Marino. Bibliopop: Analisi, rabbia, impegno perchè prevalgano libertà e umanità: Cessare il fuoco in Palestina

Marino. Bibliopop: Analisi, rabbia, impegno perchè prevalgano libertà e umanità: Cessare il fuoco in Palestina

06/12/2023 0 Di Maurizio Aversa

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Da sini­stra: Nico­la Casu­bo­lo, PCI; Bas­sam Saleh, Gior­na­li­sta Pale­sti­ne­se del­la comu­ni­tà di Roma e Lazio; Mas­si­mo De Magi­stris, del­l’Uf­fi­cio dia­lo­go inter­re­li­gio­so del­la Curia di Alba­no; Ser­gio San­ti­nel­li, Pre­si­den­te di Biblio­pop; Ahmad Dawud, UDAP


La ven­ti­na di par­te­ci­pan­ti alla mat­ti­na­ta di dome­ni­ca tre dicem­bre dedi­ca­ta alla Pale­sti­na, per il ces­sa­te il fuo­co, ci ha mes­so cuo­re e testa per ragio­na­re e con­fron­tar­si su diver­si aspet­ti di que­sta tra­ge­dia che il popo­lo pale­sti­ne­se sta suben­do. La pri­ma cosa che vie­ne in men­te, in que­ste ore, a chi ha par­te­ci­pa­to a quell’incontro è quan­to stri­da, ad esem­pio, una dichia­ra­zio­ne attri­bui­ta ai coman­dan­ti dell’esercito israe­lia­no, con un com­por­ta­men­to stra­zian­te rac­con­ta­to da Bas­sam Saleh, gior­na­li­sta pale­sti­ne­se ospi­te a Biblio­pop. Dice la dichia­ra­zio­ne dei mili­ta­ri: “sem­bra che l’azione mili­ta­re che stia­mo con­du­cen­do a Gaza, dia come risul­ta­to che per ogni due civi­li che resta­no ucci­si, un mili­ta­re di Hamas è sop­pres­so. E’ un inco­rag­gian­te rap­por­to nume­ri­co”. Oltre la bar­ba­rie del pen­sie­ro espres­so, a chi ha par­te­ci­pa­to dome­ni­ca a Biblio­pop è un vero e pro­prio pugno allo sto­ma­co e al cuo­re se ripen­sa ad un com­por­ta­men­to rife­ri­to da Bas­sam: “E’ noto che le fami­glie pale­sti­ne­si sono nume­ro­se. In que­sto fran­gen­te tra­gi­co, del­la fuga dal­le case, del caos più tota­le, e del­la impos­si­bi­li­tà a vede­re garan­ti­te le mos­se e gli spo­sta­men­ti con­ti­nui da un posto all’altro secon­do le indi­ca­zio­ni (ordi­ni) dell’esercito israe­lia­no nei con­fron­ti di civi­li, spes­so — sot­to­li­nea il gior­na­li­sta — si assi­ste allo scam­bio di bam­bi­ni. Madri di fami­glia che affi­da­no due dei pro­pri figli ad una fami­glia che ha mede­si­ma con­di­zio­ne, pren­den­do con se due dei figli dell’altra fami­glia. Per­chè in caso di mor­te sot­to le bom­be, se uno dei nuclei così orga­niz­za­ti vie­ne sop­pres­so, gli altri soprav­vis­su­ti saran­no comun­que del­le due fami­glie!”. Que­sto è il livel­lo del­la tra­ge­dia e del­la disu­ma­ni­tà che si subi­sce. Ma, insie­me a que­sto trat­to, del­la vicen­da set­tan­ten­na­le del­la Pale­sti­na, che non nasce il 7 otto­bre come dico­no tut­ti gli inter­ven­ti, ci si occu­pa nell’incontro per vari aspet­ti. All’inizio c’è pro­prio in aper­tu­ra il paral­le­lo tra le paro­le di Papa Fran­ce­sco (costi­tui­re un Fon­do inter­na­zio­na­le per soste­ne­re chi ha fame. Pren­den­do i sol­di dagli inve­sti­men­ti per le armi che gli sta­ti dovreb­be­ro dismet­te­re), cone l’analogo con­cet­to riba­di­to spes­so dal gran­de Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca, par­ti­gia­no, San­dro Per­ti­ni che indi­ca­va: svuo­ta­re gli arse­na­li, riem­pi­re i gra­nai. Nel­lo svol­gi­men­to a segui­re subi­to dopo i salu­ti “per la cul­tu­ra di pace, e per l’azione cul­tu­ra­le in ogni dove che di per sè dovreb­be esse­re garan­zia di con­fron­to e non di bel­li­ger­nan­za” pro­nun­cia­ti dal Pre­si­den­te di Biblio­pop Ser­gio San­ti­nel­li, si è pas­sa­ti ad una det­ta­glia­ta espo­si­zio­ne di Bas­sam Saleh. Il per­no impor­tan­te — poi riba­di­to anche dall’altro con­tri­bu­to pale­sti­ne­se por­ta­to da Ahmad Dawud dell’Unione Demo­cra­ti­ca Ara­bo-Pale­sti­ne­se — è che è fuo­ri­van­te ed erra­ta la let­tu­ra che si sta facen­do nel nostro Pae­se così come nel resto del mon­do, che le azio­ni attua­li sia­no ope­ra di Hamas. “Cer­to c’è Hamas, — dico­no i due pale­sti­ne­si — ma all’interno di una coa­li­zio­ne di for­ze, le più dispa­ra­te, che non ce la fan­no più a sop­por­ta­re l’oppressione a cui è sot­to­po­sta la popo­la­zio­ne e per que­sto sta cer­can­do di orga­niz­za­re una sor­ta di Cln direm­mo in Ita­lia. Insom­ma le azio­ni, det­te ter­ro­ri­sti­che, in real­tà sono azio­ni mili­ta­ri, al pari di qual­sia­si altra resi­sten­za arma­ta ver­so l’oppressore di tur­no.”. Un altro pun­to che è emer­so e che pro­ba­bil­men­te può con­tri­bui­re a ren­de­re più ade­gua­to e rispon­den­te alla attua­li­tà che si vive oggi sia a Gaza che in Cisgior­da­nia, è che la poli­ti­ca inter­na­zio­na­le non dovreb­be più indi­ca­re la vera solu­zio­ne in due popo­li, due sta­ti, ma uni­co sta­to demo­cra­ti­co e lai­co, non con­fes­sio­na­le, per i popo­li che li pos­so­no con­vi­ve­re.

Die­tro, al com­pu­ter, Vale­rio Canu; avan­ti a sini­stra il Pre­si­den­te di Biblio­pop Ser­gio San­ti­nel­li con Ahmad Dawud del­l’U­nio­ne Demo­cra­ti­ca Ara­bo-Pale­sti­ne­se


Argo­men­to che ha avu­to l’attenzione sia da par­te dell’esponente di Rifon­da­zio­ne comu­ni­sta, Mau­ro Codaz­zo, sia per quel­lo del PCI, coor­ga­niz­za­to­re dell’incontro, Nico­la Casu­bo­lo. Sul­la stes­sa sen­si­bi­li­tà, da un pun­to di vista ana­li­ti­co e dell’approfondimento è venu­to anche da Mas­si­mo De Magi­stris, dell’Ufficio Ecu­me­ni­co dia­lo­go inter­re­li­gio­so Dio­ce­si di Alba­no, quan­do ha mostra­to, citan­do fon­ti auto­re­vo­li (testi sacri, Papa Fran­ce­sco, docu­men­ti pub­bli­ci di con­fron­ti inter­re­li­gio­si) che gli han­no fat­to espri­me­re “mera­vi­glia e disap­pun­to for­te per le pre­se di posi­zio­ni dell’assemblea dei rab­bi­ni che inve­ce di invo­ca­re pace e ces­sa­re il fuo­co, sem­bra indi­chi­no il peg­gio”. Il con­fron­to è sci­vo­la­to via per oltre due ore, a cui han­no par­te­ci­pa­to anche inter­ven­ti dal pub­bli­co. Gli accen­ti sono sta­ti non uni­vo­ci nell’analisi di alcu­ni aspet­ti, ma l’accordo è sta­to tota­le sul­la neces­si­tà di pro­muo­ve­re anco­ra atten­zio­ne nei con­frot­ni del­la tra­ge­dia in cor­so, “per­chè — è l’avviso dei più — è più faci­le che con­ti­nui un len­to geno­ci­dio gior­no dopo gior­no, in assen­za di atten­zio­ne, denun­cia e soprat­tut­to pres­sio­ne inter­na­zio­na­le. Cosa che, per vari moti­vi, a comin­cia­re da quel­li eco­no­mi­ci (I gia­ci­men­ti di gas di fron­te le coste di Gaza, così come i pro­get­ti infra­strut­tu­ra­li di Israe­le che deve pas­sa­re da Gaza per rea­liz­za­re un cana­le alter­na­ti­vo a Suez) e altri geo­po­li­ti­ci met­to­no sul piat­to sacri­fi­ca­le la popo­la­zio­ne pale­sti­ne­se.”. Un impe­gno quin­di è sta­to pre­so da mol­ti: si con­ti­nue­rà, da par­te dei sog­get­ti par­te­ci­pan­ti, a Biblio­pop o in piaz­za, a tene­re alta l’attenzione sul­la neces­si­tà di dare rispo­sta posi­ti­va ai dirit­ti dei pale­sti­ne­si, pas­san­do per il dia­lo­go. Que­sto appun­ta­men­to era sta­to indet­to con una paro­la d’ordine che non è cam­bia­ta: “Gaza è diven­ta­ta un cimi­te­ro per miglia­ia di bam­bi­ni. Per tut­ti gli altri è un infer­no. Ces­sa­re il fuo­co. Qual­che gior­no di tre­gua è una buo­na noti­zia, la solu­zio­ne è liber­tà per la Pale­sti­na.”. Per la riu­sci­ta di que­sto appun­ta­men­to, pur nel­la tra­gi­ci­tà dei temi, van­no rin­gra­zia­ti per il con­tri­bu­to di stu­dio, ricer­ca e mes­sa in pro­ie­zio­ne duran­te la mat­ti­na­ta, Luca Biz­zo­ni e Vale­rio Canu, atti­vi­sti e diri­gen­ti di Biblio­pop.

cor­teo pro pale­sti­na — foto­gra­fo: Mas­si­mo Bar­soum

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