EDILIZIA, CGIL: DAL 2008 NEL LAZIO PERSI 50 MILA POSTI DI LAVORO

EDILIZIA, CGIL: DAL 2008 NEL LAZIO PERSI 50 MILA POSTI DI LAVORO

06/04/2016 0 Di puntoacapo

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13503756-cantiere-sicurezza-attrezzature-pimus-ponteggi-lavoroEDILIZIA, CGIL: DAL 2008 NEL LAZIO PERSI 50 MILA POSTI DI LAVORO

“Il Lazio è una delle regioni che sta viven­do la crisi più dura nel set­tore delle costruzioni dal pun­to di vista dei numeri. Dal 2008 si sono per­si cir­ca 50 mila posti di lavoro nelle casse edili, si è per­sa una mas­sa salari pari ai 300 mil­ioni, c’è sta­ta una riduzione delle imp­rese del 50% del numero com­p­lessi­vo, c’è sta­to un abbas­sa­men­to del monte di ore lavo­rate che, in per­centuale, è anche più alto rispet­to alla perdi­ta del numero di lavo­ra­tori”. Lo ha det­to Benedet­to Trup­pa, seg­re­tario Fil­lea Cgil Roma e Lazio, a mar­gine del­l’assem­blea nazionale indet­ta dai sin­da­cati pres­so il Teatro Ambra Jovinel­li di Roma. 

“Oltre alla crisi abbi­amo poi un sis­tema ille­gale che si è ormai strut­tura­to nei cantieri: abbi­amo vis­to il fal­li­men­to di gran­di aziende del sub­ap­pal­to a cui è suben­tra­to un vero e pro­prio capo­rala­to di aziende in cui si lavo­ra 12–14 ore al giorno e a cui cor­rispon­dono denunce in cas­sa edile di sole 50–60 ore al mese. Ques­ta situ­azione investe tutte le più gran­di aziende immo­bil­iariste del­la cit­tà di Roma — ha con­tin­u­a­to il por­tav­oce di cat­e­go­ria — Purtrop­po anche il Comune di Roma e altre isti­tuzioni pub­bliche non eserci­tano il con­trol­lo come pre­vis­to dal­la nor­ma­ti­va nei cantieri”.
Una nuo­va sper­an­za per il set­tore potrebbe giun­gere dal­l’e­si­to delle prossime elezioni comu­nali per Roma, riguar­do alle quali Trup­pa aus­pi­ca “che ci sia una forza polit­i­ca di rifer­i­men­to in modo da avere un inter­locu­tore. Noi in virtù del­la verten­za sul­la metro C abbi­amo aper­to allo­ra un’in­ter­locuzione con i can­di­dati a sin­da­co di Roma per­ché rite­ni­amo che il prob­le­ma del­l’edilizia e del­la mobil­ità in ques­ta cit­tà sia cen­trale rispet­to alla crisi e alla vivi­bil­ità del­la cit­tà stes­sa”.

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