Maltempo, Matteoni(MMG): “Solidarietà a popolazioni colpite. Serve più prevenzione”

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Mal­tem­po, Matteoni(MMG): “Sol­i­da­ri­età a popo­lazioni col­pite. Serve più pre­ven­zione”

“Vogliamo riv­ol­gere la nos­tra più sen­ti­ta vic­i­nan­za e la nos­tra più forte sol­i­da­ri­età alle popo­lazioni del­la Emil­ia-Romagna e delle Marche, due regioni in questi giorni messe in ginoc­chio da vio­len­ti nubifra­gi e peri­colose allu­vioni e ci stringiamo, al con­tem­po, alle famiglie di col­oro che han­no per­so tragi­ca­mente la vita. La dev­as­tazione in atto in quelle terre rap­p­re­sen­ta un duro colpo sociale, ambi­en­tale ed eco­nom­i­co, e por­ta in grem­bo un doppio seg­nale inequiv­o­ca­bile: quel­lo del­la crisi cli­mat­i­ca, che non può e non deve essere più sot­to­va­l­u­ta­to dagli enti com­pe­ten­ti, e quel­lo di un approc­cio “cul­tur­ale” sbaglia­to, tipi­ca­mente ital­i­co, dove si con­tin­ua purtrop­po a ragionare in ter­mi­ni di emer­gen­za anziché di pre­ven­zione. È nec­es­sario, per quan­to pos­si­bile, incre­mentare gli inter­ven­ti di mit­igazione del ris­chio per non essere sem­pre costret­ti a ricor­rere solo a provved­i­men­ti post cat­a­strofe. Aus­pichi­amo dunque che gov­er­no nazionale e regioni lo com­pren­dano in tem­pi rapi­di e con­creti e operi­no di con­seguen­za per la sicurez­za di comu­nità e ter­ri­to­rio”.

Così, in una nota stam­pa, Mar­co Mat­teoni, ex pres­i­dente del­la Con­far­ti­giana­to Edilizia di Roma e del Lazio, impren­di­tore e fonda­tore del­la MMG, tra i prin­ci­pali play­er nel­la riqual­i­fi­cazione immo­bil­iare ed ener­get­i­ca.

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Marco Montini

Classe ’82, gior­nal­ista pub­blicista dal 2012, cro­nista di stra­da dal 2007, scri­vo ormai da tem­po di sport, polit­i­ca, sociale e cul­tura. Attual­mente col­laboro con tes­tate dei Castel­li Romani e del­la Cap­i­tale, for­nen­do al con­tem­po prestazioni e con­sulen­ze di comu­ni­cazione per numerose realtà ter­ri­to­ri­ali, pri­vate e pub­bliche. Laziale, teatrante, ani­male sociale, adoro viag­gia­re, conoscere e nutrir­mi del­la diver­sità, del nuo­vo, del­lo sconosci­u­to.