Marino. Giorgi (Attuare la Costituzione): lavoro, denuncia contro Multiservizi, dignità per lavoratrici

Marino. Giorgi (Attuare la Costituzione): lavoro, denuncia contro Multiservizi, dignità per lavoratrici

24/05/2025 0 Di Maurizio Aversa

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Corio­la­no Gior­gi del­l’As­so­cia­zio­ne Attua­re la Costi­tu­zio­ne


Un po’ pro­prio come era inten­zio­ne del­la Cgil e le altre for­ze refe­ren­da­rie, il tema del lavo­ro, del­la dife­sa dei lavo­ra­to­ri, del­la loro digni­tà, deve esse­re ripo­sta al cen­tro del­l’a­gi­re socia­le, poli­ti­co e ammi­ni­stra­ti­vo. Anche a Mari­no, anche nel­le par­te­ci­pa­te (al 100%) del Comu­ne di Mari­no come la Mul­ti­ser­vi­zi Castel­li roma­ni. Infat­ti in un comu­ni­ca­to, il dott. Corio­la­no Gior­gi, di Attua­re la Costi­tu­zio­ne ha con­se­gna­to alla stam­pa la seguen­te nota: Pre­ca­rie­tà alla Mul­ti­ser­vi­zi dei Castel­li Roma­ni SpA : don­ne sospe­se, dirit­ti igno­ra­ti. Ser­ve un cam­bio di rot­ta
“Basta pre­ca­rie­tà pro­gram­ma­ta. Basta silen­zi com­pli­ci. Basta con il con­trol­lo clien­te­la­re sul­le
lavo­ra­tri­ci di Mul­ti­ser­vi­zi.”

È il gri­do che lan­cio come cit­ta­di­no e atti­vi­sta di *Attua­re la Costi­tu­zio­ne* davan­ti all’ennesima
sospen­sio­ne esti­va del­le lavo­ra­tri­ci impie­ga­te nel­la risto­ra­zio­ne sco­la­sti­ca, nel ser­vi­zio AEC del­la
socie­tà par­te­ci­pa­ta Mul­ti­ser­vi­zi dei Castel­li di Mari­no S.p.A.
Si trat­ta di don­ne, spes­so madri, che ogni anno ven­go­no lascia­te sen­za garan­zie né cer­tez­ze, in
atte­sa di un riav­vio del ser­vi­zio che non vie­ne né comu­ni­ca­to né pia­ni­fi­ca­to. A oggi non risul­ta
atti­va­ta alcu­na pro­ce­du­ra né pro­po­sta con­cre­ta per garan­ti­re con­ti­nui­tà occu­pa­zio­na­le o
ricol­lo­ca­zio­ne tem­po­ra­nea in altri ser­vi­zi già gesti­ti dal­la socie­tà: manu­ten­zio­ne del ver­de,
puli­zia urba­na, gestio­ne cimi­te­ria­le.
È inac­cet­ta­bi­le che una socie­tà a tota­le capi­ta­le pub­bli­co agi­sca igno­ran­do sia il pro­prio Codi­ce
Eti­co che i prin­ci­pi costi­tu­zio­na­li. L’articolo 12 del Codi­ce Eti­co Mul­ti­ser­vi­zi par­la chia­ro:
“Le risor­se uma­ne rap­pre­sen­ta­no un fat­to­re fon­da­men­ta­le per lo svi­lup­po del­l’a­zien­da.
L’a­zien­da ne tute­la e ne pro­muo­ve la cre­sci­ta pro­fes­sio­na­le.”

Ma la real­tà è diver­sa: pre­ca­rie­tà man­te­nu­ta, valo­riz­za­zio­ne assen­te, con­trol­lo clien­te­la­re
intat­to. Tut­to que­sto in vio­la­zio­ne dell’articolo 3 del­la Costi­tu­zio­ne Ita­lia­na, che garan­ti­sce pari
digni­tà e ugua­glian­za di trat­ta­men­to a tut­ti i cit­ta­di­ni, sen­za discri­mi­na­zio­ni.
Que­sta con­di­zio­ne è frut­to di una scel­ta poli­ti­ca pre­ci­sa: non affron­ta­re il pro­ble­ma, per
man­te­ne­re for­me di dipen­den­za occu­pa­zio­na­le lega­te a logi­che di pote­re e fedel­tà per­so­na­le.
Ser­ve una svol­ta net­ta:
— Con­trat­ti annua­li sta­bi­li e pia­ni­fi­ca­ti
— Riqua­li­fi­ca­zio­ne e ricol­lo­ca­men­to del per­so­na­le nei perio­di di inat­ti­vi­tà
— Fine di ogni for­ma di discri­mi­na­zio­ne occu­pa­zio­na­le su base di gene­re o ruo­lo
Per que­sto moti­vo, riba­di­sco con for­za il mio SÌ alla par­te­ci­pa­zio­ne refe­ren­da­ria dell’8 e 9
giu­gno: è tem­po di ripor­ta­re il con­trol­lo del­la cosa pub­bli­ca nel­le mani dei cit­ta­di­ni e dei
lavo­ra­to­ri, e resti­tui­re digni­tà a chi ogni gior­no svol­ge ser­vi­zi fon­da­men­ta­li per la comu­ni­tà.

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