Roma. PCI Lazio: la candidata alla Presidenza della Regione Sonia Pecorilli interviene sulla questione della salute, della sanità e dell’ambiente

Roma. PCI Lazio: la candidata alla Presidenza della Regione Sonia Pecorilli interviene sulla questione della salute, della sanità e dell’ambiente

22/12/2022 0 Di Maurizio Aversa

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Sonia Peco­ril­li, pre­sie­de alla pre­sen­ta­zio­ne dei can­di­da­ti del PCI di Lati­na alle ulti­me ele­zio­ni poli­ti­che


“Spe­ro viva­men­te che com­pren­dia­mo tut­ti — e mi rife­ri­sco ai can­di­da­ti a pre­si­den­te del­la Regio­ne che ven­go­no pre­sen­ta­ti come gran­di esper­ti di sani­tà — come, salu­te e sani­tà sia­no stret­ta­men­te con­nes­si alla que­stio­ne ambien­ta­le. Per­chè, tan­to per dir­ne una, in quan­to a sani­tà, chi come Sonia Peco­ril­li che è una vita che da infer­mie­ra, ed infer­mie­ra con respon­sa­bi­li­tà, e con impe­gno nel­la gui­da sin­da­ca­le e dell’ordine pro­fes­sio­na­le non pen­so sia secon­da a nes­su­no degli esper­ti che ci ven­go­no spac­cia­ti in que­ste ore. E lo dico — chia­ri­sce Ore­ste del­la Posta, segre­ta­rio del PCI Lazio — pro­prio pen­san­do a que­sta cam­pa­gna a spot tipo panet­to­ne da ven­de­re che il cen­tro­de­stra e il cen­tro sini­stra fan­no coi loro can­di­da­ti a pre­si­den­te!”.

Lucia Adda­rio, Gia­co­mo De Ange­lis e Ore­ste del­la Posta alla mani­fe­sta­zio­ne per la Pace


Dal can­to suo, Sonia Peco­ril­li, can­di­da­ta Pre­si­den­te del­la Lista Comu­ni­sta, ci tie­ne pro­prio a con­fer­ma­re che “la con­nes­sio­ne salu­te, sani­tà e ambien­te sono una par­te di pro­gram­ma inte­gra­to con l’altro in quan­to ad effet­ti e a deci­sio­ni e scel­te da met­te­re in cam­po in modo chia­ro”. Infat­ti così con­ti­nua a spie­ga­re quan­to si deb­ba inter­ve­ni­re e con che tem­pi imme­dia­ti e con qua­le qua­li­tà met­te­re in cam­po: “uno dei pro­ble­mi più inquie­tan­ti e ata­vi­ci del­la pro­vin­cia di Fro­si­no­ne e del Lazio, ad esem­pio, è sicu­ra­men­te l’in­qui­na­men­to del­la Val­le del Sac­co, stia­mo par­lan­do di una sto­ria lun­ga 60 anni e cioè da quan­do nel 1962 pren­de il via il nucleo di indu­stria­liz­za­zio­ne del­la Val­le del Sac­co, che vale la pena ricor­da­re da Col­le­fer­ro attra­ver­sa l’in­te­ra Cio­cia­ria com­pro­met­ten­do tut­to il tes­su­to agri­co­lo e la vivi­bi­li­tà del ter­ri­to­rio. — Quin­di sot­to­li­nea la diri­gen­te comu­ni­sta — A poco sono ser­vi­te le mol­te­pli­ci denun­ce a par­ti­re da quan­do nel 1978 il CNR svol­ge pro­ba­bil­men­te la pri­ma inda­gi­ne sul­le con­di­zio­ni poco salu­bri nel­le qua­li i lavo­ra­to­ri era­no costret­ti ad ope­ra­re. L’e­pi­so­dio sicu­ra­men­te più ecla­tan­te che ha deter­mi­na­to una pre­sa di coscien­za mag­gio­re di quan­to non fos­se sta­ta per­ce­pi­ta fino ad allo­ra tra ammi­ni­stra­zio­ni com­pia­cen­ti e poca atten­zio­ne può esse­re fat­to risa­li­re al 2006 quan­do fu sco­per­ta una moria improv­vi­sa di ani­ma­li da stal­la, con il ritro­va­men­to lun­go il fiu­me Sac­co di deci­ne di car­cas­se dopo aver bevu­to acqua al Beta-esa­co­lo­ro­ci­clor­sa­no come fu appu­ra­to ad oggi. Tra pia­ni di disin­qui­na­men­to e annun­ci di appal­ti per la boni­fi­ca — con­ti­nua Peco­ril­li — anco­ra sia­mo in que­ste con­di­zio­ni con azien­de agri­co­le fer­me e un inte­ro patri­mo­nio inu­ti­liz­za­to.

Fiu­me Sac­co, quan­do si toc­cò tra­gi­ca­men­te con mano le con­se­guen­ze del­la deva­sta­zio­ne ambien­ta­le


Noi comu­ni­sti, e cre­dia­mo sup­por­ta­ti da tan­ti ambien­ta­li­sti in que­sta denun­cia, dicia­mo basta a tut­to que­sto: c’è neces­si­tà di un inter­ven­to imme­dia­to anche in con­si­de­ra­zio­ne dei tem­pi lun­ghi neces­sa­ri al disin­qui­na­men­to.”. Occor­re ricor­da­re che, come illu­stra la can­di­da­ta: “Gli inter­ven­ti pure atti­va­ti, come quel­li sto­ri­ci pres­so le ex Oli­vie­ri, Vita Mayer ed Euro­press di Cepra­no; e le ex Snia Bpd e Annun­zia­ta di Cec­ca­no; e poi Depo­si­to Muni­zio­ni dell’ Eser­ci­to Ita­lia­no di Ana­gni; la Car­tie­ra di Feren­ti­no; i Pon­ti del­la Sel­va di Palia­no, così come il Pia­no di moni­to­rag­gio del­le acque, sono sta­ti un ini­zio che non han­no mai rap­pre­sen­ta­to una visio­ne gene­ra­le ed una pre­sa in cari­co con­cre­ta — da par­te di gover­nan­ti regio­na­li e nazio­na­li — da cui com­pren­de­re l’intera que­stio­ne come gran­dez­za ambien­ta­le sia locale/regionale che nazio­na­le. La pro­va sta, — con­clu­de la can­di­da­ta del PCI — ad esem­pio nel brac­cio di fer­ro poli­ti­co isti­tu­zio­na­le e poli­ti­co di schie­ra­men­ti che ha attra­ver­sa­to sia i gover­ni (nazio­na­li, regio­na­li e pro­vin­cia­li) di cen­tro­si­ni­stra che di cen­tro­de­stra.

La sfi­du­cia, tra le gran­di moti­va­zio­ni del non voto. Cam­bia­re rot­ta.


Per que­sto, noi con­vin­ta­men­te dicia­mo che non basta un aggiu­sta­men­to del­le cose in Regio­ne. Così come non è per nul­la suf­fi­cien­te la ricer­ca di una ver­gi­ni­tà ricer­ca­ta dal cen­tro­de­stra che è sta­to il pri­mo respon­sa­bi­le del­le due poli­ti­che effe­ra­te (nazio­nal­men­te e regio­nal­men­te) del “buco del­la sani­tà” che nes­sun cosid­det­to “uomo del­la socie­tà civi­le” può can­cel­la­re dal­la memo­ria dei cit­ta­di­ni che vedo­no, in que­sto coa­diu­va­ti dal­le poli­ti­che zin­ga­ret­tia­ne, ospe­da­li e sani­tà di pros­si­mi­tà can­cel­la­ta, o mes­sa a serio rischio di fun­zio­na­li­tà. Ugual­men­te non va dimen­ti­ca­to che costo­ro, cen­tro­de­stra e cen­tro­si­ni­stra sono gli stes­si che han­no, gri­dan­do o dicen­do­lo sot­to­vo­ce, lascia­to le mani libe­re. Libe­re anche di inqui­na­re. Di far diven­ta­re l’assalto ambien­ta­le, rischio sani­ta­rio. Noi comu­ni­sti — chio­sa Sonia Peco­ril­li — una cosa voglia­mo fare in que­sto fran­gen­te elet­to­ra­le: col­le­gar­ci alle lot­te e alle denun­ce di tan­ti bra­vi cit­ta­di­ni impe­gna­ti social­men­te e poli­ti­ca­men­te; ma anche diven­ta­re di nuo­vo i refe­ren­ti veri di chi da trop­po tem­po, — per­chè schi­fa­to da cer­ti poli­ti­can­ti — non par­te­ci­pa più e non si reca alle urne. I comu­ni­sti sono qui per voi.”.

Sonia Peco­ril­li ad una recen­te mani­fe­sta­zio­ne a Roma

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