I dati: primo bimestre da incubo per i morti sul lavoro in Italia

I dati: primo bimestre da incubo per i morti sul lavoro in Italia

30/03/2023 0 Di Redazione

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100 VITTIME TRA GENNAIO E FEBBRAIO 2023. 12 DECESSI ALLA SETTIMANA.

SONO 73 GLI INFORTUNI MORTALI IN OCCASIONE DI LAVORO, 27 QUELLI IN ITINERE.

RISPETTO ALLO SCORSO ANNO SI CONTANO 14 VITTIME IN MENO. MA PER L’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO VEGA ENGINEERING DI MESTRE SI TRATTA ANCORA UNA VOLTA DI UNA SITUAZIONE ALLARMANTE.

ED È ANCORA PREOCCUPANTE L’INCIDENZA DI MORTALITÀ DEI GIOVANISSIMI CON UN’ETÀ COMPRESA TRA I 15 E I 24 ANNI. PIÙ CHE TRIPLA RISPETTO AI COLLEGHI NELLA FASCIA 35–44 ANNI. IN TERMINI ASSOLUTI POI SONO IL 9% DELLE VITTIME TOTALI.

ANCHE NEL PRIMO BIMESTRE DEL 2023, POI, GLI STRANIERI HANNO UN RISCHIO DI INFORTUNIO MORTALE SUPERIORE AGLI ITALIANI, CONFERMATO DALL’INCIDENZA DI MORTALITÀ (4,2 CONTRO IL 3 DEGLI ITALIANI).

SI CONFERMA ANCHE IN QUESTO PERIODO IL DECREMENTO DELLE DENUNCE DI INFORTUNIO COMPLESSIVE (MORTALI E NON): ‑29,1% RISPETTO A FEBBRAIO 2022.  E SONO SEMPRE LE DENUNCE NEL SETTORE DELLA SANITÀ A MOSTRARE LA FLESSIONE MAGGIORE. A TESTIMONIANZA DELLO SFUMARE DELL’EMERGENZA SANITARIA.

L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA, INVECE, È IL SETTORE PIÙ COLPITO DAGLI INFORTUNI.

SUL PODIO DELL’INSICUREZZA IN ZONA ROSSA CI SONO: UMBRIA, MARCHE, PIEMONTE, PUGLIA E PER LA PRIMA VOLTA IL VENETO. LA MAPPATURA DELL’EMERGENZA DELL’OSSERVATORIO VEGA ENGINEERING AIUTA A CAPIRE DOVE I LAVORATORI HANNO RISCHIATO MAGGIORMENTE LA PROPRIA VITA A GENNAIO E A FEBBRAIO 2023.

IL RISCHIO DI MORTE, REGIONE PER REGIONE NEL PRIMO BIMESTRE DELL’ANNO. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA.

Ques­ta vol­ta a finire in zona rossa nel pri­mo bimestre 2023 con un’incidenza supe­ri­ore a +25% rispet­to alla media nazionale (Im=Indice inci­den­za medio, pari a 3,2 mor­ti sul lavoro ogni mil­ione di lavo­ra­tori) sono: Umbria, Marche, Piemonte, Puglia e, per la pri­ma vol­ta, il Vene­to. In zona aran­cione: Toscana, Sardeg­na, Emil­ia Romagna, Lig­uria e Lom­bar­dia. In zona bian­ca: Abruz­zo, Friuli Venezia Giu­lia, Cal­abria, Cam­pa­nia, Sicil­ia, Lazio, Basil­i­ca­ta, Molise, Trenti­no Alto Adi­ge e Valle D’Aosta.

(In alle­ga­to e sul sito www.vegaengineering.com/osservatorio sono disponi­bili i grafi­ci e i dati).

“Lo sce­nario defini­to dalle nos­tre elab­o­razioni ril­e­va anco­ra una dif­fusa emer­gen­za, da Nord a Sud del Paese. E ciò che pre­oc­cu­pa sem­pre di più in ques­ta nos­tra map­patu­ra è, anco­ra una vol­ta, l’incidenza di mor­tal­ità dei gio­vanis­si­mi lavo­ra­tori. Quel­li che han­no un’età com­pre­sa tra i 15 e i 24 anni: più di tre volte supe­ri­ore a quel­la dei col­leghi che han­no un’età com­pre­sa tra i 35 e i 44 anni. Anche in ter­mi­ni asso­lu­ti, poi, la tragic­ità del­la situ­azione delle nuove gen­er­azioni è più che evi­dente. Sono infat­ti 9 su 100 le gio­vani vit­time reg­is­trate sul lavoro tra gen­naio e feb­braio. Sti­amo par­lan­do di nove ragazzi con un’età com­pre­sa tra i 15 e i 24 anni”.

Mau­ro Rossato, Pres­i­dente dell’Osservatorio sicurez­za sul Lavoro Vega Engi­neer­ing di Mestre, ril­e­va così i dati più dram­mati­ci dell’ultima anal­isi con­dot­ta dal pro­prio team di esper­ti. Una proiezione sem­pre più atten­ta e luci­da dell’emergenza nel nos­tro Paese.

Nel det­taglio dell’indagine dell’Osser­va­to­rio mestri­no, infat­ti, si sco­pre che l’incidenza di mor­tal­ità min­i­ma viene ril­e­va­ta tra i 35 e i 44 anni (pari a 0,9 infor­tu­ni per mil­ione di occu­pati), men­tre nel­la fas­cia dei più gio­vani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza è più che trip­li­ca­ta e arri­va a 3,5 infor­tu­ni mor­tali ogni mil­ione di occu­pati, ed è anco­ra più ele­va­ta nel­la fas­cia dei lavo­ra­tori ultra­ses­santac­inquen­ni (11,6) e nel­la fas­cia di lavo­ra­tori 55–64enni (6,9).

Altret­tan­to sig­ni­fica­ti­vo il dato rel­a­ti­vo agli stranieri dece­du­ti in occa­sione di lavoro: sono 10 su 73. Anche qui l’analisi sull’incidenza infor­tunis­ti­ca svela chiara­mente come gli stranieri abbiano un ris­chio di morte sul lavoro supe­ri­ore rispet­to agli ital­iani. Gli stranieri infat­ti reg­is­tra­no oltre 4 mor­ti ogni mil­ione di occu­pati, con­tro 3 ital­iani che per­dono la vita durante il lavoro ogni mil­ione di occu­pati.

I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO E DEGLI INFORTUNI IN ITALIA NEL PRIMO BIMESTRE 2023

MORTI. È la Lom­bar­dia a pian­gere il mag­gior numero di vit­time (14) in occa­sione di lavoro; inevitabil­mente, del resto, a liv­el­lo sta­tis­ti­co con­sideran­do che si trat­ta del­la regione con la più alta popo­lazione lavo­ra­ti­va d’Italia. Seguono: Piemonte (10), Vene­to (9), Emil­ia Romagna (7), Toscana e Puglia (6), Marche (4), Umbria e Cam­pa­nia (3), Sardeg­na, Lig­uria, Sicil­ia e Lazio (2), Abruz­zo, Friuli Venezia Giu­lia e Cal­abria (1). (Nel report alle­ga­to il numero delle mor­ti in occa­sione di lavoro provin­cia per provin­cia).

Nel pri­mo bimestre del 2023 è il set­tore Trasporti e Mag­a­zz­i­nag­gio a far reg­is­trare il mag­gior numero di deces­si in occa­sione di lavoro: sono 14. Segui­to dalle Costruzioni (9) e dalle Attiv­ità Man­i­fat­turiere (8).

La fas­cia d’età numeri­ca­mente più col­pi­ta dagli infor­tu­ni mor­tali sul lavoro è sem­pre quel­la tra i 55 e i 64 anni (33 su un totale di 73).

Le donne che han­no per­so la vita in occa­sione di lavoro da gen­naio a feb­braio 2023 sono 3; men­tre in 4 han­no per­so la vita in itinere, cioè nel per­cor­so casa-lavoro.

Gli stranieri dece­du­ti in occa­sione di lavoro sono 10, men­tre sono 6 quel­li che sono dece­du­ti a causa di un infor­tu­nio in itinere.

Il lunedì e il mer­coledì sono i giorni del­la set­ti­mana in cui si è ver­i­fi­ca­to il mag­gior numero di infor­tu­ni mor­tali nel pri­mo bimestre dell’anno: rispet­ti­va­mente con il 20,5% del totale degli infor­tu­ni mor­tali in occa­sione di lavoro e il 19,2%.

INFORTUNI. Le denunce di infor­tu­nio sono in dimin­uzione del 29,1% rispet­to a fine feb­braio 2022. Era­no infat­ti 121.994 a feb­braio 2022. Nel 2023 sono scese a 86.483. E la fles­sione più evi­dente è quel­la ril­e­va­ta nel set­tore del­la San­ità (lo scor­so anno era­no 19.786 le denunce, men­tre a fine feb­braio 2023 sono diven­tate 4.184). E con­tin­ua ad essere altret­tan­to impor­tante il decre­men­to reg­is­tra­to per le denunce nel set­tore dei Trasporti: pas­sate dalle 11.225 del 2022 alle 3.926 del 2023.

In tut­ti questi numeri è molto prob­a­bil­mente deter­mi­nante la dimin­uzione delle denunce di infor­tu­nio per Covid: sec­on­do le stime lo scor­so anno nel peri­o­do gen­naio – feb­braio era­no cir­ca 33.000, un val­ore ril­e­vante in quan­to equiv­a­lente a cir­ca un quar­to delle denunce dei pri­mi due mesi del 2022.

Nel­la grad­u­a­to­ria del nuo­vo anno per set­tore, il mag­gior numero di denunce arri­va dalle Attiv­ità man­i­fat­turiere (9.359), segui­ta dal­la San­ità (4.184), dai Trasporti (3.926), dal Com­mer­cio (3.805) e dalle Costruzioni (3.804).

Le denunce di infor­tu­nio delle lavo­ra­tri­ci ital­iane nel pri­mo bimestre dell’anno sono state 31.867, quelle dei col­leghi uomi­ni 54.616.

LA ZONIZZAZIONE A COLORI È LA NUOVA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA ELABORATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO VEGA ENGINEERING DI MESTRE PER FOTOGRAFARE IL LIVELLO DI SICUREZZA DEI LAVORATORI.

L’incidenza degli infor­tu­ni mor­tali indi­ca il numero di lavo­ra­tori dece­du­ti durante l’attività lavo­ra­ti­va in una data area (regione o provin­cia) ogni mil­ione di occu­pati pre­sen­ti nel­la stes­sa. Questo indice con­sente di con­frontare il fenom­e­no infor­tunis­ti­co tra le diverse regioni, pur carat­ter­iz­zate da una popo­lazione lavo­ra­ti­va dif­fer­ente.

La zoniz­zazione uti­liz­za­ta dall’Osservatorio Sicurez­za Vega dipinge il ris­chio infor­tunis­ti­co nelle regioni ital­iane sec­on­do la seguente scala di col­ori:

Bian­co: regioni con un’incidenza infor­tunis­ti­ca infe­ri­ore al 75% dell’incidenza media nazionale

Gial­lo: regioni con un’incidenza infor­tunis­ti­ca com­pre­sa tra il 75% dell’incidenza media nazionale ed il val­ore medio nazionale

Aran­cione: regioni con un’incidenza infor­tunis­ti­ca com­pre­sa tra il val­ore medio nazionale ed il 125% dell’incidenza media nazionale

Rosso: regioni con un’incidenza infor­tunis­ti­ca supe­ri­ore al 125% dell’incidenza media nazionale

INCIDENZE MORTI SUL LAVORO PROVINCE ITALIANE

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PRIMO BIMESTRE DA INCUBO PER LE MORTI SUL LAVORO IN ITALIA

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