerli nei casi migliori a chiedere l’elemosina, lasciarli ad oziare nei centri di accoglienza, significa in primo luogo creare un danno economico al nostro paese che si sobbarca i costi della permanenza in tali centri, spesso gestiti da pseudo cooperative sociali, e in secondo luogo, si toglie a queste persone la dignità umana, e questa è senza ombra di dubbio la cosa peggiore”.
Alla luce di tutto questo, “Iniziativa Comune” crede che si debba partire dai migranti che sono in Italia, da chi è in attesa di veder regolarizzata la propria posizione e da chi invece vive in clandestinità, progettando per loro iniziative di formazione professionale, nei vari ambiti a partire dall’agricoltura, all’artigianato, all’edilizia: “La nostra proposta — conclude Fallani — è di istituire un tavolo di confronto, onde esaminare l’ipotesi di utilizzare beni di proprietà dello Stato e ad oggi in completo stato di abbandono, per realizzare scuole di formazione professionale, con lo scopo di insegnare loro una professione, un mestiere: nel territorio fiorentino, ad esempio, ci sono locali e terreni che potrebbero essere adatti allo scopo, pensiamo al Palazzo delle ex imposte dirette, in via del Parlamento europeo a Scandicci, e per l’agricoltura all’area ex Cnr in via Ponte di Formicola”. Al contempo, Iniziativa Comune ha proposto un incontro pubblico al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha stretto giro ha risposto alla missiva di Fallani: “Molti dei temi rappresentati nella Sua nota incontrano senz’altro la nostra attenzione, ma prima di aggiornarla sul lavoro che stiamo portando avanti, vorrei precisare una questione generale, ovvero quella che attiene al ruolo della Regione nell’accoglienza dei richiedenti la protezione internazionale. Le Regioni – scrive Rossi nella sua lettera di risposta a Iniziativa Comune -, infatti, non sono i soggetti investiti della titolarità in materia di gestione dei flussi straordinari di migranti, materia che — per quanto attiene a rapporto con le Questure, ripartizione dei profughi e organizzazione e alla gestione dei servizi e delle strutture — è di competenza statale e viene esercitata attraverso il Ministero dell’Interno che, a sua volta, si avvale delle Prefetture-UTG”.
Rossi, poi, aggiunge: “Nonostante tale premessa la Toscana, sin dal 2011 quando si verificò la così detta emergenza Nord-Africa, sostiene la centralità e il mantenimento del modello regionale dell’“accoglienza diffusa” ovvero la distribuzione adeguata dei migranti sull’intero territorio regionale e in moduli di accoglienza compatibili con il contesto socio-economico e ambientale circostante, in modo proporzionale alla popolazione. In questi anni ci siamo poi particolarmente impegnati a promuovere la realizzazione di progetti di volontariato per i migranti ospiti nelle strutture di accoglienza per favorire l’integrazione sul territorio attraverso lo svolgimento di attività di utilità sociale con finalità di promozione di stili di vita salutari e di socializzazione, di rispetto della legalità e di cura dell’ambiente e di attività di carattere sportivo e culturale. Tutte queste attività sono state realizzate all’interno di una stretta collaborazione tra i Comuni e le associazioni del territorio di riferimento e sono in linea con la riforma prevista dal decreto Minniti”. Il presidente Rossi, infine, ha ricordato come “diversi, nel tempo, sono stati gli interventi che la nostra Regione ha promosso, ponendo particolare attenzione ai temi della coesione sociale e dell’inclusione dei migranti sul nostro territorio”.
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Classe ’82, giornalista pubblicista dal 2012, cronista di strada dal 2007, scrivo ormai da tempo di sport, politica, sociale e cultura. Attualmente collaboro con testate dei Castelli Romani e della Capitale, fornendo al contempo prestazioni e consulenze di comunicazione per numerose realtà territoriali, private e pubbliche. Laziale, teatrante, animale sociale, adoro viaggiare, conoscere e nutrirmi della diversità, del nuovo, dello sconosciuto.