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EDILIZIA, CGIL: DAL 2008 NEL LAZIO PERSI 50 MILA POSTI DI LAVORO
“Il Lazio è una delle regioni che sta vivendo la crisi più dura nel settore delle costruzioni dal punto di vista dei numeri. Dal 2008 si sono persi circa 50 mila posti di lavoro nelle casse edili, si è persa una massa salari pari ai 300 milioni, c’è stata una riduzione delle imprese del 50% del numero complessivo, c’è stato un abbassamento del monte di ore lavorate che, in percentuale, è anche più alto rispetto alla perdita del numero di lavoratori”. Lo ha detto Benedetto Truppa, segretario Fillea Cgil Roma e Lazio, a margine dell’assemblea nazionale indetta dai sindacati presso il Teatro Ambra Jovinelli di Roma.
“Oltre alla crisi abbiamo poi un sistema illegale che si è ormai strutturato nei cantieri: abbiamo visto il fallimento di grandi aziende del subappalto a cui è subentrato un vero e proprio caporalato di aziende in cui si lavora 12–14 ore al giorno e a cui corrispondono denunce in cassa edile di sole 50–60 ore al mese. Questa situazione investe tutte le più grandi aziende immobiliariste della città di Roma — ha continuato il portavoce di categoria — Purtroppo anche il Comune di Roma e altre istituzioni pubbliche non esercitano il controllo come previsto dalla normativa nei cantieri”.
Una nuova speranza per il settore potrebbe giungere dall’esito delle prossime elezioni comunali per Roma, riguardo alle quali Truppa auspica “che ci sia una forza politica di riferimento in modo da avere un interlocutore. Noi in virtù della vertenza sulla metro C abbiamo aperto allora un’interlocuzione con i candidati a sindaco di Roma perché riteniamo che il problema dell’edilizia e della mobilità in questa città sia centrale rispetto alla crisi e alla vivibilità della città stessa”.