Cori di Pietre e di Parole. Terzo appuntamento con il ciclo di conferenze al Museo della Città e del Territorio

Cori di Pietre e di Parole. Terzo appuntamento con il ciclo di conferenze al Museo della Città e del Territorio

12/04/2016 0 Di Marco Castaldi

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CORI4Saba­to 16 Apri­le, alle ore 16:30, nel Com­ples­so Monu­men­ta­le di Sant’Oliva, il prof. Fran­ci­sco J. Lobe­ra Ser­ra­no (Uni­ver­si­tà La Sapien­za, Roma) ter­rà il suo inter­ven­to che ha dato il tito­lo al Ciclo di con­fe­ren­ze ‘Cori di pie­tre e di paro­le’, orga­niz­za­to dal­la Dire­zio­ne Scien­ti­fi­ca del Museo del­la Cit­tà e del Ter­ri­to­rio di Cori, dall’Associazione Cul­tu­ra­le Arca­dia e dall’Assessorato alla Cul­tu­ra del Comu­ne di Cori.

La cit­tà d’Arte vista come un mon­do in cui le pie­tre costrui­sco­no lo spa­zio altri­men­ti ano­ni­mo e infor­me, ma dove sono le paro­le e le per­so­ne a dare il nome agli spa­zi, dichia­ran­do­ne il signi­fi­ca­to, cer­can­do di dare sen­so ad un mon­do di per sé cao­ti­co, com­ples­so, fat­to di memo­rie, di ansie e di spe­ran­ze, di pas­sa­to, pre­sen­te e futu­ro.

La mate­ria del luo­go (por­te, vie, tor­ri, palaz­zi, quar­tie­ri, piaz­ze chiu­se e piaz­ze aper­te all’infinito…) si fon­de con la lin­gua del­la cit­tà che descri­ve gli stes­si spa­zi, che fa rivi­ve­re le per­so­ne del pas­sa­to nei sopran­no­mi, nel­le fra­si fat­te e nei rac­con­ti, vivi­fi­can­do il pre­sen­te quo­ti­dia­no, e facen­do­ci sen­ti­re que­sto pic­co­lo mon­do, com­piu­to e tota­le, come un esse­re viven­te, mate­ria e spi­ri­to, che mol­te, mol­tis­si­me gene­ra­zio­ni, con infi­ni­ti inne­sti ester­ni, han­no costrui­to, han­no man­te­nu­to in vita, han­no modi­fi­ca­to, han­no con­ser­va­to anche nel­le sue rovi­ne, come meta­fo­ra del­la vita dell’uomo.

La cit­tà di Cori s’impone agli occhi del fore­stie­ro soprat­tut­to per la gran­dio­si­tà del­le sue costru­zio­ni mega­li­ti­che. Ma que­ste stes­se costru­zio­ni, che non segna­no il peri­me­tro ma sono come arte­rie inter­ne ad un orga­ni­smo vivo, accom­pa­gna­no per mano lo stra­nie­ro in una spe­cie di labi­rin­to miti­co fat­to di muri e di rap­por­ti. È un invi­to alla ricer­ca, alla con­tem­pla­zio­ne del­la bel­lez­za e alla medi­ta­zio­ne sul­la com­ples­si­tà dell’esistenza uma­na. Ulti­mo appun­ta­men­to saba­to 21 Mag­gio, alle ore 21, in com­pa­gnia dei Canu­sìa, ‘Fio­re di car­do. Musi­ca popo­la­re del Lazio’, in occa­sio­ne del­la Not­te Euro­pea dei Musei.

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