In queste ore alla conferenza stampa della Cgil, il segretario generale, Maurizio Landini, ha reso…

Marino. Giorgi (Attuare la Costituzione): lavoro, denuncia contro Multiservizi, dignità per lavoratrici
24/05/2025Questo articolo è stato letto 873 volte!

Coriolano Giorgi dell’Associazione Attuare la Costituzione
Un po’ proprio come era intenzione della Cgil e le altre forze referendarie, il tema del lavoro, della difesa dei lavoratori, della loro dignità, deve essere riposta al centro dell’agire sociale, politico e amministrativo. Anche a Marino, anche nelle partecipate (al 100%) del Comune di Marino come la Multiservizi Castelli romani. Infatti in un comunicato, il dott. Coriolano Giorgi, di Attuare la Costituzione ha consegnato alla stampa la seguente nota: Precarietà alla Multiservizi dei Castelli Romani SpA : donne sospese, diritti ignorati. Serve un cambio di rotta
“Basta precarietà programmata. Basta silenzi complici. Basta con il controllo clientelare sulle
lavoratrici di Multiservizi.”

È il grido che lancio come cittadino e attivista di *Attuare la Costituzione* davanti all’ennesima
sospensione estiva delle lavoratrici impiegate nella ristorazione scolastica, nel servizio AEC della
società partecipata Multiservizi dei Castelli di Marino S.p.A.
Si tratta di donne, spesso madri, che ogni anno vengono lasciate senza garanzie né certezze, in
attesa di un riavvio del servizio che non viene né comunicato né pianificato. A oggi non risulta
attivata alcuna procedura né proposta concreta per garantire continuità occupazionale o
ricollocazione temporanea in altri servizi già gestiti dalla società: manutenzione del verde,
pulizia urbana, gestione cimiteriale.
È inaccettabile che una società a totale capitale pubblico agisca ignorando sia il proprio Codice
Etico che i principi costituzionali. L’articolo 12 del Codice Etico Multiservizi parla chiaro:
“Le risorse umane rappresentano un fattore fondamentale per lo sviluppo dell’azienda.
L’azienda ne tutela e ne promuove la crescita professionale.”

Ma la realtà è diversa: precarietà mantenuta, valorizzazione assente, controllo clientelare
intatto. Tutto questo in violazione dell’articolo 3 della Costituzione Italiana, che garantisce pari
dignità e uguaglianza di trattamento a tutti i cittadini, senza discriminazioni.
Questa condizione è frutto di una scelta politica precisa: non affrontare il problema, per
mantenere forme di dipendenza occupazionale legate a logiche di potere e fedeltà personale.
Serve una svolta netta:
— Contratti annuali stabili e pianificati
— Riqualificazione e ricollocamento del personale nei periodi di inattività
— Fine di ogni forma di discriminazione occupazionale su base di genere o ruolo
Per questo motivo, ribadisco con forza il mio SÌ alla partecipazione referendaria dell’8 e 9
giugno: è tempo di riportare il controllo della cosa pubblica nelle mani dei cittadini e dei
lavoratori, e restituire dignità a chi ogni giorno svolge servizi fondamentali per la comunità.

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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.