Marino. A Bibliopop: è Banco! E’ Nocenzi! E’ Premio Letterario! E’ Onofrio! E’ Mutti! Insomma è proprio la grande storia di “Moby Dick”

Marino. A Bibliopop: è Banco! E’ Nocenzi! E’ Premio Letterario! E’ Onofrio! E’ Mutti! Insomma è proprio la grande storia di “Moby Dick”

17/12/2023 0 Di Maurizio Aversa

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Mar­co Onofrio dialo­ga con Chiara Mut­ti, sul poemet­to “Costel­lazioni”


Saba­to 16 dicem­bre Bib­liopop ha toc­ca­to uno dei ver­ti­ci del­la sua bel­lis­si­ma sto­ria con una ser­a­ta davvero mem­o­ra­bile. L’evento, ideato e orga­niz­za­to dal­lo scrit­tore Mar­co Onofrio come 1° appun­ta­men­to con i vinci­tori del Pre­mio Nazionale “Moby Dick”, si è con­clu­so con il rac­con­to in musi­ca del­la cele­bre can­zone “Moby Dick”, ispi­ra­trice del Pre­mio, dal­la viva voce del pres­i­dente ono­rario del­lo stes­so, il M° Vit­to­rio Nocen­zi, accom­pa­g­na­to dal chi­tar­rista Fil­ip­po Marcheg­giani. Dunque il Ban­co del Mutuo Soc­cor­so, stor­i­ca band del­la musi­ca ital­iana e inter­nazionale, si è esi­bito al Bib­liopop, sia pure in sin­te­si rap­p­re­sen­ta­ti­va ma con il suo padre musi­cale!

Con la voce, con la musi­ca e coi gesti: così Vit­to­rio Nocen­zi ha rac­con­ta­to la nasci­ta e il dial­o­go ser­ra­to con Francesco Di Gia­co­mo per dare cor­po e vita a Moby Dick


Andi­amo con ordine. La ser­a­ta vive­va un pre­lu­dio grade­volis­si­mo con Nocen­zi “mat­ta­tore”, il quale dopo alcu­ni dei suoi arpeg­gi mirabili per provare la tastiera – tra cui accen­ni alla can­zone di cui sopra – intrat­tene­va il pub­bli­co in entra­ta con uno dei suoi leggen­dari monologhi cul­tur­ali a ruo­ta lib­era in cui, da aut­en­ti­co Mae­stro d’Arte a 360°, si dimostra ogni vol­ta in gra­do di par­lare dell’universo-mondo, affasci­nan­do l’uditorio. All’entrata in sce­na del Pres­i­dente di ACAB/Bibliopop, Ser­gio San­ti­nel­li, per il canon­i­co salu­to intro­dut­ti­vo, Nocen­zi si dice­va ono­ra­to di donare alla bib­liote­ca due volu­mi sul­la sto­ria del Ban­co, con­seg­nan­doli pub­bli­ca­mente: “Sguar­di dall’estremo Occi­dente”, con CD musi­cale, e “Siamo nati liberi”. San­ti­nel­li ringrazi­a­va, a nome di tut­ti, dopodiché pro­cede­va con il suo breve inter­ven­to per poi las­cia­re spazio a Mar­co Onofrio, il quale pri­ma illus­tra­va il sen­so ide­ale del Pre­mio, da lui ideato e giun­to con suc­ces­so nazionale alla sua terza edi­zione, e poi – ringrazi­a­to anche l’altro pres­i­dente, Rober­to Pal­loc­ca, tito­lare del­la Sezione Nar­ra­ti­va – chia­ma­va la vincitrice asso­lu­ta del­la Sezione Poe­sia del “Moby Dick” 2022, Chiara Mut­ti, con cui intavola­va una piacev­ole con­ver­sazione cul­tur­ale.

Gian­ni Pit­tiglio e Rober­ta De Ange­lis, decla­mano par­ti del poemet­to di Chiara Mut­ti Costel­lazioni


Era il momen­to del “focus” sull’itinerario artis­ti­co dell’autrice di Tivoli, nata a Roma ma orig­i­nar­ia del­la Lom­bar­dia, attra­ver­so i suoi lib­ri, le sue traduzioni all’estero, le sue fotografie (alcune delle quali proi­et­tate e com­men­tale sul fon­do absi­dale del Bib­liopop). L’approfondimento, con­dot­to bril­lante­mente da Onofrio tra notazioni critiche e domande ad ampio rag­gio, trova­va i suoi esi­ti nat­u­rali nelle let­ture dei testi, per­for­mate dai due otti­mi dic­i­tori, Gian­ni Pit­tiglio e Rober­ta De Ange­lis, che anche gra­zie al fas­ci­no indub­bio delle loro voci con­sen­ti­vano a tut­ti i pre­sen­ti di per­cepire la grandez­za e la pro­fon­dità dei ver­si (in par­ti­co­lare la splen­di­da poe­sia “Costel­lazioni”), molto apprez­za­ti e lodati pub­bli­ca­mente dal­lo stes­so Nocen­zi. Onofrio ha per­al­tro sug­gel­la­to le sue immer­sioni nell’universo poet­i­co di Chiara Mut­ti con la seguente definizione glob­ale del­la sua poet­i­ca: «Voglio por­tar­mi alle radi­ci del­lo sguar­do poet­i­co di Chiara: “strazio” e “strug­g­i­men­to” sono le parole-chi­ave. È la tem­perie autun­nale dell’anima, il cam­mi­no che seg­na d’ombre-luci il tras­col­orare inesora­bile del­la deca­den­za. Per­cepisce così la fine inin­ter­rot­ta delle cose, atti­mo dopo atti­mo, ma questo non le impedisce di ado­rare la realtà, anzi l’aiuta ad estrarne il sacro e ad abbrac­cia­rne la bellez­za attra­ver­so un man­to di mal­in­co­nia, di dolce tris­tez­za che rende sosteni­bile e qua­si caro il dolore che pro­va». Il “focus” si è con­clu­so con la con­seg­na di un rega­lo a sor­pre­sa per l’autrice, da parte del Pre­mio “Moby Dick” e di tut­to l’entourage di ACAB/Bibliopop: il CD del recente album del Ban­co, ispi­ra­to all’immortale cap­ola­voro di Ludovi­co Arios­to, “Orlan­do. Le forme dell’amore”, che Nocen­zi e Marcheg­giani ave­vano pre­ven­ti­va­mente imprezios­i­to con ded­i­ca e auto­grafi. Era il ponte per­fet­to per la terza parte del­la ser­a­ta, il “clou” in musi­ca.

Vit­to­rio Nocen­zi rac­con­ta, intan­to che Fil­ip­po Marcheg­giani, segue. Il duo subito dopo suon­er­an­no con­tin­u­a­ti­va­mente per offrire i trat­ti, i pezzi, e, infine, la com­pletez­za di “Moby Dick”


Vit­to­rio Nocen­zi rac­con­ta­va da par suo la gen­e­si e la costruzione del­la can­zone “Moby Dick” (1983), dai prim­is­si­mi accor­di al con­fron­to cre­ati­vo con Francesco Di Gia­co­mo, dalle dif­fi­coltà di col­lo­care in musi­ca una visione “ingom­brante” come quel­la del­la bale­na bian­ca e un testo di tale mer­av­igliosa aper­tu­ra sim­bol­i­ca, poi super­ate anche attra­ver­so la strut­tura rit­mi­ca del pez­zo, all’arduo com­pi­to di accor­dare la stro­fa “mal­in­con­i­ca” e l’inciso “solare”… insom­ma, tut­ti i seg­reti nascosti nel­la sto­ria del cap­ola­voro e del­la sua com­po­sizione, sve­lati e con­di­visi con la mas­si­ma nat­u­ralez­za, come in una riu­nione di ami­ci (e questo era in realtà l’incontro, gen­er­atosi nel­la sua cal­da atmos­fera mal­gra­do il fred­do del­la gior­na­ta). La pro­gres­sione dei fram­men­ti, mon­tati “in progress” tipo gio­co del mec­ca­no, trova­va il suo deg­no e diver­tente tri­on­fo con l’esecuzione inte­grale del­la can­zone, tastiera e chi­tar­ra, can­ta­ta all’unisono da tut­ti i pre­sen­ti. L’emozione si scioglie­va infine in un lunghissi­mo e com­mosso applau­so di ringrazi­a­men­to per l’autentica mer­av­iglia a cui si era assis­ti­to.

Lui­gi Brasili di Tivoli, riceve da Mar­co Onofrio, men­zione per “C’era una vol­ta” poe­sia che ha parte­ci­pa­to all’edi­zione 2023 di Moby Dick


Pri­ma del gioioso brin­disi finale, a spumante e panet­tone, c’era anche modo di con­seg­nare l’attestato di final­ista – per la poe­sia “C’era una vol­ta” – a Lui­gi Brasili, anch’egli di Tivoli, che non ave­va potu­to riti­rar­lo in sede di pre­mi­azione, alla Sala Con­sil­iare di Palaz­zo Colon­na lo scor­so 21 otto­bre. Anche Brasili, ringrazian­do Nocen­zi, Onofrio e la giuria tut­ta, ha volu­to donare a Bib­liopop la copia di un suo roman­zo.

Vit­to­rio Nocen­zi


Da Bib­liopop a “For de Por­ta” per con­clud­ere con un momen­to con­viviale

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