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Marino. Il PCI interviene duramente contro le strumentalizzazioni di FdI e il silenzio del Sindaco
06/02/2024 1 Di Maurizio AversaQuesto articolo è stato letto 1932 volte!
2 FEBBRAIO 1944 — 2 FEBBRAIO 2024, OTTANTESIMO DEL BOMBARDAMENTO DI MARINO. CI INCHINIAMO DEFERENTI ALLE VITTIME E INVOCHIAMO IL “MAI PIÙ”: SI RIEMPIANO I GRANAI E SI SVUOTINO GLI ARSENALI
A seguito del vergognoso gesto di FdI il 2 febbraio scorso presso il monumento ai caduti, abbiamo riflettuto per qualche giorno. Per non farci prendere dalla reazione di pancia. Quindi abbiamo valutato che:
1.Non può essere ascrivibile alla “goliardia” l’azione scelta da Fratelli d’Italia di apporre un manifesto col simbolo in evidenza sul monumento ai caduti in occasione della cerimonia istituzionale del ricordo del bombardamento del 2 febbraio che distrusse la città e fece centinaia di vittime.
2.Non è sufficiente accusare chi ha adempiuto tale azione solo con l’ignoranza. Come giustamente ha rilevato l’on Giulio Santarelli, rimarcando che la distruzione dell’Italia è colpa di Mussolini nel momento in cui ha scelto di allearsi con Hitler.
3.Quindi, oltre che per chiedere scusa, quel simbolo messo lì non ha ragione di essere, risultando oltraggioso per le vittime, per i discendenti, per l’intera città.
4.È davvero inspiegabile e scandaloso che il Sindaco non abbia redarguito chi ha messo in opera tale azione. Perché, questa è la cosa più grave, egli può pensarla come crede, può fare appello alla maggioranza che lo sostiene, può riconoscersi politicamente perfino con chi è il più estremo della destra che lo ha partorito sindaco, ma, deve, deve, DEVE, proprio perché sindaco e perché rappresentante della città e di tutti i cittadini, rispettare le vittime, i discendenti, tutti i cittadini e tutta la città, quando si trova in questo tipo di esercizio della sua funzione istituzionale.
ECCO PERCHÉ, DOPO AVER RIFLETTUTO, L’UNICO MESSAGGIO CHE INTENDIAMO INVIARE A FRATELLI D’ITALIA L’ABBIAMO RAPPRESENTATO CON LA SATIRA POLITICA
Così la Sezione comunista “E.Berlinguer” di Marino
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.
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Evidentemente quelli del simbolo con la fiamma fascista, come ricordato, sono i figli politici di colui che ci portò in guerra e che portò miseria distruzione e morte. Detto questo la cose gravi che ravviso sono essenzialmente due; 1) la strumentalizzazione politica misera col simbolo di partito. 2) Non solo il silenzio del Sindaco come appreso, bensì più grave ancora, l’inerzia nel non farlo rimuovere, visto che non credo fosse manco autorizzato. Ps: un plauso va ai compagni del Psi, per il gesto di tentare di coprire quello scempio.